Baricco racconta Palamende al Romaeuropa Festival

Uno spettacolare inizio per un'estate di teatro, installazioni, performance, danza e circo
La premiazione del Premio Vincenzo Scarpellino 2024

Il 24 giugno 2016 si sono aperte le porte del Romaeuropa Festival con tre appuntamenti eccezionali: i suggestivi spazi dello Stadio di Domiziano al Palatino ospiteranno, fino al 18 settembre, i 36 artisti della mostra Par tibi, Roma, nihil, a cura di Raffaella Frascarelli. Dal 4 al 9 luglio è andato in scena lo spettacolare Palamede, la storia di Alessandro Baricco con Valeria Solarino.

Al Teatro Costanzi andrà invece in scena dal 14 al 18 settembre l’opera Dido & Aeneas diretta dalla coreografa tedesca Sasha Waltz, spettacolo presentato dal Teatro dell’Opera di Roma, in collaborazione con il Romaeuropa Festival.

24b57d97-19c7-4d0c-b15b-4acccbffb00dCon la mostra Par tibi, Roma,
 nihil arte contemporanea e archeologia dialogano negli spazi monumentali 
del colle Palatino, attraverso installazioni e performance dei 36 artisti invitati a confrontarsi con l’antico. La terrazza e le arcate severiane, lo Stadio Palatino e il peristilio inferiore della Domus Augustana sono i luoghi che con la loro memoria diventano un laboratorio linguistico per il pensiero contemporaneo. Promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma che ha elaborato il progetto con la Fondazione Romaeuropa e in collaborazione con Nomas Foundation, la mostra si articola attorno alle tre direttrici memoria, storia e spazio, con installazioni, sculture, video e l’azione di performance, che creano una fusione di stili, tra antico e contemporaneo.

In mostra, tra le altre, opere di Guido van der Werve, Chen Zhen, Pascale Marthine Tayou, Adrian Tranquilli, Kapwani Kiwanga, Jannis Kounellis, Marko Lulić, Masbedo, Giorgio Andreotta Calò, Loris Cecchini, Isabelle Cornaro, Michael Dean e tre installazioni site specific di Daniel Buren, Kader Attia, Sislej Xhafa.

teatroIn Palamedela storia di Alessandro Baricco, passato e presente, classicità e contemporaneo incorniciano molti conflitti: la lotta per il potere e quella tutta intellettuale tra Odisseo e Palamede. Baricco introduce e spiega come è nato questo straordinario spettacolo di teatro-narrazione. Racconta il suo studio dell’Iliade con una professoressa universitaria che gli fornisce strumenti e punti di vista differenti per leggere un passato che si era parzialmente perso nelle crepe della storia, che questo lavoro di ricostruzione magicamente ricompone davanti ai nostri occhi. Anche questa volta Baricco si prende oneri ed onori del suo restituire al presente un passato poco noto ma già decodificato che si offre al pubblico in una versione già “digerita”, si confronta con la questione, già trattata in un suo saggio precedente, del se e quanto sia giusto offrire una versione semplificata di quelli che sono testi antichi di difficile comprensione alla maggioranza del pubblico. La questione che si affronta è dunque: quanto è giusto offrire uno spaccato del mondo antico ed un’interpretazione? Sappiamo che il lavoro dello studioso è molto più profondo e sappiamo che ogni narrazione non originale lascia delle falle ma forse è il prezzo da pagare perché alcune storie non muoiano sotto il peso del tempo e continuino ad essere narrate.

Palamede è un personaggio della mitologia greca, protagonista della guerra di Troia cancellato da Omero nei suoi poemi, ma la storia di questo personaggio è giunta fino a noi grazie ai testi di molti autori classici che ne decantano la genialità. Scavando in queste testimonianze come un archeologo, Alessandro Baricco porta alla memoria quest’eroe con la complicità di Valeria Solarino, reinventando il suo spettacolo per gli affascinanti spazi dello Stadio voluto dall’imperatore Domiziano al Palatino. L’antico edificio si trasforma così in un teatro sacro in cui gli spettatori sono una comunità, la recitazione diviene evocazione, e in cui la storia rivive attraverso i fantasmi delle figure mitologiche che l’hanno abitata. Le soluzioni scenografiche sono impagabili e la suggestione del luogo dal tramonto alla notte lascia senza fiato. Lo spettacolo è andato subito sold out e molti hanno visto la loro idea di Ulisse o Odisseo andare in pezzi per lasciare il posto ad una nuova e sorprendente realtà.

A questo link è possibile vedere la presentazione ufficiale dello spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=quTwns50S3g

 

A settembre il Romaeuropa attende il suo pubblico con Dido & Aeneas di Henry Purcell, diretto dalla coreografa tedesca Sasha Waltz, in scena dal 14 al 18 settembre per il Teatro dell’Opera di Roma e in collaborazione con Romaeuropa Festival. L’opera in tre atti del massimo compositore inglese del ‘600, ripresa dall’Eneide di Virgilio, fu rappresentata per la prima volta a Londra nel 1689 per l’incoronazione di Guglielmo III d’Orange e Maria II Stuart ed è diventata capolavoro assoluto del melodramma britannico. La passione della regina cartaginese per il bel naufrago sbarcato sulla sua terra si esprime nello spettacolo della Waltz con un raffinato abbandono alla danza che finisce per coinvolgere tutti gli interpreti, fondendo movimento e canto.

 

Il programma autunnale del Festival si aprirà il 21 settembre al Teatro di Roma conbarbarians dello straordinario coreografo Hofesh Shechter e si concluderà il 3 dicembreall’Auditorium Parco della Musica con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

 

Romaeuropa 2016 presenterà in tutto 51 appuntamenti di cui 34 in prima italiana in 20 spazi diversi della città con 524 artisti, tra cui 34 compagnie per la prima volta al REF, per un totale di 145 giorni di attività inclusa l’anteprima estiva.

 


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento