Storia di una strada killer e di appelli che cadono nel vuoto

In un tratto di via del Foro Italico decine di incidenti mortali, senza che si riesca ad intervenire

La strada di cui parliamo è via del Foro Italico, o meglio, alcune centinaia di metri del tratto dall’altezza dello svincolo della Salaria alla prima galleria sottostante collina Fleming.

In questo tratto di un’arteria centrale della città, che vede transitare quotidianamente migliaia di veicoli, si sono verificati negli ultimi 20 anni decine e decine di incidenti, molti dei quali purtroppo mortali.

Il motivo, come riscontrato in ognuno dei casi, la mancanza in quel tratto di un guardrail e la presenza di un marciapiede spartitraffico rialzato, alto solo poche decine di centimetri (mediamente tra i 13 e i 15 cm) e largo non più di 2 metri.

2001, 22 anni fa le prime segnalazioni

Le prime segnalazioni di cui abbiamo notizia risalgono addirittura al 10 aprile del 2001, ossia più di 22 anni fa.

Con una lettera all’UITS del Comune di Roma, l’Ufficio Infortunistica del 2° gruppo della Polizia Municipale – competente della tratta in questione – chiedeva l’installazione di un guardrail nella suddetta tratta, dal momento che sulla strada vigeva un limite orario da strada ad alto scorrimento  – 70km/h – ed in seguito ad un incidente mortale, avvenuto lo stesso giorno, a causa all’invasione della corsia opposta da parte di un veicolo, invasione che forse con un guardrail di altezza adeguata sarebbe stata evitata.

Da quel momento si è aperto un percorso di richieste, risposte, contro deduzioni e dirottamenti verso altri uffici. A fine maggio 2001 – solo un mese dopo – proprio mentre avveniva un secondo incidente mortale, il comando della Polizia Municipale continuava a chiedere l’installazione del guardrail, nonostante la normativa non lo imponesse (vista la presenza di uno spartitraffico di almeno 2 metri) e contemporaneamente di essere dotato – in quanto Comando competente del tratto in questione – di strumenti per il controllo della velocità quale deterrente e per cercare di ridurre almeno in parte i pericoli di incidente.

A luglio 2001 il XII Dipartimento del Comune informava di «stare disponendo gli atti per l’installazione del guardrail», attività che, a quanto pare, non ha mai portato all’installazione dello stesso.

2012, dieci anni dopo: stessa musica

Si arriva quindi con un (deciso) balzo temporale al 2012, altro decennio, altra amministrazione, stessa musica.

Produzione di documenti vari con cui, evidenziando che non esiste alcun fondo messo a bilancio per l’installazione di guardrail in via del Foro Italico, il XII Dipartimento  informa dell’attivazione di una fantomatica attività di progettazione della struttura richiesta, del costo stimabile di circa due milioni di euro, sottolineandone l’urgenza e l’importanza… Nel frattempo, vista l’assenza del Comune, veniva investito nella soluzione del problema anche la Direzione Generale per la Sicurezza Stradale, facente capo al Ministero delle Infrastrutture, la quale però si sbrigava a comunicare che la richiesta non era accoglibile perché non rientrava nei propri compiti.

Ad onor del vero tutta questa trafila di scaricabarile è stata innescata esclusivamente dal senso civico di un cittadino che, in virtù dei tanti incidenti mortali – e nell’inerzia dell’amministrazione – ha iniziato nel lontano 2001 ad inviare segnalazioni, richieste e considerazioni tecniche sulla necessità di tale installazione, ricevendo sempre risposte non soddisfacenti, evasive o – nel migliore dei casi – contenenti promesse di solerti lavori di installazione.

Ventitré incidenti mortali

Dopo molti anni, il nostro lettore – stanco di vedere ignorate le sue segnalazioni – decide di abbandonare la battaglia. Fino al 2022.

Tre nuovi decessi, tutti e tre di giovani ventenni alla guida, e i cui incidenti erano riconducibili alla stessa motivazione, lo spingono a intraprendere di nuovo un percorso di segnalazioni e richieste alle autorità competenti, scrivendo tra gli altri al Prefetto e ricordando che in 23 anni si è assistito in quel tratto a 23 incidenti mortali.

In media un incidente all’anno, e di questi, 20 incidenti sono avvenuti proprio per un salto di corsia del veicolo dovuto all’assenza di barriere nel tratto in questione. E non a caso, il fatto che una barriera, sia essa un guardrail o un new jersey, avrebbe sicuramente salvato molte vite, è il contenuto di una memoria tecnica depositata in procura da un ingegnere cinematico specializzato in sinistri stradali.

2023, assessora Segnalini: “entro dicembre una barriera di sicurezza”

Guardrail in via dei Monti Tiburtini

Per concludere il percorso di prese di posizione ed impegni, giunge a luglio 2023 la dichiarazione dell’assessora Capitolina ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, la quale incalzata sul tema si è impegnata per l’installazione di una barriera di sicurezza entro fine dicembre 2023.

Secondo la Segnalini, qualsiasi intervento negli anni si è reso difficile per via della presenza dei pali della luce nel marciapiede centrale, che renderebbe complicata l’installazione di barriere ammortizzanti.  Ma – come segnalato ad agosto dal nostro lettore al Prefetto – tale problema sembra non esserci stato sia in altri tratti di via del Foro Italico, sia su via dei Monti Tiburtini, dove è invece possibile verificare la compresenza di adeguate barriere (guardrail o new jersey) e pali della luce.

Come “nella casa che rende folli”

Esaminando la documentazione di richieste e risposte (dal 2001 al 2023) – consegnata in redazione – ci è parso proprio di rivivere il 12° episodio del celeberrimo cartone “Le 12 fatiche di Asterix” in cui Asterix e Obelix, arrivati a Roma, devono farsi rilasciare un lasciapassare nel Palazzo della Burocrazia – chiamato dal popolo “la casa che rende folli” – in cui i malcapitati vengono indirizzati senza fine da un ufficio all’altro.

Non sappiamo quando e come si evolverà l’odissea della sicurezza per via del Foro Italico, visto che il 2023 ormai volge al termine.

Sappiamo, però, che tutte le giunte capitoline investite del tema in questi 22 anni, ossia quelle facenti capo a Veltroni, Alemanno, Marino, al Commissario Tronca, Raggi e Gualtieri, non sono sono state capaci di superare un percorso burocratico che ha avuto come unico risultato quello di non riuscire ad impedire la morte di decine di persone che forse, in caso di concrete decisioni da parte delle varie amministrazioni, avrebbero potuto avere una sorte migliore.


Sostieni Abitarearoma è importante! ↙

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento