Approvato in via definitiva il nuovo codice della strada
Con l'OK finale del Senato la riforma diventa leggeApprovato nella serata di mercoledì 20 novembre il nuovo codice della strada. La norma è stata approvata definitivamente dal Senato, dopo che il testo era stato già approvato dalla Camera dei Deputati il 27 marzo scorso.
Motivo dello stop di diversi mesi al Senato – in attesa dell’approvazione definitiva – è stato il confronto serrato tra Forza Italia e la Lega per via delle modifiche sostanziali che volevano introdurre i primi e la ritrosia dei secondi, che volevano evitare di cambiare il testo al Senato per evitare di dover ritornare nuovamente alla Camera per una nuova approvazione. La norma alla fine è stata approvata con 83 voti favorevoli, 47 contrari e 1 astenuto.
Il testo, il cui titolo completo è “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285” era stato fortemente voluto dalla Lega e, nello specifico, dal suo segretario nonché Ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
“La riforma appena approvata” ha detto Salvini “è frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell’automotive ed esperti, con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane”
Il testo va a modificare un ampio numero di situazioni alla guida, inasprendo (o inserendo) sanzioni rispetto al codice precedente.
Le modifiche riguardano le modalità di uso del telefonino alla guida, la sospensione breve della patente, la guida in stato di ebbrezza e sotto uso di stupefacenti, le limitazioni agli autovelox, l’abbandono di animali, diverse norme su bici e monopattini e nuove limitazioni per i neopatentati.
Per tutti questi aspetti è possibile leggere le modifiche approvate nel nostro articolo del 9 aprile, in cui illustravamo il provvedimento appena approvato alla Camera dei Deputati (e rimasto invariato al Senato).
“Il provvedimento porterà più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera” ha concluso Salvini.
Plauso da parte della maggioranza, che attraverso il Senatore Roberto Rosso (Forza Italia) parla di “una stretta assolutamente necessaria per salvare vite“, mentre Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia) afferma che la norma “mette un freno a una vera e propria strage che insanguina le nostre strade”
Duro il giudizio delle opposizioni sul provvedimento:
Per Giuseppe Conte, leader del M5S “siamo di fronte a diversi obbrobri, dalle sanzioni cumulative relative agli autovelox alla norma sui monopattini, messi fuorilegge con problemi forse fatali per la neonata filiera“.
Per il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra (AVS) “il governo ostacola la creazione di Ztl e aree ciclabili, ignorando così il dolore dei familiari delle vittime“.
Ancora più netto il giudizio del PD, che affida il suo commento al deputato Andrea Casu, Vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera: “L’approvazione del Codice senza gli emendamenti che avevamo presentato insieme ad associazioni delle vittime sulla strada e comitati per la sicurezza stradale è un’occasione persa: la riforma non dà soluzioni né garanzie, anzi rischia di peggiorare il problema drammatico degli scontri stradali con norme che allontanano ancora di più l’Italia dal resto d’Europa“.
Per Casu sarà necessario continuare a battersi per arrivare a delle modifiche in fase di attuazione della legge, poiché “il Governo finora è stato sordo ad ogni richiesta e bloccato da una visione ideologica che allenta le regole per i veicoli a motore e restringe quelle per gli utenti della mobilità sostenibile, oltre a togliere autonomia a Sindaci e città”
Le critiche dell’opposizione per le modalità di controllo sulle droghe leggere:
Critiche anche da parte di Più Europa sul tema del controllo per guida sotto effetto di stupefacenti, che con Riccardo Magi ricorda che “Non sarà necessario dimostrare che il conducente si trovi al volante in uno stato di alterazione psicofisica, basterà risultare positivi al tampone salivare, il problema è che sostanze come la cannabis sono rintracciabili anche a distanza di una settimana dal consumo“.
Su questo tema specifico, va fatta chiarezza sulla apparente illogicità della norma. La lucidità alla guida è necessaria e doverosa, motivo per cui da sempre nel codice della strada è previsto un inasprimento di sanzioni per chi si mette alla guida in evidente stato di alterazione dovuto ad alcol o droghe.
Con il nuovo testo, però, chiunque venga fermato dalle forze dell’ordine, può, anche se lucidissimo, essere sottoposto a un test. Il che è un controsenso rispetto al discorso della lucidità alla guida, dal momento che – soprattutto per le droghe leggere – la positività può essere riscontrata anche per molti giorni dopo l’assunzione, positività che però non avrebbe alcuna interazione con la capacità di guidare poiché l’effetto della cannabis risulterebbe svanito già da giorni.
Per fare un esempio concreto, sarebbe come dire a qualcuno che non può guidare perché tre giorni prima ha consumato molto alcol a cena, nonostante gli effetti siano svaniti ormai da molto tempo. Un tipo di approccio, quindi, che sembrerebbe poco collegato al discorso della sicurezza al volante, ma molto di più ad una visione proibizionista dei partiti di governo.
Critiche al provvedimento arrivano anche dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab Onlus), da Assoutenti in merito all’obbligo di assicurazione per i monopattini ed anche da Asaps (Associazione Sostenitori e amici Polizia stradale), che definisce la norma un “riforma in chiaroscuro“, evidenziando nello specifico “un ulteriore indebolimento nel contrasto al sistematico superamento dei limiti di velocità“
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