

La seduta del Consiglio del IV Municipio del 21 settembre 2022 si è aperta con una ferma dichiarazione del capogruppo di FDI Luca Scerbo Polverato, il quale ha fortemente stigmatizzato il forte ritardo nell’inizio dei lavori, che hanno avuto inizio con quasi due ore di ritardo per l’assenza di molti membri della maggioranza causando quindi un relativo rinvio dell’appello, previsto inizialmente per le 9:30. “Ritardi di questo tipo” ha tenuto a precisare Scerbo “sono avvenuti diverse volte nelle ultime convocazioni di Consiglio, per cui è doveroso da parte mia richiamare tutti i componenti di questa aula – dai consiglieri alla Presidenza – al rispetto del ruolo ricoperto e delle regole che ci si danno in maniera condivisa, ivi inclusi gli orari di convocazione dei lavori.”
La seduta ha visto come primo punto la presentazione di una delibera per l’istituzione dei “Roma Food Districts” e della “Settimana dell’enogastronomia italiana” sul territorio di Roma Capitale. Nella presentazione della delibera, la Presidente della Commissione Affari Generali Annalisa Garofalo (Lista Civica) ha esordito ritenendo necessario che la memoria della tradizione enogastronomica venga trasmessa e tramandata anche tramite il turismo. Poiché molto spesso il turista enogastronomico è molto attento anche ai social, sarà prevista la creazione di un sito social dedicato. In base alla delibera, vengono istituiti 15 Food Districts (uno per Municipio), ed il Municipio dovrà occuparsi di organizzare la settimana, proponendo quindi un luogo (una via o una piazza) dove mettere in atto la manifestazione. Tra i requisiti, il fatto che venga indicata una piazza o una via non superiore ai 200 metri, valorizzando nello specifico aree che non abbiano già un alto valore commerciale. La predisposizione della manifestazione presupporrà la pedonalizzazione dell’area e la concessione delle relative Occupazioni di Suolo Pubblico da parte del Municipio. Tale progetto, ha sottolineato Garofalo, avrà tra gli altri anche lo scopo di valorizzare e rilanciare il turismo su tutti i municipi, e non solo sui municipi centrali che godono già di una loro naturale capacità attrattiva.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Ruggero Piccolo (PD), secondo cui il progetto – approvato successivamente all’unanimità – costituisce un’importante iniziativa per rilanciare il commercio in un momento di difficoltà dovuto al caro bollette ed alla ripresa post covid. Piccolo ha infatti ricordato come le iniziative di food in piazza proposte recentemente sul territorio abbiano già riscosso successo sia in termini di presenze che di rilancio commerciale delle attività, ed ha auspicato che vengano proposte quante più iniziative possibili in questo ambito, anche al fine di creare un aiuto concreto per le famiglie dei commercianti.
Il presidente della Commissione Assetto del territorio Adriano Brescia (PD) ha illustrato come la modifica proposta costituisca una necessaria azione per rispondere alle nuove esigenze dei cittadini e in particolare degli studenti, vista la presenza di tutta una serie di istituti scolastici -tra cui in particolare la nuova sede del Nomentano- che creano uno spostamento quotidiano dal IV al III Municipio. Per arrivare a tale modifica si sono tenuti diversi incontri congiunti con la Commissione omologa del III Municipio, creando un buon metodo che Brescia auspica possa essere utilizzato anche in futuro, mettendo al tavolo tutti gli attori coinvolti in municipi contigui. Federico Proietti (PD) ha ricordato come i quartieri di San Basilio, San Cleto e Torraccia, zone in cui sono presenti molti iscritti della succursale questione, rischiavano di non veder adeguata copertura con alcuna linea di trasporto pubblico.
Carla Corciulo (Sinistra civica) ha voluto ricordare -sottolineando anche lei la centralità dei diritti degli studenti nel dibattito che si è svolto- come il IV Municipio sia ancora troppo carente di istituti superiori, auspicando che in futuro il Municipio possa essere non solo una zona da dove gli studenti debbano partire per andare in scuole allocate altrove ma un territorio attrattivo per la presenza di scuole attualmente assenti, tra le quali balza all’occhio l’assenza di un liceo classico su tutto il territorio municipale. Da ultimo Nori Gallucci (PD) ha dichiarato, prima dell’approvazione all’unanimità del provvedimento, che è grazie alla soluzione di tali criticità che si innalza la qualità della vita dei ragazzi, riducendo il numero di ore necessarie per gli spostamenti e restituendo perciò tempo per le proprie attività.
