Proteste e scioperi nel Turismo: lavoratori chiedono adeguamenti e tutele
Diverse le piazze scelte per la mobilitazione, Cgil e Uil hanno scelto piazza Gandhi, la Cisl è andata a largo ArgentinaIl settore turismo è in fermento. I dipendenti delle aziende affiliate a Federturismo di Confindustria e Aica sono scesi in piazza per protestare. Il 12 settembre ha visto scattare un primo giorno di sciopero e due manifestazioni distinte, che segnano l’inizio di una battaglia accesa e prolungata.
Aziende come NH Hotels, Marriott e Alpitour, rappresentate da Federturismo e Aica, non sono riuscite a raggiungere un accordo sul rinnovo del contratto collettivo nazionale, in attesa ormai da sei anni. I sindacati denunciano che “le trattative, interrotte il 23 luglio, hanno subito un arresto a causa delle proposte inaccettabili delle imprese, che mirano a ulteriormente precarizzare il settore e a ridurre il valore economico del rinnovo contrattuale.”
In risposta a questa impasse, tutti i sindacati del settore hanno indetto uno sciopero (il primo di una serie) e avviato manifestazioni contro le richieste datoriali. Tuttavia, la protesta è avvenuta in modo frazionato. Da un lato, Filcams CGIL e Uiltucs, nonostante le loro differenze politiche, hanno marciato insieme; dall’altro, Fisascat Cisl ha organizzato una protesta separata.
Filcams e Uiltucs hanno scelto di radunarsi in piazza Gandhi, all’Eur, a pochi passi dalla sede di Federturismo-Confindustria. Alla manifestazione ha partecipato anche Alessandro Onorato, assessore al Turismo di Roma Capitale, che ha espresso il suo sostegno ai lavoratori, sottolineando “l’importanza del settore per la crescita del Lazio nel 2023” e auspicando “stipendi più consistenti”.
Con lui c’era Stefano Sampaolo, capo staff dell’assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro Claudia Pratelli. Con circa 8.000 lavoratori impiegati nel settore a Roma e nel Lazio e con il Giubileo alle porte, la pressione sul settore ricettivo è altissima.
Nel frattempo, a Largo Argentina, non lontano dalla sede di Confindustria, Fisascat Cisl ha tenuto la propria manifestazione. “I lavoratori del turismo, dopo aver affrontato una pandemia e una difficile ripresa, richiedono un adeguamento salariale e condizioni di lavoro migliori!” hanno affermato i rappresentanti del sindacato. “Abbiamo atteso anni per poter discutere del contratto, passando da una crisi sanitaria a una ripresa economica, ma nulla è cambiato. In questi sei anni, i lavoratori hanno continuato a garantire la stabilità del settore.”
Nonostante le divisioni nei metodi di protesta, l’obiettivo è unanime: ottenere un nuovo contratto che garantisca salari più equi e condizioni di lavoro più favorevoli. La lotta è appena iniziata, e la determinazione dei lavoratori è più forte che mai.
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