Zingaretti e Alemanno ai ferri corti sulla sicurezza

Zingaretti: il Patto per Roma sicura è nato con noi. Alemanno: avevate sottovalutato il problema

Tuoni e fulmini tra il sindaco Gianni Alemanno e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti sulla questione sicurezza. A scatenare l’aspro botta-risposta le dichiarazioni del primo cittadino, fatte 27 gennaio scorso durante la visita ad un liceo di Roma per la commemorazione delle vittime della Shoah. Secondo Alemanno, infatti, aver portato il tema della sicurezza in primo piano nella politica capitolina sta facilitando le operazioni di lotta alla criminalità; “la sinistra – ha detto – finalmente si sta accorgendo del problema” che è stato sottovalutato in tutti questi anni. Il centrodestra – sempre secondo il sindaco – ha dato valore ad un disagio reale accusato dai cittadini romani, che il centrosinistra ha sistematicamente negato fino all’omicidio della signora Reggiani. Ora la situazione è cambiata e secondo il Campidoglio adesso si può davvero parlare di una vera lotta per la legalità.

Ma per Nicola Zingaretti la questione è diversa: in particolare riguardo all’aspetto speculativo che il centrodestra ha fatto e continua a fare di un tema che, per il presidente della Provincia, è invece stato affrontato dalla ex Giunta comunale di Walter Veltroni, attraverso la stipulazione del Patto per la sicurezza siglato molto prima dell’efferato delitto dell’ottobre 2007. “Roma – ha proseguito Zingaretti – ha bisogno di serenità e collaborazione”. Dopo la recente intesa tra Comune di Roma, Provincia e Regione, Gianni Alemanno ha ricominciato una “campagna denigratoria e falsa sulla storia di questi anni”, ha sottolineato duramente Zingaretti, e le misure adottate dal Campidoglio sono una “fotocopia dei provvedimenti” decisi sotto l’amministrazione Veltroni.

In effetti la firma di un primo Patto per Roma sicura risale al 18 maggio 2007 (Giunta Veltroni); data confermata anche dal presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma, Fabrizio Santori (Pdl). Si legge nel documento: “piano di azione, basato su servizi tesi al contrasto dei fenomeni di devianza e di degrado urbano che più direttamente incidono sulla sicurezza e qualità della vita della città e della Provincia di Roma, secondo un modello di sicurezza partecipata […]: allo sfruttamento della prostituzione di strada, al caporalato che utilizza il lavoro clandestino, all’accattonaggio con impiego di minori e di disabili, alla vendita delle merci contraffatte e all’abusivismo commerciale, allo spaccio di droga e all’abuso di superalcolici, alla ricettazione di refurtiva, al furto di beni esposti alla pubblica fede e alla violazione delle norme antinfortunistiche”. Ma secondo Fabrizio Santori questo documento sarebbe arrivato quando ormai la situazione era precipitata e fuori controllo.

Intanto il sindaco Alemanno rincara la dose, ricordando che “chi governava Roma [negli anni dell’amministrazione di centrosinistra. N.d.a.] continuava a diffondere l’illusione che la città fosse sicura”. E’ stato il centrodestra, ricorda ancora il sindaco, a porre la questione al primo posto sull’agenda politica della Capitale. “E’ sconvolgente – interviene Achille Serra, senatore del Pd ed ex prefetto di Roma – che si continui ad ignorare quanto realizzato negli anni passati”. Il centrodestra, conclude Serra, ha interrotto quel processo che con Veltroni era stato avviato attraverso i campi della solidarietà e il Patto per Roma sicura, alimentando paura e odio tra i cittadini.


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