Fiumicino, disastro ecologico ambientale per fuoriuscita cherosene
Tentati furti negli oleodotti della zona nord di Fiumicino causano perdite di carburante per aerei e mettono in ginocchio l’ecosistema localeLa mattina del 6 Novembre 2014, nei pressi della spiaggia di Passoscuro, è stato rinvenuta un’ingente fuoriuscita di carburante per aerei. Le indagini congiunte della Guardia Costiera e dei carabinieri hanno condotto, risalendo il corso d’acqua, alla scoperta di una fossa profonda un metro e mezzo all’altezza dell’autostrada Roma-Civitavecchia. Durante la notte degli ignoti avevano perforato la condotta di un oleodotto di proprietà Eni, adibito a rifornire l’aeroporto di Fiumicino direttamente dalla raffineria portuale per asportare migliaia di litri di cherosene avio.
Dopo un tempestivo intervento dei vigili del fuoco e dei tecnici dell’Eni la situazione è stata normalizzata “Nonostante il notevole quantitativo d’acqua presente a causa delle forti piogge di questi giorni, al momento il flusso è stato interrotto ed è stato arginato il tratto di canale interessato dalla fuoriuscita. Attualmente stanno intervenendo sul posto ditte specializzate e la situazione viene tenuta sotto stretto monitoraggio” dichiara l’Eni in una nota.
Nei giorni precedenti erano avvenuti altri due tentativi di furto, le cui conseguenze si sono aggravate col verificarsi di questo ultimo episodio. Il combustibile versato ha infatti avvelenato la rete interna dei canali che irrigano i campi agricoli, che ospitano pesci e uccelli e che confluiscono nell’Arrone, fino alla foce, al Villaggio dei pescatori di Fregene, causando un disastro ambientale ed ecologico senza eguali per la zona nord del comune.
Molti volontari del Wwf e Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) sono giunti immediatamente nelle aree colpite per tentare di trarre in salvo gli animali che vivono nelle tre oasi naturalistiche della zona. Gli esemplari ritrovati senza vita appartengono a specie come testuggini, gallinelle d’acqua, germani reali, garzette e nutrie. All’agenzia Ansa, Riccardo di Giuseppe, membro del Wwf, ha espresso il cordoglio per l’enorme perdita subita dal territorio aggiungendo dati allarmanti “La catena alimentare è stata intaccata a più livelli e potrebbero essere a rischio anche altri animali che popolano queste aree, zone di svernamento per uccelli, come volpi, tassi, donnole e faine”.
Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu, invita la Magistratura a raccogliere ogni prova che possa in qualche modo individuare i veri responsabili della catastrofe “Per parte nostra” conclude “siamo davvero stanchi di assistere alla distruzione progressiva della natura e non esiteremo a costituirci, se sarà il caso, parte civile nel procedimento penale”.
Non si fa attendere la reazione del Sindaco di Fiumicino Esterino Montino, che afferma “Informerò la Procura della Repubblica e l’Arpa, l’Agenzia regione per la Protezione dell’ambiente, sulle conseguenze del disastro ambientale ed ecologico che sta colpendo la zona nord del comune, dopo lo sversamento di kerosene dall’oledotto nel Rio Palidoro, nell’Arrone e nei canali agricoli di Maccarese” e aggiunge che una biologa del comune, affiancata dal presidente della commissione ambiente, da un delegato della Protezione civile e dalla polizia locale sono presenti su viale Maria, lungo il Rio Tre Cannelle, dove sono state posizionate delle barriere oleo assorbenti.
“Appare chiaro che siamo in presenza di un impatto sull’ambiente che, con il passare del tempo, sta assumendo contorni pesanti. Ancora non c’è una stima da parte dell’Eni di quanto carburante si sia sversato, è un disastro completo ed anche un colpo alla catena alimentare animale.” Il sindaco continua poi durissimo “Mi attendevo, nonostante lo sforzo ed il lavoro dei tecnici sul campo, una maggiore reazione da parte dell’Eni, è mancato un piano di sicurezza e di rilevamento ambientale in situazioni di emergenza come questo”.
Le misure adottate per salvaguardare la salute dei cittadini ed evitare ulteriori contaminazioni sono state ferree: nei tratti dell’Arrone e del Rio Palidoro viene vietato in modo categorico l’utilizzo di acqua, di pesca e di abbeveraggio degli animali.
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