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Gigi Proietti in veste di attore sul palco del suo Globe
L’8 luglio, un evento atteso da anni: il direttore artistico del Globe Theatre, per la prima volta, sul palcoscenico del teatro di Villa Borghese per recitare il suo Omaggio a ShakespeareCi volevano le celebrazioni per il quarto centenario shakespeariano, per convincere Gigi Proietti a calcare il palcoscenico del suo Silvano Toti Globe Theatre, in veste di attore.
L’8 luglio 2016 si terrà la prima dell’Omaggio a Shakespeare – brani da Edmund Kean, di Raymund FitzSimons.
Lo spettacolo sarà in scena fino al 17 luglio. Il direttore artistico dell’unico teatro elisabettiano in Italia, ha curato anche l’adattamento e la regia. Regista assistente Loredana Scaramella.
Note di Regia
Un uomo solo nel suo camerino. Beve, si trucca ma soprattutto interpreta e si interroga sulle parole di Shakespeare, passando in rassegna una vita di battaglie e successi. È Edmund Kean, grande attore inglese dell’inizio dell’Ottocento, idolatrato dal pubblico e dalla critica che ne decretarono l’ascesa, dal ruolo di Arlecchino ai grandi protagonisti shakespeariani, e poi la rovinosa decadenza.
Ad interpretarlo è Gigi Proietti, nel testo scritto da Raymond Fitzsimmons per Ben Kingsley, già portato in scena a Taormina ventisette anni fa e ripreso oggi come omaggio affettuoso a Shakespeare in occasione dei quattrocento anni dalla sua morte. Il copione è più che un testo chiuso: è un’occasione per entrare nel segreto del camerino in cui monologhi, battute, idee prendono e perdono forma, in un processo creativo YouTube da laboratorio che smonta e scruta le creazioni di Shakespeare. Mai come in questo caso, celebrare un genio del teatro attraverso la figura di un attore è un gesto dovuto, perché proprio agli attori si deve la sopravvivenza dei testi e la vitalità dei versi che ancora ci emozionano; a loro il merito di averli traghettati fino a noi dall’epoca d’oro Elisabettiana attraverso secoli di buio e disinteresse. Oggi che le opere del Bardo sono celebrate e diffuse in tutto il mondo, è difficile credere che non sempre sia stato la stella polare che è ora. Ma la sua vera fortuna è iniziata solo nel secondo Settecento, con Goethe e Lessing. Furono loro a farlo uscire da una sorta di letargo, all’epoca dell’invenzione dei teatri pubblici in Germania.
Fu una rivoluzione anche se, dopo la condanna dell’Illuminismo, per cominciare ad avere una diffusione massiccia delle opere e dell’identità artistica del poeta di Stratford bisogna aspettare l’inizio dell’Ottocento, quando nel maggio del 1828 da Londra arriva a Parigi Edmund Kean ad interpretare il ruolo di Riccardo III. E’ famoso. E’ molto amato dai poeti romantici e Byron lo considera un genio. Il suo merito è quello di aver scardinato la forma classica della recitazione, in contrapposizione alle interpretazioni di un altro grande attore inglese, John Kemble, inventando una recitazione emozionale e moderna. Kean arriva ubriaco a Parigi e le rappresentazioni sono inficiate dal suo stato alterato. Ma è affascinante e maledetto come una rock star degli Anni Settanta e tutta l’intellighenzia europea lo accoglie come una rivelazione. Attraverso lui Victor Hugo vede esaltati i materiali shakespeariani e, nella prefazione al suo Cromwell, dice che Shakespeare sa come comporre un dramma vero che rispecchi gli aspetti contraddittori e opposti della vita, e propone , seguendo il modello del Bardo, di mescolare nell’arte sublime e grottesco, cioè tragico e comico, bello e brutto, bene e male, luce e ombra, realtà e fantasia. L’impatto di Kean con il mondo parigino è così potente che Alexandre Dumas scrive sull’attore inglese un testo: Kean, ou Désordre et Génie. Genio e sregolatezza. un sottotitolo destinato a divenire proverbiale, che nello spettacolo fa da contrappunto a successi e frustrazioni, amori, odi, sconfitte ai quali prestano voce i grandi personaggi shakespeariani che finiscono col confondersi con l’interprete e ne compongono la biografia. Accade così che un filo intrecciato con le parole di Shylock, Riccardo III, Amleto, Macbeth, Otello, unisca Proietti a Kean, e Kean a Shakespeare, in una celebrazione dell’evocazione e del racconto. Un passaggio di testimone da un secolo all’altro, che trova la sua collocazione ideale nel vuoto spazio del Globe, nel rapporto ravvicinato con il pubblico, nella forma antica del monologo.
SILVANO TOTI GLOBE THEATRE: 8-17 luglio 2016, ore 21.15
Omaggio a Shakespeare – brani da Edmund Kean, di Raymund FitzSimons
Adattamento e regia Gigi Proietti
Regista assistente Loredana Scaramella
Scene e costumi Cappellini Licheri
Musiche Fiorenzo Carpi
Disegno luci Umile Vainieri
Progetto fonico Franco Patimo