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“5 stelle” e giudici – Le assurde doglianze dell’Agenzia delle entrate – I problemi e i non problemi di Tito Boeri – Quell’usignolo stonato di “Mediobanca”- La “Censoricellina” per annientare “Virus” – I cattivi eredi dell’onorevole Peppone
Fatti e misfatti di maggio 2016“5 stelle” e giudici
“Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, è stato indagato – in relazione alle nomine decise per la conduzione del “Teatro Regio” – per abuso d’ufficio”.
Dopo il sindaco di Livorno, Federico Nogarin, indagato a sua volta per abuso d’ufficio, e dopo il sindaco di Quartu, Rosa Capuozzo, indagata per infiltrazioni mafiose nel suo Comune, ecco dunque un altro sindaco “5 stelle” chiamato dai giudici a “spiegarsi”. “Chi troppo in alto sal – è un noto proverbio popolare – cade sovente precipitevolissimevolmente”. Resta, però, un dubbio. I tre sindaci “5 stelle” sono caduti precipitevolissimevolmente perché sono stati loro ad inciampare o perché qualcuno ha dato loro una spinta? Ipotesi non troppo peregrina, la seconda, alla vigilia di importanti amministrative parziali verso le quali il “Movimento” grillino sta marciando a passo di carica. Con preoccupazione, magari legittima, di molta politica. Ma, comunque, con un eventuale “vulnus” alla democrazia. Non resta che attendere. E, però, con un certo patema d’animo: qualunque dovesse rivelarsi reale una delle due ipotesi (inciampo o spinta) si sarebbe trattato, infatti, di accadimenti non certo edificanti.
Le assurde doglianze dell’Agenzia delle entrate
“Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi – durante la sua ultima audizione alla Commissione finanze della Camera – ha stigmatizzato, tra l’altro, gli attacchi che le stanno venendo da alcuni “media” e che rischierebbero di favorire azioni anche violente nei confronti dei suoi funzionari”.
Brutta, molto brutta, ed anche molto impropria quanto deludente, questa reazione del direttore Rossella Orlandi. Perché quelli dei “media” non sono stati affatto attacchi senza alcun motivo contro l’Agenzia delle entrate, ma resoconti documentatissimi di comportamenti inquietanti e strabilianti di quell’Agenzia. Il direttore Rossella Orlandi allora, prima di dolersi di quanto non dovrebbe dolersi, farebbe certamente bene a posare uno sguardo non a scappar via, ma attento e approfondito, su quei resoconti documentatissimi. E, una volta accertata la gravità dei fatti riportati, dolersi eventualmente di certe sue direttive oppure di certi suoi funzionari, troppi in tutta Italia, che quelle eventuali direttive hanno male interpretato o seppellito sotto altre regole tutte loro. Fare, insomma, una sana e giusta autocritica. Altro che ingiuste critiche ai “media”. Così, almeno, dovrebbe essere. Ma chissà se, alla fine, così sarà. Perché l’Italia del potere è sempre più stupefacente, arrogante ed inquietante.
I problemi e i non problemi di Tito Boeri
“La reversibilità per le unioni civili – ha fatto sapere il presidente dell’Inps, Tito Boeri – non è un problema. Il suo costo è sostenibile”.
Se lo dice dice lui, lui che ogni giorno non fa che strapparsi i capelli per il “rosso” dell’Inps e che cerca disperatamente di aggiustare i conti proponendo tagli alle pensioni e flessibilità in uscita dal lavoro, beh, c’è proprio da non crederci. Ma Tito Boeri, forse, ha detto quello che ha detto soltanto per far ridere.
Quell’usignolo stonato di “Mediobanca”
“Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan – così l’amministratore delegato di “Mediobanca”, Alberto Nagel, presentando i conti degli ultimi nove mesi – si sono mossi, con pragmatismo e coraggio, con la volontà di rimuovere handicap strutturali che il sistema bancario italiano si è portato dietro per troppo tempo”.
All’amministratore delegato Alberto Nagel, meritatamente, un dieci e lode in materia di ossequiente prostrazione. Ma uno zero spaccato in materia di tempismo. Perché l’ossequiente prostrazione si è clamorosamente materializzata in un momento in cui l’italico sistema bancario, trascinando in basso la Borsa, ha invece continuato a mostrare tutti i suoi handicap strutturali. Con tanti saluti al pragmatismo e al coraggio di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan. Alberto Nagel, usignolo stonato, che figura barbina.
La “Censoricellina” per annientare “Virus”
“Sembra che “Virus” – il programma di approfondimento condotto, su Rai2, da Nicola Porro – stia per essere messo fuori programmazione”.
Per scarso gradimento dei telespettatori? No: per scarso gradimento del “cerchio magico” renziano. E giù dunque, per annientarlo, una buona dose di antibiotico censorio. Di “Censoricellina”. Dose massima.
I cattivi eredi dell’onorevole Peppone
“A Brescello, il paese reso famoso dalla saga don Camillio-onorevole Peppone, la ‘ndrangheta – ha scritto, in una sua relazione, il prefetto di Reggio Emilia – non ha soltanto inquinato l’ Amministrazione comunale, ma anche la classe dirigente del Pd”.
C’è da credere che l’onorevole Peppone, oggi a Brescello, si sarebbe di nuovo arrotolato le maniche. Ma non per darle, a don Camillo, di santa ragione: per andare a prendere a pancate quei cattivi eredi del Pci.