

Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha deciso di rinviare al 1° aprile 2025 l’udienza cautelare sul ricorso presentato dalla compagnia Iliad, in merito alla decisione del Comune di Roma di annullare l’autorizzazione all’installazione di un ripetitore 5G in via Federico Zuccari 2a, nel cuore del rione San Saba.
La disputa risale a fine agosto, quando l’amministrazione capitolina ha revocato il permesso concesso precedentemente alla compagnia telefonica francese.
L’esito della causa, che riguarderà il destino dell’antenna 5G, non solo divide le parti coinvolte, ma solleva interrogativi tra i residenti del quartiere.
Il comitato dei cittadini di San Saba sta prendendo in considerazione di costituirsi parte civile nel processo, intenzionato a difendere la propria posizione contro l’installazione dell’impianto telefonico.
Il rinvio dell’udienza, inizialmente prevista per oggi, allunga il braccio di ferro legale che coinvolge l’equilibrio tra la necessità di sviluppo tecnologico e la tutela del territorio urbano.
Questa causa si inserisce in un contesto di cambiamenti normativi per quanto riguarda la regolamentazione delle antenne a Roma.
Pochi giorni fa, l’Assemblea Capitolina ha dato il via libera alla riforma delle norme tecniche del Piano Regolatore Generale, che ha portato all’abrogazione del Piano di localizzazione degli impianti.
Il Piano era visto da molti come un’opportunità per regolare in modo più efficiente la distribuzione delle antenne sul territorio, rispettando le zone sensibili come quelle di valore storico e paesaggistico, e garantendo al contempo delle entrate per il Comune attraverso l’uso di proprietà pubbliche.
Il consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra, Nando Bonessio, ha criticato duramente la cancellazione del Piano, ritenendola una scelta sbagliata per la città. “Il vero rimpianto – ha dichiarato – è il mancato ripristino del Piano di localizzazione, che avrebbe permesso di conciliare la crescita della tecnologia con la tutela del paesaggio e dei beni pubblici”.
Con il rinvio dell’udienza, la guerra legale tra Iliad, il Comune e i cittadini si preannuncia lunga e difficile.
L’esito della causa non solo determinerà il futuro dell’antenna, ma potrebbe anche influenzare la regolamentazione degli impianti di telecomunicazione nella Capitale, dove il dibattito tra innovazione e salvaguardia del territorio è ormai acceso.
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