A volte anche le statue hanno bisogno dell’ombrello

di Stefano Cinti
Rosa Valle - 25 Ottobre 2016

È da qualche settimana che gli argomenti degli articoli di questa rubrica riguardano l’acqua. Gli ultimi tre articoli hanno riguardato le acque dure, la scala (pH) che viene utilizzata per tener conto dell’acidità dell’acqua e il ghiaccio secco (che come ora sapete non è fatto di acqua, ma la parola ghiaccio ci riporta inevitabilmente a pensarci). Inoltre, in questi giorni ci troviamo a fare i conti con l’acqua che viene dal cielo. La pioggia.

Vi parlerò di pioggia, di una pioggia particolare. La pioggia acida. Anche se pure la neve, la grandine, la rugiada… possono essere acide! Ora, quando sentiamo qualcuno parlare di pioggia acida, come minimo sappiamo che il suo pH è sicuramente minore di 7. Certo… Ancora non sappiamo il motivo di questo valore di pH, ma da oggi in poi saremo anche in grado di sapere il perché. Ma, quanto acida? È bene sapere, che normalmente la pioggia è acida, nel senso che il suo pH è minore di 7. Ma nessuno si è mai lamentato. Il vero problema, e quindi la dicitura di pioggia acida con la A maiuscola, nasce quando il pH è troppo basso per gli standard della pioggia.

Valori di pH “normali” per la pioggia sono compresi tra 5.5-6.5. Dato che la pioggia è fatta di acqua distillata, pura, ci aspetteremmo che il suo pH fosse uguale a 7 o giù di li. Il fatto che invece sia leggermente acido è dovuto all’anidride carbonica (CO2 ricordate? Ma qui non c’entra il ghiaccio secco). La nostra atmosfera contiene questo gas e, cadendo, la pioggia incontra CO2, che reagisce con l’acqua, formando acido carbonico, con formula H2CO3. Lui è il principale responsabile dell’acidità dell’acqua.

In condizioni di forte inquinamento (ovviamente il problema delle crescenti emissioni di CO2, oltre che all’effetto serra, contribuisce anche a rendere più acide le piogge) ci sono altre specie nell’atmosfera che possono abbassare il pH fino a valori di 2-3.

Queste specie sono principalmente gli ossidi di zolfo (S) e di azoto (N), rispettivamente rappresentate dalle formule chimiche SOx e NOx. La x sta ad indicare un numero variabile, infatti esistono diversi ossidi di zolfo e di azoto. Questi composti possono trovarsi nell’atmosfera sia per cause naturali che per effetto delle attività dell’uomo. Allo stesso modo di quanto succede per la CO2, che entrando in contatto con la pioggia porta alla formazione di acido carbonico, anche questi ossidi se entrano in contatto con le gocce di acqua possono formare acidi. Quando gli ossidi di zolfo ed azoto entrano in contatto con l’acqua, si possono formare due acidi forti, rispettivamente: l’acido solforico (H2SO4) e l’acido nitrico (HNO3).

effettopioggeacideQuesti acidi sono più forti dell’acido carbonico, il che vuol dire che rendono l’acqua più acida facendola passare da un pH di 5-6 anche fino a 2, cioè aumentano l’acidità di circa 1000-10000 volte. La conseguenza di avere piogge acide è molteplice.

La vegetazione viene danneggiata, gli alberi, i terreni, i fiumi, i laghi (i pesci…). Insomma un bel problema. Tuttavia l’immagine comune che la maggior parte di noi riconduce alla pioggia acida è quella relativa al deterioramento di edifici e monumenti storici. Come mai? Il problema è dato dal carbonato di calcio, CaCO3 che costituisce queste costruzioni. Il carbonato di calcio, che è solido, viene sciolto in presenza di acidi ed è questo il motivo del deterioramento delle statue e delle sculture che rappresentano il nostro patrimonio culturale. Questa reazione già l’abbiamo vista quando abbiamo parlato di calcare. Il calcare infatti, altro non è che carbonato di calcio ed infatti… uno dei rimedi casalinghi per liberarsi del calcare è quello di utilizzare succo di limone, aceto, e… qualcosa che sia acido.

Ma non solo, le piogge acide possono attaccare vernici, cemento, acciaio, metalli. Come prevenire questi effetti?

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Ridurre emissioni di inquinanti. In ogni caso, se siete amanti del giardinaggio potete aiutare a mantenere un ambiente il più sano possibile per la crescita delle vostre piante. Acquistando delle cartine al tornasole (pezzetti di “carta” che cambiano colore in base al pH) potete controllare il l’acidità della pioggia e ricorrere ad alcuni rimedi, come ad esempio l’utilizzo di “tamponi” che riescono ad opporsi alle variazioni di pH (entro alcuni limiti).

 


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