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Il Macro a Primavera

Dal 25 marzo il museo presenta un tris di artisti internazionali e due installazioni permanenti

Arriva la primavera e il Macro, Museo d’arte contemporanea di Roma, cambia pelle. Si arricchisce di due istallazioni permanenti, presenta un tris di artisti internazionali, Arcangelo Sassolino, Ernesto Neto, Dan Perjovschi e inaugura due mostre fotografiche: New York Shots di Howart Schatz e No trace di Beatrice Pediconi e Roberto De Paolis.

“Con l’inaugurazione dell’ala realizzata da Odile Decq e con l’acquisizione delle opere di Arthur Duff e Nathalie Junod Ponsard il MACRO può finalmente dirsi un museo compiuto”, ha dichiarato il direttore, Luca Massimo Barbero, nel presentare al pubblico i vincitori del bando di concorso MACRO 2% grazie al quale la collezione del museo si arricchisce di due opere permanenti. Una commissione di esperti ha scelto “Rope” di Arthur Duff e “Orizzonte Galleggiante” di Nathalie Junod Ponsard tra i 45 lavori che hanno partecipato al concorso previsto dalla “legge del 2%”, secondo la quale “le Amministrazioni dello Stato che provvedono all’esecuzione di nuove costruzioni di edifici pubblici devono destinare all’abbellimento di essi mediante opere d’arte una quota non inferiore al 2 per cento della spesa totale prevista nel progetto”.

Queste due opere,che lavorano sulla potenzialità della luce, sono state ideate e progettate per accompagnare il visitatore dalla strada fin dentro il museo. “Rope”, un’installazione neon di colore rosso, è situata nelle porte d’accesso che dai parcheggi conducono al museo e nella cabina degli ascensori. “Orizzonte galleggiante” è invece situato lungo la scala che collega Via Nizza alla grande terrazza. Entrambe le installazioni possono essere considerate, a tutti gli effetti, opere di arte pubblica perché collocate in zone di passaggio, ora trasformate in luoghi d’incontro, visitabili senza dover acquistare il biglietto d’accesso al museo.

Contemporaneamente la Sala Enel del Macro mostra tutta la sua versatilità. Dopo aver ospitato l’armonioso battito d’ali di farfalle di “Are you really sure that a floor can’t also be a ceiling?” presenta ora il fragoroso tuono di “Piccolo animismo”, capolavoro ingegneristico di Arcangelo Sassolino. L’opera di Sassolino è un vero e proprio esperimento di fisica. All’interno di un grande contenitore composto da lastre d’acciaio inox saldate tra di loro viene pompata aria fino ad ottenere l’effetto sorprendente, fragoroso, di un tuono. A causa del’aumento della pressione d’aria la struttura, dal peso di 13 quintali, si gonfia, si sgonfia, traballa, saltella, sembra respirare come un essere umano. La più ampia sala del Macro oltre a risuonare come una notte di tempesta accoglie anche “The crisis is (not) over”, l’ironico e pungente affresco contemporaneo disegnato sulle pareti del museo dall’artista rumeno Dan Perjovschi, e “While nothing happen” la poetica e speziata installazione di Ernesto Neto, ideata nel 2008 per la Hall del Macro.

MACRO

Via Nizza 138, angolo Via Cagliari – 00198 Roma

Orario da martedì a domenica ore 11.00 – 22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

http://www.macro.roma.museum/

Didascalie foto di Federico Ridolfi: 
1) While Nothing happen di Ernesto Neto
2) Piccolo animismo di Arcangelo Sassolino
3) The crisis is (not) over di Dan Perjovschi
4) Orizzonte galleggiante di Nathalie Junod Ponsard 


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