Il punto di caduta è ancora lì

Autocronaca di un infortunio in via Pisino al Collatino
Attilio Migliorato - 15 Novembre 2021

Via Pisino, marciapiedi di fronte al civico 119, mercoledì 10 novembre ore 18,00 circa.

Durante l’allenamento di calcio a San Tommaso D’aquino è piovuto tanto, ma i bambini hanno sopportato  l’acqua e come sempre si sono divertiti. Noi “educatori di calcio”, abituati alle possibili intemperie,  ci portiamo sempre dietro i 2 o 3 giacconi impermeabili e alla fine riusciamo ad arrivare a casa in parte asciutti. Mercoledì 10 novembre avevo un appuntamento alle 18,00. Mi sono cambiato in macchina (cosa fatta centinaia di volte nelle gare podistiche degli anni passati)  e ho indossato l’ancora nuovo giaccone della ‘Atletica del Parco “.

Parcheggio la macchina a Via della Venezia Giulia e armato di ombrello attraverso a piedi il comprensorio delle palazzine ATER; entro da un cancello ed esco dall’altro a Via Pisino, attraverso sulle strisce pedonali e inizio a percorrere il marciapiedi di fianco ai negozi Illuminati.

Mezzo secondo e sono lungo per terra, posizione stile delfino a nuoto, dentro una pozzanghera ma con il corpo protetto dal mio giaccone verde. Non ho visto la corteccia rimasta in loco di albero tagliato e con il terriccio pieno di acqua piovana, l’ho  sfiorata  con la punta esterna del  piede destro e mi sono tuffato sull’asfalto.
Un dolore atroce al braccio destro, non sono riuscito ad alzarmi e non riuscivo nemmeno a girarmi. Delle persone gentili mi hanno aiutato a mettermi in piedi, preoccupati della possibile lussazione alla spalla destra. Ricordo una frase “meno male che lei è uno sportivo, fosse capitato a me, mi sarei frantumato”. Una giovane signora mi ha accompagnato a piedi per un centinaio di metri e sono andato all’appuntamento, a cui non potevo mancare.

Non sono andato al pronto soccorso, con il COVID 19 non mi sentivo sicuro, ho trasferito il problema all’indomani mattina; la lussazione l’ho esclusa, avendola affrontata anni fa alla spalla sinistra.

E’ passato qualche giorno e il dolore persiste ma è un po’ diminuito, il grande versamento di sangue e liquido sinoviale  sul lato interno del braccio destro sta scendendo verso l’avambraccio e la mano destra, da questa mattina gonfia e dolorante.

 

Descrizione dell’infortunio terminata. Mi conoscete e sapete che non mi sono mai fermato, spero e confido nella non frattura o rottura. Non posso correre o camminare ma porto avanti i miei impegni con la mano sinistra, passerà!

Mi sento in dovere però di fare una osservazione, al di fuori della politica, degli amministratori, dell’AMA o del Servizio Giardini: ma con che coraggio si lascia su un marciapiedi calpestato giornalmente da tantissimi pedoni anche anziani,  davanti al civico dove sono ubicati gli  Studi Medici privati, una corteccia il cui ex tronco è radicato nel terreno?

Un bambino cade e rimbalza, un ragazzo urlerà parolacce, un adulto della mia età spera di guarire dalla forte botta, una donna o un uomo ottantenne cosa rischiano?

Con che coscienza si fa finta di nulla! Oggi sono andato a fotografare… e tutto è rimasto come l’altra sera.

 

Tornando alla macchina, parcheggiata a Largo G.B. Valente, assieme a mia moglie che mi ha accompagnato, ho fotografato la struttura metallica abbandonata e bruciata a metà settembre di quest’anno.

È lì nella sua desolazione, nell’incuria. Davanti alla struttura bruciata secchioni dell’immondizia e centinaia di buste di immondizia in terra.

 

È cambiato il colore politico in Campidoglio e al V Municipio, per favore non fateci ripetervi l’espressione di Greta Thunberg: BLA, BLA, BLA.

Attilio Migliorato

Macelleria Colasanti

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