Per un’Europa davvero libera e unita – A chi il “Pinocchio d’oro”? – “Esci, Virginia, esci” – Le priorità di Matteo Renzi
Fatti e misfatti di agosto 2016Per un’Europa davvero libera e unita
“Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni – tre irriducibili antifascisti per i quali Mussolini ritenne di mettere il mare tra lui e loro – scrissero, nel confino di Ventotene, quell’opera profetica e magistrale cui dettero il titolo “Per un’Europa libera e unita. Progetto di un “Manifesto””.
Ben 75 anni dopo, purtroppo, il grande progetto è ancora da concretizzare. Perché grandissima parte dell’Europa si è sì formalmente unita, ma è tutt’altro che libera. Tutt’altro che libera dai nazionalismi, dalle gelosie reciproche, dagli interessi di parte, soprattutto dallo strapotere della grande finanza che tutto sovrintende e decide. Ora, a Ventotene, arriveranno i “premier” di Italia, Francia e Germania. E l’augurio non può essere che uno: che i tre non si limitino ad un formale omaggio al progetto, rimasto purtroppo progetto, di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Ma colgano l’occasione per costruire le basi, finalmente, per la sua concretizzazione. Per costruire, insomma, un’Europa veramente libera e unita. Quella sognata dai tre padri europeisti, 75 anni fa, durante il loro esilio nella lontana isola.
A chi il “Pinocchio d’oro”?
“I mancati pagamenti della Pubblica amministrazione ai suoi fornitori – secondo un nuovo studio della Cgia di Mestre – ammonterebbero, ancora, a 65 miliardi di euro. Non solo: la Pubblica amministrazione impiegherebbe ancora, per saldare una fattura, 131 giorni di fronte ad una media di 45 giorni nell’Unione europea e ai 45 giorni in Germania”.
Ma no – ha replicato il Ministero dell’Economia – non è così: da pagare ci sono, ancora, soltanto 15 miliardi di euro e i tempi del saldo sono scesi, addirittura, a 54 giorni. Due versioni, perciò, clamorosamentediscordanti. Ma il tempo – come si sa – è galantuomo. Sarà il tempo a dire, prima o poi, chi avrà meritato, tra la Cgia di Mestre e il Ministero dell’Economia, il “Pinocchio d’oro”. Anche se già ora, esperienze alla mano, non dovrebbe esserci alcun dubbio.
“Esci, Virginia, esci”
“Ogni tanto esci in strada tra la gente – ha mandato un “sms”, al neosindaco di Roma, Virginia Raggi, il tornato sulla scena politica Beppe Grillo – Una volta alla settimana prendi un bus, una metropolitana”.
Più che giusto. Ma Beppe Grillo non sa, forse, che la Roma dei defunti non sta meglio della Roma dei vivi. Altrimenti avrebbe strigliato la “sua” Virginia affinché esca, anche, tra le strade delle città dei morti. Di quei cimiteri romani dove tutto, ormai, è nel più totale e vergognoso abbandono: viali dissestati, sterpaglie che stanno invadendo ogni angolo, fontanelle senz’acqua, loculi pericolanti, tombe scoperchiate, lapidi depredate, loschi individui, in giro, in attesa della rapina e, in qualche caso, perfino della violenza sessuale. Oppure Virginia Raggi e Beppe Grillo lo sanno e, però, non se ne occupano perché, tanto, i defunti sono defunti e non votano. Loro no, certo, ma dovrebbero tenere presente che votano i loro parenti. Sempre più disgustati e irritati.
Le priorità di Matteo Renzi
“Il “premier” Renzi – per giustificare il ritardo di oltre un’ora al “Festival” di Marina di Pietrasanta – ha “postato”, su “Facebook” e su “Twitter”, che è stata solo la necessità di dare la giusta priorità agli eventi”.
Quale, dunque, l’evento da privilegiare rispetto al “Festival” di Pietrasanta? La partita di pallavolo Italia-Stati Uniti. Trovando giusto – come da lui scritto nel “post” autoassolutorio – che sia naturale per un “premier”, in occasioni come una partita di pallavolo, essere davanti al televisore e non dietro ad una telecamera. Per un “premier”, però, come lui. Perché, durante la stessa partita Italia-Stati Uniti, il Presidente Obama non era davanti al televisore, ma ad occuparsi di importanti problemi di Stato. Questione, dunque, di stile. Di diverso concetto di priorità. Di serietà.
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