

Tutto è cominciato con un cruciverba. Ero sul 3 verticale, “quanti sono i numeri civici in piazza dei Pini a Roma?” Non lo sapevo, non sapevo nemmeno dove fosse piazza dei Pini a Roma.
Non sono riuscito ad andare avanti nel cruciverba, le domande per le colonne orizzontali non mi aiutavano nella risposta mancante per le sei lettere del 3 verticale. Passato qualche giorno ho ripreso quel cruciverba e l’ho abbandonato di nuovo.
Ho acceso il mio computer e sono andato su Google Maps, ho digitato piazza dei Pini e mi è apparsa la schermata di una zona del quartiere di Centocelle a Roma ma senza la consueta evidenza in rosso del luogo richiesto.
C’era però nella legenda, a sinistra della schermata, il CAP di zona: 00171.
Ho insistito con Google Maps, digitando vari numeri civici dopo piazza dei Pini, 1 o 7 o 12.
Ad ogni digitazione mi appariva la schermata della stessa zona del quartiere di Centocelle a Roma, ma la legenda rettificava la piazza in via dei Pini 1 o via dei Pini 7 o via dei Pini 12.
Le varie schermate della zona davano l’evidenza in rosso del luogo richiesto in via dei Pini, oltre alle foto di via dei Pini, e rettificavano sempre la parola da piazza in via dei Pini 1 o 7 o 12.
E la risposta al 3 verticale del mio cruciverba?
Il cruciverba l’ho abbandonato, rimanere senza la risposta di Google Maps poteva essere il minimo ma non potevo tenere a freno la mia curiosità.
Ho quindi deciso che se non mi aiutava l’informatica, mi avrebbe aiutato il cicloturismo.
Sono partito da largo Cevasco, ho pedalato lungo via Davide Campari e via Giorgio Enrico Falck, ho percorso via Raimondo Targetti e ho lasciato il quartiere di Tor Tre Teste.
Ecco sono nel quartiere Quarticciolo in via Molfetta e con un paio di chilometri dalla partenza sono arrivato al semaforo di viale Palmiro Togliatti,
Ho attraversato l’incrocio di viale Togliatti e ho continuato a pedalare verso via dei Gelsi entrando nel quartiere di Centocelle. In bicicletta la salitella di via dei Gelsi è impegnativa, ma sono riuscito a rifiatare in viale delle Orchidee.
Ho anche fatto da spettatore ed un tamponamento fra macchine a quell’’incrocio. Dopo pochi metri sono arrivato a via delle Acacie e a via dei Pini.
Ho percorso via dei Pini, via delle Petunie, via dei Gerani, viale delle Gardenie, via dei Pini in senso contrario, via degli Olivi, via delle Acacie, via dei Ginepri, via dei Gelsi, via delle Palme, via dei Ciclamini, piazza delle Iris.
Nessuna traccia però di piazza dei Pini. Sono sceso dalla bicicletta in via delle Acacie e sono entrato in una “autoscuola” per chiedere informazioni.
“Prosegua per cento metri e sulla destra troverà piazza dei Pini”, mi ha risposto l’impiegata. Un po’ di tempo e un po di fatica, tanta curiosità, ma il risultato l’ho ottenuto e ho trovato la “stranezza di città”.
Non ho trovato una piazza, non ho trovato una piazzetta.
Ho trovato un piccolo marciapiedi a semicerchio, un paio di negozi, il portone di un palazzo abitato, una targa toponomastica con su scritto piazza dei Pini.
Ho trovato cinque numeri civici, che vanno dal 12 al 16, numeri consecutivi, non solo pari e non solo dispari, non esistono i civici da 1 a 11, i civici terminano con il 16.
La strada asfaltata davanti al marciapiedi è l’incrocio tra via dei Pini e viale delle Orchidee, le strisce pedonali tagliano tutta via dei Pini.
È passato qualche giorno e sono tornato al mio cruciverba, al 3 verticale.
I numeri civici in piazza dei Pini a Roma sono cinque.
Le sei lettere del 3 verticale le ho potute scrivere. Sono riuscito ad andare avanti nel cruciverba, ma il mio scopo non è mai stato quello.
Il mio obiettivo era ed è: scoprire il territorio dove viviamo, attraverso le mie “stranezze di città”.
“Le stranezze le cerco girando in bicicletta.
Le cerco dietro il portone di un palazzo, nelle vie del centro o in quelle di periferia.
Le stranezze sono sotto gli occhi di tutti, sono solo nascoste dall’ombra dell’abitudine.
Già cercarle ti stupisce, trovarle ti inebria”.
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