Via Anagni, Municipio Roma 5: impallinata la “Somma Urgenza”

Durante la seduta del 15 febbraio, assenti molti consiglieri della maggioranza, compreso il presidente Palmieri
Enzo Luciani - 18 Febbraio 2016

Alla lunga il ricorso a “Somma Urgenza” decisa dalla Giunta Palmieri per il consolidamento del sottosuolo di un tratto di via Anagni si è rivelata una autentica Caporetto.

Durante la seduta del 15 febbraio 2016 i resti della maggioranza presente in aula, infatti, non sono riusciti ad agguantare l’ottavo voto necessario per l’approvazione della delibera da inviare, poi, al Consiglio Comunale per la ratifica definitiva che avrebbe consentito alla MA.GI.B. Srl di incassare 762.112, 31 euro per i lavori eseguiti nel breve tratto di via Anagni, messo in sicurezza.

Somma urgenza: i precedenti

Abbiamo seguito con una meticolosità quasi maniacale l’utilizzo di tale procedura da parte del Municipio Roma V in quanto la stessa venne negata a commercianti e residenti di via A. Dulceri, che ne avevano fatta espressa richiesta, già all’indomani della voragine che si aprì la notte del 10 settembre 2012 in via A. Dulceri, a causa di una perdita idrica e della conseguente rottura di un breve tratto della rete fognaria.

“Noi nel Municipio Roma VI non amiamo tale procedura”… preferiamo la Gara d’Appalto ad avviso pubblico, dissero l’Assessore Veglianti e il Presidente Palmieri, forse dimenticando che circa otto mesi prima ne avevano fatto uso per il consolidamento del sottosuolo al civico 26 di via Anagni dove insiste l’Asilo Nido Comunale. I lavori, in questo caso, furono affidati alla ditta P.N.M. Srl per un importo di 181.830,10 euro e anche questa volta ci furono problemi per la ratifica della delibera da sottoporre poi al voto del Consiglio Comunale. Difficoltà che furono superate durante una seduta del Consiglio Municipale che si tenne in seconda convocazione in data 22 aprile 2013, a soli 21 giorni dallo scioglimento dei Consigli per le Elezioni Amministrative di maggio 2013. La delibera passò con un voto trasversale espresso all’unanimità da 12 consiglieri facenti parte di entrambi gli schieramenti.

Ormai il ghiaccio per il ricorso a procedure di “Somma Urgenza” era rotto tant’è che con un verbale di Giunta del Municipio Roma V veniva deciso di mettere in sicurezza il sottosuolo nel tratto di via Anagni che va da via O. Romano a via dei Gordiani, proprio davanti al civico 26 dove si era intervenuto nel 2012. Venne dato mandato alla UOT di procedere a Somma Urgenza a causa della carenza di fondi necessari e affidati i lavori alla ditta MA.GI.B. S.r.l.

Due pesi e due misure nell’adozione di tale procedura, tanto che ce ne siamo occupati in diversi articoli dove tra l’altro denunciavamo i danni economici subiti dai commercianti di via A. Dulceri, dall’avvio delle procedure legali per ottenere da Comune di Roma, Acea e Generali Italia Spa un risarcimento tra cui un tentativo di mediazione tenutosi il giorno 11 febbraio ma andato a vuoto a causa dell’assenza delle parti al tavolo.

Vicende che, a parte le denunce a mezzo stampa, sarebbero passate inosservate se il consigliere C. Giuliani non avesse presentato Question Time ed interrogazioni che non ci sembra abbiano ottenuto risposta.

Resoconto della seduta del 15 febbraio

Ed arriviamo al giorno 15 febbraio 2016 con la bocciatura della delibera, dopo un dibattito serrato dove il presidente della Commissionene Bilancio, Marco Carella, ha cercato inutilmente di far passare la linea che al Consiglio non spettava entrare nella parte che compete agli Uffici tecnici ed amministrativi, le cui eventuali responsabilità (vedi indagini e arresti presso la UOT Municipale), laddove esistessero, non sarebbero di certo eliminate con l’approvazione dell’atto.

Il presidente del Consiglio, Antonio Pietrosanti, dopo un intervento a favore di quei commercianti di via A. Dulceri che hanno subito danni economici, dovuti alla non adozione del procedimento di Somma Urgenza e ad una lungaggine incredibile dei lavori protrattesi per circa 390 giorni, si è astenuto sulla delibera, 7 sono stati i voti favorevoli e 6 quelli contrari che, insieme ai consiglieri della maggioranza assenti al momento del voto e del presidente Palmieri che evidentemente ha preferito partecipare all’inaugurazione del presidio Sanitario di Centocelle, non hanno permesso l’approvazione della delibera.

Le conseguenze

Una bocciatura che sicuramente avrà strascichi politici ed anche economici in quanto il creditore potrebbe vantare una richiesta di risarcimento sul ritardato pagamento, visto anche che, a norma del regolamento municipale, la stessa delibera non potrà essere ripresentata prima di sei mesi.

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