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Estate 2023

… tornerà un altro inverno, cadranno mille petali di rose, la neve coprirà tutte le cose… (Bruno Martino, 1960)

 Giovedì scorso ero stanco e avrei preferito rinviare l’abituale incontro coi discepoli, tuttavia la sera di mercoledì sono venuti a trovarmi, in delegazione, Attilio l’arrotino e Gilberto il benzinaio pregandomi di non rinviare l’incontro, data la tensione che serpeggiava all’interno del gruppo. 

“Tensione motivata da che cosa?” Ho domandato. Ha risposto Gilberto.

“Mah? De preciso non saprei. Ma ner corso de l’estate, nei quartieri più degradati delle città italiane so’ accaduti eventi poco edificanti, con soluzioni governative che non piaceno a tutti e che fanno discute fra de noi. Se me consente er verbo, urge che ce facci conosce er suo punto de vista pe’ fa chiarezza e portà luce su le probrematiche irisolte.”

Ho preso atto e non mi sono tirato indietro, affannandomi a ripassare quale potevano essere i punti dolenti coi quali mi avrebbero chiamato in causa.

“Allora? Eccomi qua. Cos’è che vi turba?” Mi guardavano perplessi. Poi ha chiesto la parola Osvaldo, il marito di Carlotta.

“Ecco, se parla tanto del libbro de Vannacci, ce piacerebbe conosce er suo penziero in merito.”

“Mi spiace deludervi, ma il libro non l’ho letto. Dopo aver preso atto del contenuto, attraverso le recensioni e gli stralci dal testo, ho deciso che preferivo altre letture da libri più seri, divertenti o formativi. Poi, per essere sincero fino in fondo, l’affermazione dell’autore di rappresentare la maggioranza della scontentezza silente del popolo italiano, mi è apparsa come il dettato supponente ed autoritario, rilasciato da un generale della Folgore, aduso a comandare. Detto questo, passiamo ad altro.” 

“Er brizze ar Parco Verde de Caivano. Je va Proffe?” Ha chiesto Gennarino, il calzolaio di Via delle strettoie.

“Non credo che un blitz risolva da solo un problema che si trascina da anni nell’indolenza dei governi che  lo conoscevano da tempo. Sarebbe già qualcosa se il tutto non si fermasse a un atto, se poi si proseguisse sulla strada della pulizia, che passa da un controllo costante, dalla scuola e dall’educazione delle famiglie, quelle di mafia e quelle di casa. Specie quando manca il lavoro produttivo, pagato il giusto.”

“E le promesse non mantenute?” E’ intervenuto Ubaldone, il bancarellaro di libri usati. “Le accise sui carburanti, la lotta all’evasione, l’abbassamento de le tasse, er cuneo fiscale…”

“In campagna elettorale, quella è una piaga che accomuna tutti i contendenti. Non è una novità e chi è senza peccato…” Non ho trovato una risposta migliore. 

Mi guardavano delusi. Chissà quale sortilegio taumaturgico si aspettavano dalla mia bocca.

“E l’assenza, il silenzio dell’Uropa ar probblema de l’immigrati a flotte?” Ha domandato Lazzaro, il tornitore a Tor di Quinto.

“Lazzaro, si dice a frotte, ma anche a flotte non è fuori luogo. Quello è davvero un contegno vergognoso per l’Unione che dimostra tutta la sua fragilità. Sappiamo bene quanto sia difficile risolverlo, e ciò che m’indigna non è l’incapacità nel trovare la soluzione, quanto direi l’indifferenza nell’affrontare il problema, non trovando di meglio, da parte di molti governi, che minacciare di chiudere le frontiere, lasciando l’Italia da sola con la gatta da pelare, e questo per qualunque coalizione governativa si sia trovata di fronte alla gestione dei migranti, fin dal 1991.”  

“Proffe, e il continuo richiamo a Dio, Patria e Famija, che je sembra?” E’ stata la domanda finale di Romoletto, guardiano del CCSV?”

“Be’, se mi permettete un’evasione spiritosa, richiamandomi a Mary Poppins, mi sembra il ricorso al ritornello: ogni governo faccia il suo meglio per rimandarli laggiù: ditelo tutti con forza e di più, bibiti, bobiti, buh! 


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