“Scrivo di uomini e angeli” di Lacramioara Maricica Nita e “L’abito di carta” di Alexandra Firita

La presentazione dei due libri Domenica 29 gennaio 2023 alle ore 14.00, al Teatro degli scrittori FUIS
Federico Carabetta - 27 Gennaio 2023

Domenica 29 gennaio 2023 alle ore 14.00, al Teatro degli scrittori FUIS-Federazione Unitaria Italiana Scrittori, in Lungotevere dei Mellini 33, avrà luogo una doppia presentazione di libri, il primo bilingue intitolato “Scrivo di uomini e angeli/Scriu despre oameni și îngeri” di  Lacramioara Maricica Nita e l’altro in romeno. di Alexandra Firita “Rochia de hârtie” (“L’abito di carta”).

Lacramioara Maricica (abbiamo tempo fa assistito alla presentazione del suo libro di poesie bilingue “nella Galleria d’arte Sempione”, nasce a Bacau, Romania nel 1974; vive a Roma dal 2006 dove pratica la professione di educatrice puericultrice per i bambini diversamente abili, e scrive per passione.

I suoi scritti sono presenti in molte antologie di case editrici italiane e romene; a diversi concorsi letterari riceve premi e diplomi di merito.

Nel 2020 pubblica con la editrice Pim, Iași, Romania i primi volumi di poesia “Suflet departe de casã (Anima lontana di casa)” e “Il destino di una lacrima.” Fa parte del Cenacolo di Roma (CdR) ,associazione culturale romeno-italiana; e dal 2021 della Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS).

Del libro di Lacramioara, il poeta romano Giuseppe Tacconelli, ha scritto:“I versi di questa silloge sono diretti, la costruzione è sobria senza cercare il colpo scenografico ad effetto. La loro ideazione non utilizza elementi surreali a ricreare scenografie oniriche, la simbologia utilizzata per la creazione delle metafore proviene esclusivamente dal mondo reale.

Nel debutto letterario Lacramioara Maricica Nita è stata sostenuta dalla poetessa e traduttrice Lidia Popa, il cui commento sull’autrice è:

L’eterno bambino che abita le persone mature ci rivela un’autrice attenta nei dettagli sottolineando con innocenza sia la gioia che i dolori del mondo in quale vive qualche volta sentendosi anche sola, come scrive nella poesia: “Il bacio dell’ultima onda” nel libro “Scrivo di uomini e di angeli/ Scriu despre oameni și îngeri”:

“Io sono te, tu sei me, anime erranti nel tormento quotidiano

Dar Ciriola

di oggi, di domani e di ogni giorno che verrà!

Meteore attraverso le galassie che occasionalmente passano,

e brillano tra le palpebre dell’universo eterno!

Mi rivolgo al mare:

mi abbandono alla sua argentea immensità,

affondo le dita nella sabbia che scorre

dentro una clessidra frantumata…

Serena, aspetto il ritorno dell’onda,

bramosa di un ultimo bacio!”

Alexandra Firita, autrice di “Rochia de hârtie” („L’abito di carta”), nasce in Romania nel 1956. Laureata in scienze infermieristiche e psicologia a Bucarest, dal 2009 si trasferisce nell’Oltrepò Pavese. Al debutto letterario nel 1998 con le plaquette “Nostalgie” seguono molti altri libri e collaborazioni, partecipazioni a vari concorsi letterari internazionali che le portano premi e riconoscimenti.

Fa parte dell’Associazione per la Cultura e la Tradizione Storica Bolintineanu-Bolintin Vale, Romania , membro dell’Unione Mondiale degli Scrittori Medici, e della FUIS e varie altre associazioni culturali letterarie.

L’ultimo libro pubblicato e presentato anche alla Galleria del Libro Gaudeamus București 2022 è proprio “Rochia de hârtie”( L’abito di carta).

Di lei, l’amica e poetessa Claudia Voiculescu ha scritto: Innanzitutto devo confessare che Alexandra Firita è una poetessa nel senso più alto della nozione di poeta. È nata sotto il segno della Poesia e ha saputo essere umile nel verso. Può essere iscritta, senza dubbio, tra coloro che si dice abbiano originalità e autonomia artistica. La sua poesia, scritta in una costruzione moderna, trasmette un’emozione grave e realistica. È l’esperienza di un essere che ha conosciuto profondamente e dolorosamente la causalità di ciò che è stato vissuto attraverso i luoghi dove i passi l’hanno portata. Lei ha vissuto drammi ma anche le gioie di essere un poeta scelto da Eutherpe. In tutto ciò che ha scritto si può vedere una coerenza del suo modo di pensare e dei suoi sentimenti.ente la causalità di ciò che è stato vissuto attraverso i luoghi dove i passi l’hanno portata. Lei ha vissuto drammi ma anche le gioie di essere un poeta scelto da Eutherpe. In tutto ciò che ha scritto si può vedere una coerenza del suo modo di pensare e dei suoi sentimenti.

Anche la poetessa e traduttrice Lidia Popa ci lascia la sua testimonianza vis-à-vis del libro di Alexandra.

Possiamo leggere il libro di Alexandra Firita con la stessa voglia di assaporare un pezzo di pane fumante, ma il cibo dello spirito (la filosofia) attraverso le sue parole è l’unico argomento metaforico che sazia il lettore.

“Sono il gioco delle strade che ti hanno costruito a vista

demiurgica, la luce che dona incastri alle colonne

senza fine.  Io sono la Luna che ha tessuto il velo d’argento

aspettando il momento e ho lastricato il tuo cammino di pietre

alla parola nata dal cielo, ponte incantato sopra

la volta che ti ho raggiunto e ti ho raccolto nel braccio giusto

della danza.  Sono anche il sogno e la vanità e l’amore

ciò che soddisfa il tuo scopo di eternità alla vista dell’invisibile: io sono Poesia.”

 

La poesia è come una medicina per l’anima – ci dice Lacramioara Maricica Nita – e ogni incontro letterario può solo lenire ogni male.


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