

Il rapporto “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente segna un altro triste primato per Frosinone, che si conferma la peggiore città d’Italia per inquinamento atmosferico.
Con 70 giorni di superamento del limite consentito di polveri sottili (PM10), Frosinone conquista il primo posto per il secondo anno consecutivo, segnando un allarme che non può essere ignorato. Questo primato negativo si aggiunge al già allarmante dato della centralina di Ceccano, che ha registrato 22 giorni di smog alle stelle nel 2025.
Legambiente Lazio e il circolo “Il Cigno” di Frosinone hanno denunciato questa grave situazione in un evento di sensibilizzazione a Frosinone, dove un gruppo di volontari ha indossato maschere antigas, esprimendo così il loro disagio per l’aria irrespirabile che affligge la città. «Non possiamo smettere di respirare», ha dichiarato Stefano Ceccarelli, presidente del circolo Legambiente Frosinone. «Le polveri sottili provengono principalmente dal riscaldamento domestico, dalle attività industriali, dall’agricoltura e, in modo particolare, dal traffico veicolare. Ma qui si aggiunge l’effetto della Valle del Sacco, che intrappola i contaminanti nell’aria», ha spiegato.
Le soluzioni proposte dall’associazione riguardano principalmente una forte accelerazione della transizione ecologica, con l’introduzione di energie rinnovabili, l’elettrificazione dei trasporti e dei sistemi di riscaldamento, oltre a una revisione delle politiche di mobilità urbana. «Bisogna mettere un freno al predominio delle auto private e investire in trasporti pubblici, mobilità dolce e infrastrutture moderne», ha aggiunto Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.
Ma Frosinone non è l’unica città a dover fare i conti con l’inquinamento. Anche Roma, la capitale, figura tra le città più inquinate d’Italia. La concentrazione media annuale di biossido di azoto (NO2) nella capitale è pari a 29,6 μg/m³, che pone la città al settimo posto nella classifica nazionale. L’NO2, principalmente generato dai motori diesel delle automobili, ha un impatto negativo sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica, con conseguenze che riguardano in particolare i polmoni e il sistema cardiovascolare.
L’Italia e l’Europa guardano con preoccupazione a questi numeri, e la nuova normativa europea impone una riduzione del biossido di azoto del 32% entro il 2030 per evitare pesanti sanzioni. Ma Legambiente punta il dito contro il costante incremento di automobili a Roma, uno dei fattori principali dell’inquinamento cittadino. «Ogni giorno, milioni di auto percorrono le strade della capitale, senza che si facciano investimenti significativi in alternative ecologiche», ha dichiarato Scacchi. «Insieme a politiche come la fascia verde, la congestion charge, nuove linee tranviarie, metropolitane, biciclette e aree pedonali, la città potrebbe fare un passo decisivo verso un futuro più sostenibile e vivibile.»
Legambiente ha sollecitato le istituzioni locali e nazionali a prendere provvedimenti urgenti per proteggere la salute dei cittadini, ridurre l’inquinamento atmosferico e far fronte ai cambiamenti climatici.
Con una transizione ecologica forte e incisiva, Frosinone e Roma potrebbero sperimentare miglioramenti tangibili nella qualità dell’aria, con benefici immediati per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Un cambiamento che, secondo l’associazione, è non solo necessario, ma ormai imprescindibile.
Al link il rapporto nazionale completo “Mal’Aria di citta 2025” https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/MalAria-2025.pdf
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