Sul TMB Salario “nessun compromesso”

Continua la protesta degli abitanti dei quartieri di Villa Spada, Fidene e delle zone limitrofe all'impianto che hanno annunciato l'intenzione di fare un presidio in Campidoglio

Continua la protesta degli abitanti dei quartieri di Villa Spada, Fidene e delle zone limitrofe al TMB, l’impianto posto sulla consolare romana a poca distanza da case, scuole e uffici. La struttura, attiva dal 2011, rende la vita dei residenti e lavoratori un inferno, a causa dei miasmi e dei cattivi odori. Una situazione che peggiora con l’arrivo del caldo e dell’afa. E al termine dell’estate, l’esasperazione dei cittadini è arrivata al limite.imagegen-1

L’ex sindaco Ignazio Marino aveva assicurato la chiusura dell’impianto entro il 31 dicembre 2015. Una promessa disattesa che ha provocato la reazione dei cittadini. Tante le proteste: dopo il corteo fino al TMB, Piazza Sempione e Consiglio Regionale del Lazio il prossimo passaggio è previsto in Campidoglio dal quale l’Assessore all’Ambiente Paola Muraro, ai tempi dell’incarico in Ama ben conosciuta in quel di Villa Spada, ha fatto sapere che il TMB sarà riconvertito in polo tecnologico prospettando per l’impianto un futuro da “fiore all’occhiello” della Capitale.

L’Assessora all’Ambiente Paola Muraro è stata chiara: in quanto proprietà di Ama, l’impianto non può essere chiuso definitivamente. Sarebbe auspicabile che non ci fosse il bisogno di utilizzarlo, ma non è così. Pertanto, l’unica mossa del comune di Roma sarà quella di presentare alla Regione Lazio una richiesta per modificare l’autorizzazione e avviare la riconversione.

Una soluzione che non piace ai cittadini residenti e lavoratori nella zona, che hanno annunciato l’intenzione di fare un presidio in Campidoglio.


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