Post-Incendio a Ponte Mammolo: diossina nell’aria ancora preoccupante

Gli ultimi dati pubblicati dall'Arpa a seguito dell'incendio divampato il 28 luglio

Dopo una settimana dall’incendio che ha devastato Ponte Mammolo, i dati sull’inquinamento da diossina continuano a preoccupare. Le ultime rilevazioni dell’Arpa Lazio, aggiornate al 4 agosto, mostrano una concentrazione di diossina nell’aria di 3,5 pg/m³. Sebbene il livello sia sceso rispetto ai giorni immediatamente successivi al rogo del 28 luglio, rimane ben al di sopra dei limiti di sicurezza suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che indica un valore di 0,3 pg/m³ come soglia critica.

Per mettere i numeri in prospettiva, il recente incendio che ha devastato la collina di Monte Mario ha raggiunto un massimo di 1 pg/m³ di diossina, mentre l’incendio di Ponte Mammolo ha emesso concentrazioni 92 volte superiori.

Anche se l’impatto tossico dell’aria sembra essere diminuito, i livelli di diossina restano tre volte superiori rispetto al picco registrato a Monte Mario.

L’ipotesi di incendio doloso è ancora sul tavolo, come confermato da un recente incontro sulla sicurezza rivelato dall’agenzia Dire.

L’area colpita dal rogo di Ponte Mammolo confina con un sito già teatro di incendi nel 2023, con episodi di incendi ripetuti nei mesi successivi. L’amministrazione aveva già ordinato bonifiche e misure di sicurezza per quei terreni.

Dati Arpa Lazio post incendio Ponte Mammolo

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