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Intervista ad Anna e Lucio Nasti

Li incontro dopo diversi anni, gli inseparabili Anna e Lucio Nasti. Per me Anna si è sempre chiamata “Santarella”, in ricordo delle opere scarpettiane e defilippiane portate in passato in scena.

unnamed-5In particolare per la commedia “’Na santarella” che Eduardo Scarpetta scrisse nel 1899 e che costituisce la sua opera più alta. A Colli Aniene, Lucio ed Anna, hanno riportato in auge questa ed altre opere di Eduardo De Filippo e di Scarpetta come “Li nipute de lu sinneco” del 1885.  E lo fecero iniziando al teatro vari studenti che da quell’esperienza trassero una grande e bella lezione di vita.

Appena ci siamo intravisti con i Nasti, “Uééé (è esplosa Anna con un’espressione di meraviglia tipica napoletana) “Uéééé. Federi’, addo’ si stato!” Sorvolo sui convenevoli calorosi stile partenopeo e passo subito al sodo:”Santare’ – ho chiesto – che sorprese mi prepari questa volta?” “No, niente – è stata la risposta  – ‘na cusarella … stiamo … abbiamo messo insieme … amici, affiatati, di varia età, per raccontare una storia. questi faranno gli attori, c’è una voce narrante, due fini dicitrici e questa volta una voce ‘che canta con l’anima’, sottolineata da un suono di chitarra … ‘na chitarra, Federi’ … ! Poi ci sta un direttore tecnico che mette nei filmati tutto il suo affetto per il protagonista. Insomma, come sempre, ci abbiamo messo ‘nu piezzo ‘e core” : questa, che è una storia vera, la portiamo in teatro, un bel teatro e il risultato finale, sarà emozione pura!”

Cerco di saperne di più, ma si sa, i napoletani (Benedetto Croce docet) anche se non sono proprio superstiziosi, preferiscono non sfidare, non si sa mai, e così li salutiamo in attesa di notizie.

unnamed-6Anna e Lucio, registi di questo spettacolo, fin dal 1994 mettono in scena rappresentazioni teatrali di vario genere, ne abbiamo contato almeno venti, dalle opere di De Filippo e Scarpetta alle originali rappresentazioni sacre ideate da loro, fino al notissimo musical “Aggiungi un posto a tavola”. E tutte sono state sempre curate in modo egregio, tale da essere accolte con entusiasmo e grande plauso dagli spettatori e messe in scena anche in location importanti, di cui l’ultima il monumentale Pantheon.

Ai nostri non sono mancati i riconoscimenti ed attestati, tra l’altro anche una meritatissima coppa da parte della Regione Lazio  “…per l’attività svolta con passione profonda, soprattutto in favore dei giovani e sempre e soltanto a fini benefici”.

Anna e Lucio Nasti, sempre pieni di entusiasmo, ancor di più adesso che sono nonni della dolcissima Sofia, ci dicono:  “Non è vero che per gustare una serata a teatro siano necessarie opere eccelse con allestimenti fantasmagorici. Noi siamo e siamo sempre stati profondamente convinti che fare teatro non sia un puro divertimento, perché il teatro è una cosa seria, uno stile di vita, un modo eccezionale di comunicare agli altri storie, emozioni e sentimenti veri … per non dimenticare mai”.

Anna e Lucio, infine, aggiungono profondamente convinti: “Ciò che ci ha sempre guidato e ci guida ancora oggi è l’amore agli altri, soprattutto l’affetto verso i tantissimi bambini, ragazzi, giovani ed anche adulti del passato e del presente, che sono diventati parte della nostra storia, non sono rimasti estranei, ma hanno avuto ed avranno sempre un posto nel nostro cuore.”


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