Nel sito Poetidelparco.it ...
L’Italia colonia Usa? – Tra moglie e marito non mettere l’ “Italicum” – Per questo – Ciuccio Luigi
Fatti e misfatti di settembre 2016L’Italia colonia Usa?
“La sovranità – ha tempestivamente ammonito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo lo spot elettorale, lanciato dall’ambasciatore americano a Roma John Phillips, in favore del “sì” al nostro referendum costituzionale – è degli elettori italiani”.
Ammonizione più che giusta. Anche se un “cartellino rosso” sarebbe stato, pur tenendo conto delle ragioni diplomatiche, più giusto ancora. Il Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, farebbe comunque bene a chiarire se si sia trattato di un “imput” partito dal Pentagono o di una infelice iniziativa personale dell’ambasciatore Phillips. Dubbio non peregrino. Sia perché gli Stati Uniti non hanno mai perso l’abitudine di ingerirsi nei fatti degli altri sia perché fra il Presidente Obama e il nostro “premier” Renzi potrebbe essere stato sottoscritto un qualche “do ut des”. Ma – ecco – chiarirà il Presidente Obama oppure si limiterà, in ogni caso, a continuare a considerare l’Italia una delle colonie Usa?
Tra moglie e marito non mettere l’ “Italicum”
“La docente di diritto costituzionale Marilisa D’Amico è stata nominata – a Milano – presidente dei Comitati per il “sì” al referendum”.
Nomina intelligente ed opportuna, da parte dei Comitati per il “sì”, e però… E però c’è il non indifferente particolare che la professoressa Marilisa D’Amico è la consorte di quel Nicolò Zanon il quale è tra i giudici della Corte costituzionale che dovranno decidere, il 4 ottobre prossimo, sull’ “Italicum”. “Tu chiamalo se vuoi – ha commentato il sito “Affaritaliani.it” – conflitto d’interessi”. E sembra difficile non dargli ragione.
Per questo
“Se per il referendum si votasse domani – ha dichiarato l’ex segretario pd Pierluigi Bersani – il mio sarebbe un “no””.
Non solo, comunque, il suo. Ma è proprio per questo che il “premier” Renzi non ha fissato le votazioni sul referendum per domani. E nemmeno per dopodomani.
Ciuccio Luigi
“Renzi – così, su “Facebook”, il “5 stelle calante” Luigi Di Maio – sta facendo diventare il voto sul referendum un voto su di lui che sta occupando la cosa pubblica, con arroganza, come ai tempi di Pinochet in Venezuela”.
Dopo lo svarione in italiano “se sarei”, dunque, lo svarione in storia e geografia “Pinochet in Venezuela”. Domanda: ma come ha fatto Luigi Di Maio ad arrivare fino al diploma di liceo classico a Pomigliano d’Arco? Lui, evidentemente, è persona di grandi risorse. Da più di due anni, infatti, è anche uno dei vicepresidenti della Camera dei deputati. Che – si spera l’abbia imparato – sta a Roma, non a Frascati.