AMA procede con la svendita del Centro carni per coprire i suoi buchi di bilancio
Denuncia al TG3 di cittadini ed operatori contro la speculazione sul Centro Carni Bene ComuneNella mattinata di mercoledì 15 maggio l’edizione del TG3 “Buongiorno mattina” si è occupata con una diretta alle 7,30 dei pericoli che incombono sull’area del Centro Carni (tra la Togliatti e la Collatina). Un ulteriore servizio è stato poi ritrasmesso nell’edizione del TG Regione del giorno dopo.
All’incontro erano presenti gli operatori che tuttora lavorano all’interno del Centro e che hanno vinto tutti i ricorsi contro il Comune, con sentenze che hanno stabilito che nessuna procedura di smantellamento può essere avviata senza una adeguata ricollocazione degli attuali operatori in una sede idonea.
Hanno preso la parola rappresentanti di numerose associazioni, che si sono riunite nel “Coordinamento popolare contro la speculazione sul Centro carni” insieme alle forze politiche del territorio.
Per le associazioni sono intervenuti Falessi, Marcucci e Colace, mentre Piroli e il responsabile dell’associazione macellai romani hanno espresso le preoccupazioni degli operatori e rilanciato la proposta di aprire in alcuni giorni la vendita di carne anche ai cittadini, per facilitare il consumo della carne a prezzi da ingrosso, proposta sempre bloccata dalle autorità comunali.
Tutti hanno ribadito come i 220.000 metri quadri di proprietà pubblica dell’area del Centro Carni debbono essere considerati come un “Bene Comune” dell’intera città e non possono essere svenduti al costruttore di turno per realizzarvi i circa 1.500 appartamenti privati previsti nel piano di assetto voluto dalla Giunta Alemanno, con palazzi di 15 piani sul fronte Togliatti.
Le preoccupazioni di un’imminente svendita dell’area di viale Togliatti si sono accresciute dopo recenti articoli sui quotidiani, che illustravano la gravità del deficit AMA e le procedure avviate per onorare i debiti con le banche.
Come emerge dall’ultimo bilancio di AMA, i debiti complessivi al 31 dicembre 2012 ammontano a 1,3 Miliardi di Euro e di questi oltre la metà (669 milioni) rappresentano debiti con gli istituti di credito, che hanno chiesto di rientrare della metà dei debiti entro un anno. AMA quindi dovrebbe reperire entro un anno almeno 312 milioni da restituire alle banche e sta cercando di svendere tutto il patrimonio disponibile per recuperare questa ingente somma entro il 2013, altrimenti le banche, alla scadenza di febbraio 2014, si rivarranno mettendo un’ipoteca su tutte le proprietà AMA.
In questo quadro è stata effettuata una gara pubblica vinta dal fondo immobiliare “BNP Real Estate” del gruppo BNP Paribas, che è stato incaricato di valorizzare l’area del Centro Carni, la cui vendita potrebbe far recuperare ad AMA circa 116 milioni di euro, pari alla metà di quanto dovuto alle banche entro il 2013.
Se si completasse l’iter della svendita ai privati verrebbe definitivamente cancellato ogni utilizzo di questo spazio per servizi utili al territorio, come gli spazi sportivi e culturali che si erano ipotizzati in passato, o gli spazi per attività artigianali e ricreative avviate dai giovani, in un processo di incubatore per mini imprese, come è stato proposto dal candidato Sindaco Marino nel suo programma.
Rivendicando il valore di “Bene Comune” al Centro Carni, il “Coordinamento popolare” intende mettere in atto tutte le forme possibili di lotta contro questa svendita, utilizzando anche gli strumenti di partecipazione previsti dallo Statuto del Comune di Roma per revocare la delibera di cessione patrimoniale ad AMA del Centro Carni.
Forum Europeo
18 Maggio 2013 alle 01:31
Il coordinamento popolare si opporrà a questo ennesimo scempio urbanistico e scippo di un bene comune!!!