Incendio di Ponte Mammolo: si Indaga su una Pista Criminale

Stamane, giovedì 1° agosto, si è svolta una seduta del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza che ha analizzato le origini del rogo del 28 luglio
La Sposa di Maria Piai

Si fa strada l’ipotesi di una mano criminale dietro il devastante incendio che ha colpito Ponte Mammolo il 28 luglio scorso. L’incendio, partito da un terreno già in passato teatro di roghi, ha sprigionato diossine 306 volte superiori ai limiti, allarmando le autorità.

Oggi, 1° agosto, il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Lamberto Giannini, ha discusso della vicenda, valutando seriamente l’ipotesi di un atto doloso.

All’incontro hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, rappresentanti del Comune di Roma, della protezione civile, dei vigili del fuoco, del municipio IV e dell’ente Roma Natura, poiché le aree interessate ricadono nella riserva naturale dell’Aniene.

L’incendio è stato ricondotto a una particella di terreno che, curiosamente, aveva già visto scoppiare altri roghi nell’agosto 2023, nel settembre e nell’ottobre successivo.

Nonostante un’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri per la bonifica e messa in sicurezza del terreno, di proprietà della Nik Immobiliare, l’area è rimasta un punto critico.

Il sindaco ha firmato ieri, 31 luglio, un’ordinanza per tutelare la salute pubblica, visto l’altissimo livello di inquinamento registrato.

Durante la riunione è emerso anche che la presenza ventennale della discarica abusiva non è mai stata segnalata dai guardiaparco regionali, così come l’esistenza di altre discariche abusive nei terreni vicini alle case Ater di via Campotosto, mai toccate da incendi fino ad ora.

Le indagini continuano per fare luce su una situazione sempre più preoccupante.


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