Un giorno a Corte al Castello Theodoli a Sambuci
Rievocazione storica dell’Ottocento, il 30 ottobre 2022 per immergersi nel passato in una atmosfera di sogno e di bellezzaLa Rievocazione Storica Un giorno a Corte, ideata dall’Associazione Culturale Terzo Millennio, si realizza a Sambuci (Rm) l’ultima domenica di ottobre nel giorno della festa dedicata al Patrono San Celso martire. Si svolge all’interno di Castello Theodoli, riconosciuto patrimonio architettonico e artistico di grande pregio nel contesto dei palazzi storici della Città Metropolitana di Roma Capitale e del Lazio e permette al visitatore la conoscenza della storia del paese e degli interni dell’antico castello mediante visite guidare svolte nell’atmosfera suggestiva di un tempo passato. Il Castello Theodoli, che prende il nome dagli ultimi proprietari, ha una storia antica ed illustre documentata già a partire dal IX secolo ed è stato dimora di numerose casate nobiliari di notevole importanza storica: “Dopo la disfatta della battaglia di Tagliacozzo del 23 agosto 1268 tra i ghibellini sostenitori di Corradino di Svevia (1252-1268) e le truppe angioine di Carlo I d’Angiò, che determinò la caduta definitiva degli Hohenstaufen dal trono imperiale“ racconta il Sindaco Francesco Napoleoni, “Corradino sostò nel castello di Sambuci, come attesta una lapide rinvenuta all’interno del castello durante gli scavi per il suo restauro; nel Quattrocento il Castello fu dei Colonna e del loro passaggio resta una lapide sepolcrale che menziona la sorella di papa Marino V Colonna e una stemma nella adiacente via dello Scontrone.” Alla fine del Cinquecento il feudo passò dai Mereri agli Zambeccari e nella metà del XVII secolo fu dimora del Cardinale Camillo Astalli (1616-1663) il quale, caduto il disgrazia presso papa Innocenzo X Pamphili fu relegato nel castello di Sambuci, suo paese Natale.
L’Astalli con il suo fratello architetto Fulvio, apportarono migliorie nel paese e arricchirono il palazzo di magnifici affreschi eseguiti da pittori operanti nella case nobiliari romane, tra cui possiamo annoverare Giovanni Angelo Canini (1617-1666). Fu ulteriormente abitato dai Compagnoni Marefoschi e dai Piccolomini e infine, per asse ereditario femminile, da questi passò ai Theodoli che ottennero, per Regio Decreto del 1926, la facoltà di lasciarlo in eredità ai discendenti del casato. Tra il 1943 e il 1944 il castello subì l’occupazione delle truppe tedesche provenienti da Montecassino che nascosero i carrarmati nel giardino, quindi cadde in rovina per circa un trentennio per essere poi finalmente acquisito dal Comune di Sambuci. Attualmente è anche la sede istituzione dell’Amministrazione e luogo di celebrazioni civili e grandi eventi culturali. “Una grande, lunga e illustre storia, dunque” continua il Sindaco, “ che la lodevole iniziativa che l’A. C. Terzo Millennio porta avanti da circa un ventennio, racconta e magnifica rendendoci orgogliosi del nostro paese, delle sue enormi possibilità turistiche, della valorizzazione del territorio, della preservazione e tutela del nostro patrimonio.
La Rievocazione Storica Un giorno a Corte è improntata alla seconda metà dell’Ottocento, uno dei periodo in cui il palazzo ha vissuto uno dei suoi momenti di massimo splendore e spicca per bellezza ed originalità offrendo un valore aggiunto al Castello e al borgo di Sambuci per la cura della ricerca storica e la straordinaria fedeltà alla vita aristocratica del tempo.”
In quel tempo (e fino al secondo dopoguerra) il palazzo veniva riaperto dai marchesi ogni qual volta desideravano trascorrere un periodo di lieta vacanza nella loro” Villa di Campagna”, circondata dal bellissimo giardino all’italiana, ricco di fontane e di fiori, oggetto di un recente restauro che lo ha restituito all’antica bellezza.
Perché la realizzazione dell’evento fosse il più possibile vicino alla realtà storica, la Direzione Artistica dell’Associazione, diretta dalla Presidente dott.ssa Aurora Fratini, ha raccolto tra gli anziani memorie e ricordi di quel tempo in cui l’arrivo della nobiltà suscitava grande meraviglia in tutti i paesani, che rimanevano stupiti di fronte al fascino sontuoso degli abiti delle dame e dei cavalieri, al luccichio dei gioielli, alla preziosità dei corredi. La coordinatrice per gli arredi, Anna Maria Proietti, riferisce che “le nonne raccontano che il castello prendeva vita come per magia, si illuminava a festa, s’udivano musiche inaudite sulle quale le povere donne di un tempo, lasciate fuori dal grande portale, fantasticavano i loro sogni impossibili immaginando il fruscio delle sete, la luce delle gemme, un amore bellissimo e irraggiungibile.”
“Entrare oggi nel castello in questa ricreata atmosfera”, aggiunge l’attrice Sara Proietti, “significa, soprattutto per gli anziani, penetrare finalmente un mistero a loro escluso per molte generazioni, appropriarsi finalmente del sogno.”
Accurate ricerche storiche, di costume, di immagini d’epoca, hanno permesso di ricostruire gli ambienti, gli arredi, gli abiti e le usanze dei nobili del periodo, riprodotti fedelmente così come tramandati.
Come ogni anno l’ A. C. Terzo Millennio, nel rievocare questo momento particolare della vita del borgo, allestisce le stanze restaurate di Castello Theodoli messe a disposizione dalla Amministrazione Comunale, rappresentando con gli attori del suo laboratorio teatrale, vestiti in splendidi abiti di gala, le abitudini aristocratiche del tempo. Gli abiti indossati dagli attori sono fedelmente riprodotti da documenti storici, i gioielli sono realizzati a mano dagli artisti dell’associazione con pietre dure, semipreziose e cristalli, i complementi d’arredo sono originali, le decorazioni del palazzo vengono eseguite artigianalmente dal gruppo dei soci partecipanti all’evento. In questo fastoso contesto conducono i turisti attraverso le sale del Castello raccontandogliene la storia.
Il visitatore che desideri entrare nel castello in questo giorno gode di una visita inusuale e seducente, immergendosi nell’atmosfera di un vissuto particolarmente suggestivo.
Per questo straordinario evento senza eguali, l’A.C. Terzo Millennio vanta il merito di essere stata la prima ad avere aperto al più vasto pubblico il portale del vetusto palazzo e ha ricevuto consensi e apprezzamenti unanimi da parte di personalità pubbliche, artistiche ed intellettuali per la cura della messinscena, il rigore storico, il fascino che trasmette durante le visite ambientate.
Sambuci vi aspetta per trascorrere un giorno a corte e conoscere la storia del suo castello.
Aurora Fratini
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