

È avvenuto tutto rapidamente, dopo che nello scorso mese di aprile al cardinale Angelo De Donatis è stato conferito l’incarico di Penitenziere Maggiore della Curia romana, lasciando vacante l’incarico di Vicario Generale ricoperto dal 2017.
A maggio del 2022 monsignor Baldassarre Reina era Rettore del Seminario Maggiore di Agrigento, è stato nominato Vescovo ausiliare di Roma e a gennaio 2023 il Santo Padre l’ha designato Vicegerente della Diocesi di Roma. La settimana scorsa è stato nominato Vicario Generale e sarà creato Cardinale da Papa Francesco il prossimo 8 dicembre, nel Concistoro nel quale verranno elevati alla porpora cardinalizia 21 prelati per la “Chiesa Universale”. Ad annunciarlo il Santo Padre al termine della preghiera dell’Angelus di domenica 6 ottobre.
Dopo la nomina a Vicario Generale, monsignor Reina ha inviato una lettera ai romani, che si apre con questa frase: “Al Popolo di Dio che è in Roma Pace e bene!” e poi ricorda che: “Abbiamo la responsabilità di essere segno visibile del Regno per gli ultimi, per i giovani, per le famiglie, per coloro che ancora frequentano le nostre parrocchie e per i tanti che non vivono più la fede accolta con il Battesimo”. La conclusione della lettera manifesta l’impegno pastorale per la Diocesi, sostenendo che: “Ci attende una missione importante, in un tempo complesso, che va affrontato costruendo ogni giorno legami di fraternità e di comunione. Abbiamo la grazia di servire una Diocesi straordinaria che è stata irrorata dal sangue dei Martiri e fecondata dalla testimonianza gioiosa di moltissimi santi.”
La grande novità è che monsignor Reina (nato il 26 novembre 1970 a San Giovanni Gemini in provincia di Agrigento) sarà il Cardinale Vicario della Comunità romana più giovane degli ultimi cento anni. Dal 1924 ad oggi si sono succeduti, ricoprendo questo prestigioso e importante incarico della Chiesa di Roma questi Cardinali: Basilio Pompili, Francesco Marchetti Selvaggiani, Clemente Micara, Luigi Traglia, Angelo Dell’Acqua, Ugo Poletti, Camillo Ruini, Agostino Vallini e Angelo De Donatis.
L’altra novità è rappresentata nel Motu Proprio di Papa Francesco del 3 ottobre, che ridisegna l’organizzazione della Diocesi di Roma promossa da Paolo VI negli anni settanta a seguito del Concilio Vaticano II, abolendo il settore Centro che viene assorbito nelle quattro zone pastorali della città. “Nel grande contesto del cambiamento d’epoca che tutti stiamo vivendo nell’imminenza del Giubileo diventa necessaria e improrogabile una rilettura del senso pastorale da attribuire alla presenza sul territorio da parte della Diocesi di Roma”, così il Papa. Le cinque Prefetture del Centro e le trentacinque Parrocchie verranno incluse nei quattro settori che rappresentano i punti cardinali. In questo contesto non ci sarà più un centro isolato e una periferia divisa, ma una visione dinamica che non prevede muri ma ponti.
Il “tempo complesso” richiamato dal neo Vicario Generale Reina è una realtà con la quale ci si deve confrontare quotidianamente, in modo particolare per le situazioni più fragili e gli eventi che ci attendono aspettano risposte concrete. Basti pensare per un attimo alla questione dell’abitare che diventa sempre più precaria per migliaia di famiglie nella città di Roma. I richiami e gli appelli di organizzazioni come la Caritas, Sant’Egidio, i sindacati dell’inquilinato e di singoli cittadini sono ancora una voce nel deserto.
Dobbiamo avere il coraggio di dire che “Oggi, ogni terra è terra di missione, ogni dimensione dell’umano è terra di missione” cosi come ha detto Papa Francesco al capitolo generale dei Missionari, e questo vale anche per la comunità romana. “Siamo in un tempo che occorre guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione e abbracciare il futuro con speranza, senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che si incontrano”.
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