Violenza a Corviale: 21enne ferito gravemente in un raid selvaggio
Sulla vicenda Indagano i carabinieriQuella che sembrava una normale giornata di fine estate si è trasformata in un incubo senza fine per un ragazzo di 21 anni, vittima di una brutale aggressione a Corviale.
Prima il lancio di sassi, poi un assalto selvaggio con caschi e oggetti contundenti. Una vera e propria spedizione punitiva che ha lasciato il giovane steso a terra, sanguinante, con il volto devastato dalle ferite.
Il quartiere, già noto per le sue tensioni, è diventato ancora una volta il palcoscenico di una violenza che ha sconvolto chiunque abbia anche solo sfiorato questa vicenda. Un raid che sembra uscito da un film, ma purtroppo è la cruda realtà.
Il dramma ha preso forma il 20 settembre, nel cuore di Corviale, precisamente a largo Domenico Trentacoste. Sono circa le 17 quando, all’improvviso, un giovane di 21 anni si ritrova coinvolto in una situazione surreale: diventa un bersaglio umano.
Qualcuno, ancora da identificare, comincia a scagliargli contro dei sassi, cercando di colpirlo mentre cammina, ignaro di ciò che sta per accadere.
La tensione è palpabile. Il ragazzo è costretto a cercare riparo, il cuore che batte all’impazzata, e chiama disperato il 112. Le forze dell’ordine arrivano rapidamente, ma non sanno che il vero incubo del giovane deve ancora cominciare.
Successivamente la violenza si scatenerà senza pietà. Il 21enne viene preso di mira da un gruppo di aggressori che, senza alcuna remora, lo circondano e lo massacrano con caschi e altri oggetti pesanti. Il ragazzo cerca di difendersi, ma la furia dei suoi assalitori è devastante.
Ogni colpo è più violento del precedente, ogni istante sembra infinito. Alla fine, il giovane crolla a terra, col viso tumefatto e il corpo dolorante. È un vero linciaggio, un’azione brutale, premeditata, consumata all’ombra del temuto “Serpentone”, il simbolo di Corviale, che ancora una volta diventa scenario di una violenza senza controllo.
Soccorso d’urgenza, il ragazzo viene trasportato all’ospedale San Camillo. I medici riescono a stabilizzare le sue condizioni, ma le ferite sono gravi: il giovane viene dimesso con una prognosi di venti giorni, un tempo che forse non sarà sufficiente per guarire non solo il corpo, ma anche lo spirito, segnato per sempre da questa brutale esperienza.
Ora, è caccia aperta agli aggressori. Chi sono? Perché hanno agito con tanta violenza? I carabinieri stanno seguendo ogni possibile traccia per risalire ai responsabili.
Le domande che rimbalza tra gli investigatori: i due episodi, quello del lancio di sassi e il successivo pestaggio, sono collegati? È lo stesso gruppo che ha prima intimidito il giovane e poi lo ha aggredito con una ferocia spaventosa?
A complicare le indagini, l’assenza di telecamere di sorveglianza nella zona, che rende tutto più difficile e avvolge la vicenda in un alone di mistero. Ma la verità, per quanto nascosta, dovrà venire a galla.
Il quartiere è sotto shock. I residenti non parlano, c’è chi ha paura di esporsi, chi preferisce restare nell’ombra. Ma le forze dell’ordine non si arrendono.
Ogni minuto è prezioso, ogni dettaglio potrebbe essere la chiave per risolvere questo enigma di violenza inspiegabile. Il silenzio però è un complice silenzioso, che complica le indagini e potrebbe far sfumare la giustizia.
Una caccia serrata ai fantasmi della violenza, in una zona dove l’eco degli spari e delle urla si confonde con le ombre di un passato che sembra non conoscere mai fine.
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