Premio Facchetti 2014 a Francesco Totti
Il capitano della Roma ha ricevuto il premio intitolato alla leggenda nerazzurra ed ha parlato della situazione personale e della sua squadraÈ Francesco Totti, capitano della Roma e ‘uomo dei record’ del calcio italiano, a ricevere il nono “premio Facchetti-Il bello del calcio”.
Gianfelice Facchetti, figlio dell’ex bandiera dell’Inter e dalla Nazionale, incaricato ad assegnare il premio, accoglie il capitano giallorosso con parole di stima e riconoscenza che esprimono in modo breve e conciso la motivazione della scelta: “Per il premio Facchetti è stato scelto Francesco Totti perché conserva la purezza e la passione per il calcio dei più piccoli… Vederlo correre col numero 10 sulle spalle ci fa capire come l’incanto del pallone non finirà mai”.
Ad accoglierlo sul palco anche il presidente del CONI Malagò che rivolge parole di apprezzamento nella presentazione che gli riserva :”Penso a Maldini, Del Piero, Facchetti, penso al concetto di avere due maglie solo. Parliamo di persone che hanno fatto la storia del calcio.” E prosegue lanciando un invito a Totti, che possa essere d’esempio in questo periodo in cui si parla sempre meno di puro tifo per i propri colori e sempre più di guerriglia tra tifoserie: “Dovrai andare sotto la curva degli altri tifosi così loro saluteranno te e tu saluterai loro. Sarebbe un modo di levare questa sottocultura che, come ieri sera abbiamo visto, non abbiamo solo noi. Hai una responsabilità che va oltre il fatto che giochi in una squadra”.
Dopo i ringraziamenti del caso, il capitano parla di sé, del suo futuro ma anche della situazione attuale, non risparmiando parole d’amore per la sua “sposa”: “Quando ti sposi per 20 anni con la stessa squadra vuol dire che qualcosa di vero c’è. C’è sempre stato amore, passione. La Roma è calcisticamente l’unico amore che ho.”
Se c’è un sogno ancora non realizzato è certamente quello della Champions, ammette, ma ricordi belli come il boato dell’Olimpico a Roma-Parma (vittoria che valse lo scudetto del campionato di serie A 2000/2001) sanno ancora dare grosse emozioni.
La domanda a questo punto è sorta spontanea: Può essere l’anno giusto per lo Scudetto?
Il capitano è fiducioso: “Penso di sì. Lo penso io, ma anche tutta la città, una città che merita grandi palcoscenici e grandi vittorie. Hanno una passione nei nostri confronti da tutti gli altri”.
Parlando del campionato e della corsa allo scudetto, Totti racconta l’attuale situazione della Roma, apparsa meno concreta rispetto all’inizio di stagione: ”Abbiamo avuto una “crisetta”, può succedere, niente è perfetto. Speriamo di averla superata, la stagione è lunga e vogliamo toglierci delle grandi soddisfazioni”.
Riguardo a sé e alla sua carriera afferma poi che il suo unico pensiero è sempre stato divertirsi e fare il suo lavoro. “Poi le cose miglioravano e fortunatamente ho esaudito il sogno di indossare una unica maglia raggiungendo anche risultati importanti”.
“Pochi”, aggiunge ridendo. “Finché c’è la passione c’è tutto. Ancora mi diverto, ancora ho voglia di giocare. Quando arriverà il momento giusto, tra poco, mi metterò da parte”.
L’ironia lascia poi il posto alla delusione quando l’attenzione si sposta sugli episodi recenti, verificatisi a San Siro in occasione di Italia-Croazia che hanno come protagonisti alcuni tifosi croati che, lanciando fumogeni e scagliandosi contro la polizia, hanno rischiato di far annullare la partita e hanno provocato una sospensione del match.
“I miei bambini spesso non vengono allo stadio perché dicono di avere paura.” È davvero un peccato “dobbiamo riportare le famiglie allo stadio, due ore alla settimana a vedere la paritta. Vedendo i bambini allo stadio noi riusciamo a fare le cose meglio”.
Al momento del l’assegnazione del premio, corredato di un assegno da 10.000 da devolvere in beneficenza, che il capitano giallorosso ha deciso di devolvere all’ospedale pediatrico romano “Bambin Gesù”, intervengono infine Marcello Lippi e Tavecchio, che sul finale aggiunge: “Totti ha mostrato il bello del calcio. La Federazione ti è grata e ti augura il meglio per tutto il futuro”.
In conclusione Totti ha autografato una maglia per donarla alla Fondazione Cannavò.
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