

Voglio essere sincero, lo scopo della pedalata ciclo turistica del 6 gennaio 2025 era diverso, ma lo racconterò fra qualche riga.
Mi sono fermato con la bicicletta sul lungotevere Testaccio.
Mentre pedalavo l’occhio mi è andato sul largo marciapiedi asfaltato da poco e l’orecchio ha ascoltato dei “buongiorno” continuativi che un uomo di mezza età inviava mentre camminava con i suoi sacchetti della spesa in mano.
Intorno a lui non c’era nessuno, anche davanti o di dietro, ho atteso e poi ho capito che i saluti andavano a dei suoi connazionali che stazionano dietro il lungo parapetto del lungotevere o lungo il sottostante viottolo sterrato.
Per chi non conosce il luogo, il parapetto divide la strada e il marciapiedi da un sottostante viottolo in terra battuta con la sua erba incolta e gli alberi spontanei e con il fiume Tevere che gli scorre di fianco.
La mia sosta in bicicletta è stata casuale davanti alla fontana di Lungotevere Testaccio, che non conoscevo.
Quanti altri, come me, non hanno mai osservato la “stranezza di città” dell’Epifania?
E’ una fontana con lo stemma pontificio e una vasca, che è un sarcofago marmoreo di età imperiale (III sec. circa), e targa centrale in marmo con la sua iscrizione funeraria.
La fontana è stata eretta nel 1869 sotto il pontificato di papa Pio IX Mastai (1846-1878) per celebrare l’archeologo Pietro Ercole Visconti che durante le sue numerose campagne di scavo aveva portato alla luce una grande quantità di reperti marmorei utilizzati per ornare musei ed edifici della città di Roma.
Tra lo stemma pontificio e la vasca c’è una lapide commemorativa che così recita:
“PIUS IX PONT MAX EMPORII GRADIBUS / AD TIBERIM REPERTIS / MARMORUM EX ASIAE ET AFRICAE LAPIDICINIS / INGENTI COPIA QUAE DIU LATUERAT RECUPERATA / ET SACRAE URBIS SUAE ORNAMENTO REDDITA / RIPAM HANC / IN LONG PMM IN LAT PPM / XL MURO DUCTO TERMINAVIT PUBLICAVITQUE / ANNO S.P. XXIIII“.
Ovvero :
“Pio IX Pontefice Massimo, ritrovati i gradini dell’Emporio presso il Tevere, recuperata una ingente quantità di marmi dall’Asia e di pietra dall’Africa, che per lungo tempo aveva riportato alla luce e restituita come ornamento alla sua sacra città, costruito un muro lungo 2000 palmi e largo 1040 piedi, delimitò questa riva e la rese d’uso pubblico. Nell’anno XXIII del suo Pontificato”.
Un coppia di mezza età che pedalava sul marciapiede del lungotevere, vedendomi intento a fotografare la fontana con la bicicletta tra le mie gambe si è fermata, mi ha salutato e mi ha raccontato che la fontana è stata danneggiata l’ultima volta nella notte tra il 31 dicembre 1999 ed il 1 gennaio 2000 ed è stata restituita al pubblico dopo un restauro consistito nel riassemblare dei frammenti del sarcofago che costituisce la vasca della fontana.
La gentile signora ha aggiunto che la fontana è una unione di molteplici materiali di epoche diverse e attualmente assolve il suo compito originario, quello di costituire uno sfondo artistico per l’adiacente via Florio del rione Testaccio.
Via Florio nel suo senso unico termina proprio sul lungotevere e davanti alla fontana.
Lo scopo originario della pedalata ciclo turistica del 6 gennaio 2025 era proprio arrivare a via Florio e fotografare il murale dell’allenatore romano Claudio Ranieri vestito da antico senatore romano che stringe tra le braccia una lupa, simbolo della città di Roma.
Una opera sicuramente apprezzata dai tifosi romanisti, realizzata dallo street artist Drugi, il cui nome completo è Francesco Piskv Persichella, noto per i suoi murale anche di grande formato, che affrontano temi sociali e politici attuali.
Le sue opere sono caratterizzate da uno stile inconfondibile, con colori vivaci e figure spesso ironiche e provocatorie.
La foto l’ho scattata ed è anch’essa la “stranezza di città” dell’Epifania.
Noi tifosi, la Roma non la discutiamo… l’amiamo
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