Il riso stridulo dell’avvoltoio Serra – Che l’Angelino resti – Tra il dire e il fare… – “Smartphone” – figli 8 a 0 – Donald il Pinocchio
Fatti e misfatti di luglio 2016Il riso stridulo dell’avvoltoio Serra
“Il dibattito teologico negli ambienti del terrorismo islamico – è l’inizio di uno scritto a pagina 11 de “L’Espresso” di questa settimana – è in continuo aggiornamento. In quali casi sgozzare? In quali decapitare? Quali sevizie infliggere, caso per caso, agli infedeli e come accertare con precisione le loro colpe individuali nei pochi minuti che separano l’irruzione in un locale dalla carneficina finale?”
L’inizio di uno scritto serio, ancorché crudo, di un esperto islamista o di un cronista dal fronte? Tutt’altro. L’inizio di uno scritto cinicamente satirico di un Michele Serra il quale, nella sua rubrica settimanale che dovrebbe far ridere i lettori de “L’Espresso”, questa volta non può non averli indignati. A pochi giorni, tra l’altro, dalla terribile strage di Dacca. Vergogna, Michele Serra. Soltanto gli avvoltoi volano, con il loro riso stridulo, sui corpi ormai senza vita.
Che l’Angelino resti
“Dopo le intercettazioni che hanno coinvolto il padre e il fratello del Ministro Alfano, in certe inquietanti storie di raccomandazioni, due italiani su tre – secondo un sondaggio “Agorà-Ixe” – sono favorevoli alle dimissioni dell’Angelino”.
L’Angelino, però, non ha alcuna intenzione di lasciare il suo Paradiso-Viminale. Nè, a farglielo lasciare per forza, ha alcuna intenzione, a differenza di come comportatosi con il “caso Lupi” e con il “caso Guidi”, il “premier” Renzi. Che i due italiani su tre i quali vorrebbero invece le dimissioni, spontanee o meno, vadano a farsi friggere. Non si vorrà mica mettere il valore di una semplice opzione popolare con il supremo interesse di non aprire una crisi in un momento non favorevole al Governo. E, forse, neppure a quella opposizione non ancora pronta alla pugna antirenziana. Che l’Angelino, dunque, resti al suo posto. Anche se non in nome e per volontà del popolo italiano, ma in nome e per volontà di una politica sempre più interessata a se stessa più che al Paese. Viva l’Italia allora. Ma non quella pedestre di Antonio Conte. Quella, altrimenti pedestre, di Matteo Renzi, di Silvio Berlusconi, di Matteo Salvini e di Beppe Grillo in testa.
Tra il dire e il fare…
“Meno privilegi nella Pubblica amministrazione – ha mandato la nuova raccomandazione, all’Italia, il Fondo monetario internazionale – salari legati alla produttività e più efficienza nei processi civili”.
Le stesse cose, in verità, che dice il “premier” Renzi. Che dice e che, però, non fa.
“Smartphone” – figli 8 a 0
“L’Italia – secondo dati Eurostat – ha il più basso tasso di nascite, con l’otto per mille, rispetto al dieci per mille di tutti gli altri Paesi dell’Unione”.
Per forza. L’unica passione degli italiani in età fertile è, ormai, lo “smartphone”. Con lui ci bevono, ci mangiano, ci dormono, ci parlano sul bus, in macchina, sul lavoro, al parco, ci vanno al bagno e ci vanno anche a letto. Non c’è tempo per altro. Nemmeno per un solo figlio.
Donald il Pinocchio
“”PolitiFac” – un “sito web” collegato al quotidiano “Tampa Bay” – ha vivisezionato 163 dichiarazioni del candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, e ne ha trovate solamente tre contenenti del vero e appena 12 un quasi vero. Tutte le altre (il 91%) contenenti sfacciatamente un falso”.
“Ma Donald Trump – ha dichiarato l’attrice Sissy Bell – più dice bugie e più si rende ridicolo più voti conquista. Sono imbarazzata dal comportamento del mio Paese”. Dev’essere, però, un tragico destino: ogni Paese ha il suo ridicolo Pinocchio e tanta gente che lo applaude.
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