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Colli Aniene. Un’antenna per telefonia che fa discutere

In via Grotte di Gregna 25, a pochi passi da una scuola materna, dall’I.C. Tullio De Mauro e vicino alle case popolari
Agenzia Aniene Onoranze Funebri

L’ultimo regalo al nostro territorio da parte dell’amministrazione capitolina sono i lavori per l’istallazione di una Stazione Radio Base in via Grotte di Gregna n. 25 a pochi passi da una scuola materna, poco distante dall’I.C. Tullio De Mauro e vicino ad un comprensorio di case popolari (Delibera Assemblea Capitolina n. 26 del 14/5/2015). Al di là delle leggi che permettano o meno la costruzione di questa antenna di telefonia è facile costatare che, come spesso accade nei provvedimenti politici, non è stato usato il buon senso nella scelta del luogo dove installarla. Il provvedimento avrà certamente seguito tutta la prassi di approvazione ma residenti e associazioni sono giustamente preoccupati per gli effetti che potrebbe avere su bambini e adulti e alcuni di loro si sono già rivolti al Presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti affinché intervenga a fermare i lavori.

Ricordiamo che proprio nel 2015, in coincidenza con la delibera che autorizzava l’installazione della stazione radio, fu approvato un regolamento comunale – votato anche dall’allora consigliera Virginia Raggi – che prevedeva una distanza di almeno 100 metri tra le antenne e i siti sensibili, come chiese, scuole e case di cura.

Da un punto di vista normativo in tema di installazione di ripetitori telefonici vicino alle abitazioni, dobbiamo risalire al 2002, quando il decreto Gasparri ha concesso maggiori libertà nel posizionamento di ripetitori per la telefonia mobile sul territorio nazionale. Da quel momento ha avuto inizio una proliferazione incontrollata dei ripetitori soprattutto nei centri abitati. Secondo questa legge, infatti, i ripetitori dovevano considerarsi vere e proprie opere di urbanizzazione primaria ed essere trattati, dunque, allo stesso modo di strade, fogne, illuminazione pubblica, ecc.
Secondo questa normativa, le antenne telefoniche sono inoltre ritenute compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e quindi possono essere realizzate in ogni parte del territorio comunale, sia in zone residenziali che in zone industriali, anche se i Comuni possono indicare le aree più idonee alla loro installazione e quelle, invece, da escludere per motivi ambientali e paesaggistici.

Nonostante non siano ancora chiari gli effetti dell’elettromagnetismo sulla salute umana a lungo termine, la comunità scientifica suggerisce prudenza, inibendo l’installazione d’impianti di radiofrequenza nelle vicinanze di ospedali, scuole ed asili.

Esiste una via di uscita? – Laddove l’amministrazione comunale abbia autorizzato l’installazione di un ripetitore telefonico attraverso regolare concessione edilizia, ciò non le impedisce di chiedere (a tutela della salute dei cittadini), l’emissione di provvedimenti urgenti come la rimozione o la disattivazione dell’impianto, qualora questo non abbia rispettato il progetto costruttivo o abbia superato i limiti di tollerabilità delle emissioni.
Antonio Barcella


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