Riaprono gli scavi di Ostia Antica

Dopo l’allagamento dell’area archeologica, il sito sarà di nuovo visitabile

Dopo l’ondata di maltempo che ha colpito Roma, mercoledì 19 febbraio riapre al pubblico l’Area Archeologica di Ostia Antica, rimasta chiusa a causa degli allagamenti dal 31 gennaio 2014. Ancora oggi però non tutta l’area sarà visitabile, perchè verrà aperta solo la zona centro orientale ovvero quella più monumentale dell’intera area archeologica e il museo.

Restano interdetti i quartieri occidentali, i più distanti dall’ingresso, dove proseguono i lavori di ripristino dei percorsi di visita. Purtroppo essendo i terreni molto argillosi, hanno reso molto difficile il ripristino della normalità. Sono state impiegate pompe idrovore di dimensioni adatte a non smuovere violentemente il terreno: un pompaggio troppo potente, infatti, avrebbe causato danni alle strutture antiche.

Tempio_rotondo_Ostia_Antica_2006-09-08-2In tutta l’area archeologica la Soprintendenza non ha riscontrato lesioni alle strutture né colate di fango, non essendosi verificata l’esondazione del Tevere. In perfetta salute tutti gli apparati decorativi, sia quelli parietali che quelli a mosaico. E nella difficoltà di vedere l’area allagata, il maltempo ha anche restituito una ‘visione antica del teatro di Ostia’: pochi centrimetri d’acqua nell’area dell’orchestra restituiscono una visione consueta in antico, quando due grandi cisterne creavano una piscina per i kolymbetra, gli spettacoli acquatici.Ciò è testimoniato anche da alcuni ritrovamenti di mosaici in cui sono rappresentati degli attori che indossano maschere di personaggi marini.

Oltre all’area archeologica di Ostia riaprirà anche la Necropoli di Porto all’Isola Sacra (Fiumicino), visitabile il primo e l’ultimo giovedì di ogni mese. Anche se danni non ci sono stati (per fortuna, ndr) nei giorni addietro molti operatori avevano sottolineato come i mezzi utilizzati per portare via l’acqua non erano dei più efficaci essendo le idrovore utilizzate le stesse usate per svuotare le cantine quindi con una portata minore e più tempo per i lavori. Resta il fatto che con ben 18 giorni di chiusura, il sito archeologico più visitato dopo Colosseo e Pompei, ha dovuto rinunciare alle entrate di molti turisti che arrivano in Italia proprio per vedere il nostro patrimonio archeologico.


Sostieni Abitarearoma è importante! ↙

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento