Ex Scuola 8 Marzo: edificio a rischio crollo. Si cerca una soluzione

Negli anni, la struttura ha continuato a essere abitata, nonostante le gravi condizioni di stabilità, fino a diventare una bomba a orologeria nel cuore della Magliana

La vicenda dell’ex scuola 8 Marzo, un edificio occupato e dichiarato inagibile da oltre 14 anni, potrebbe finalmente aver imboccato la strada giusta (almeno si spera…).

L’istituto, situato nel quartiere della Magliana, nel Municipio XI, è al centro di una delicata operazione che vede l’amministrazione comunale pronta a intervenire con una messa in sicurezza urgente e un successivo sgombero.

La decisione, attesa da tempo, è emersa durante la seduta della Commissione Trasparenza presieduta dal consigliere di FdI Federico Rocca, a cui ha partecipato anche l’assessore al Patrimonio di Roma Capitale, Tobia Zevi.

Un edificio simbolo di degrado e occupazione:

La scuola, oggi occupata da circa 500 persone, tra cui 150 minori, rappresenta un caso emblematico di degrado urbano e insicurezza. Dichiarata inagibile già nel 2010, l’8 Marzo è rimasta bloccata in un limbo burocratico e giuridico per oltre un decennio.

Negli anni, la struttura ha continuato a essere abitata, nonostante le gravi condizioni di stabilità, fino a diventare una bomba a orologeria nel cuore della Magliana, area già di per sé fragile e coinvolta in importanti progetti urbanistici.

La svolta: il dissequestro e i nuovi progetti

Ad agosto 2024, il dissequestro dell’edificio ha segnato un “giro di boa”, come lo ha definito l’assessore Zevi, aprendo finalmente la strada a un possibile sgombero e alla valorizzazione dell’area.

Il dissequestro ha permesso di avviare un nuovo sopralluogo da parte della Commissione Stabili pericolanti, che ha confermato l’aggravamento delle condizioni di stabilità della struttura. Il crollo dell’edificio è ormai una minaccia concreta e imminente, che richiede un intervento urgente.

Ma non si tratta solo di mettere in sicurezza l’immobile. Il Municipio XI, guidato da Gianluca Lanzi, e l’amministrazione comunale hanno fissato obiettivi più ambiziosi: liberare l’edificio, offrendo però un’alternativa dignitosa alle centinaia di persone che vi abitano.

L’idea è di attivare un piano di sgombero responsabile, senza lasciare nessuno per strada, come ha sottolineato Zevi. Per farlo, verrà istituito un tavolo tecnico congiunto tra i vari dipartimenti di Roma Capitale, il Municipio, la Prefettura e il Dipartimento per il Sociale, con l’obiettivo di censire le fragilità dei residenti e garantire loro un nuovo alloggio.

Una questione di sicurezza e dignità:

Le sfide, tuttavia, non sono solo logistiche. L’ex scuola 8 Marzo, oltre a essere un problema urbanistico, è anche una questione di ordine pubblico.

Lo stesso viceprefetto Stufano ha ritenuto necessario sottoporre il caso al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, segnalando l’urgenza di intervenire in un contesto dove i rischi per la salute e la sicurezza delle persone sono altissimi.

Ma come ha evidenziato Zevi, “Roma è piena di situazioni simili”: edifici occupati, strutture fatiscenti che ospitano migliaia di persone in condizioni di illegalità e insicurezza. L’ex scuola 8 Marzo è solo uno dei tanti tasselli di un puzzle molto più grande.

Un futuro incerto ma una promessa di cambiamento:

Il percorso che porterà allo sgombero definitivo dell’edificio sarà tutt’altro che rapido. Prima di tutto, bisognerà garantire la messa in sicurezza della struttura per proteggere chi vi risiede. Poi, attraverso il censimento delle famiglie, si dovrà lavorare per trovare soluzioni abitative alternative.


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