Secondo punto all’ordine del giorno, la discussione sul parere in merito al nuovo “Regolamento per il funzionamento delle Case Sociali delle persone anziane e del Quartiere di Roma Capitale”.
In un intervento lungo e dettagliato, la Presidente della Commissione Servizi Sociali Silvia Remediani (PD) ha esordito ricordando che il Regolamento nasce per esigenze di aggiornamento in base alle vigenti linee guida regionali sui Centri Anziani (Delibera n.568 del 02/08/2021 della regione Lazio). Il regolamento ha visto un’ampia discussione in Commissione, svoltasi nell’arco di diverse sedute, ed ha visto anche la presenza in una discussione finale dei primi due firmatari della delibera comunale, i consiglieri capitolini Nella Converti e Riccardo Corbucci (entrambi PD). Remediani ha tenuto a precisare il grande lavoro di raccordo e di interfaccia con tutte le parti coinvolte, tra cui i centri anziani ed i sindacati, al fine di chiarire tutti i punti che andavano ad essere modificati od integrati rispetto alla normativa precedente. La più grande novità ricordata dalla Presidente Remediani è stato il cambio di denominazione, con il passaggio da “Centri Anziani” a “Case Sociali delle persone anziane e del quartiere”; tale modifica non è solo un cambio di nome formale delle strutture, bensì comporta la trasformazione in punti di aggregazione dei quartieri, al fine di rispondere ad una precisa idea di inclusione che si basi sul concetto di invecchiamento attivo e che si possa manifestare con attività di scambio intergenerazionale. I vecchi Centri Anziani si trasformano in questo modo in APS (Associazioni di Promozione Sociale), trasformazione grazie alla quale si permetterà ai soci di poter partecipare a bandi ed attività di vario genere cui non avrebbero potuto partecipare in assenza di tale trasformazione. Su questo specifico punto, Remediani ha ricordato come in realtà il IV Municipio sia già un passo avanti rispetto a tale modifica, poiché i Centri anziani del territorio sono già stati recentemente oggetto di tale trasformazione.
Ulteriore novità, quale cardine del concetto di intergenerazionalità delle attività, è costituito dalla possibilità della presenza di soci al di sotto dei 60 anni, nella misura dl 30% massimo, il che potrà effettivamente consentire lo svolgimento di attività all’interno delle Case progettate e realizzate da soci facenti parte di generazioni più giovani.
Per quanto riguarda il costo associativo, la novità è data dal fatto che la quota di partecipazione non potrà mai essere superiore a 10 euro, con possibilità da parte dei Servizi Sociali del Municipio di indicare persone che, per motivi socio-economici- avranno diritto all’esclusione dal pagamento della quota partecipativa.
Terminando la sua dettagliata esposizione, la Consigliera Remediani ha infine rimarcato come grande attenzione nel regolamento venga data al rimarcare che le Case sono un servizio pubblico locale, il che conferisce al Municipio il ruolo di affido e di controllo sulla gestione. Per quanto riguarda i rapporti col Municipio, infatti, verrà effettuata una convenzione di 3 anni tra l’APS ed il Municipio di appartenenza, nella cui convenzione verranno descritti i criteri di funzionamento della stessa.
Intervenendo a supporto del parere positivo sul regolamento, il vicepresidente della Commissione Valerio Palmaccio (PD) ha voluto evidenziare l’importanza della nuova autonomia rispetto ai Centri Anziani, che ora si potranno muovere in diversi campi, inclusa la possibilità di partecipazione ai bandi; ha inoltre ricordato la centralità data alle Case nella vita del quartiere, anche per la disponibilità che le strutture devono fornire per servizi pubblici di diversa natura laddove servano sedi, anche con la messa a disposixione di singole sedi all’interno della struttura.
Il Consigliere Bardini (Roma Futura) si è quindi pronunciato positivamente sul principio di responsabilizzazione dei municipi sul tema, poiché il regolamento rende i consigli dei municipi maggiormente responsabili sull’attività di decentramento. Le attività delle APS, secondo Bardini, si ispirano a principi di partecipazione, indipendenza ed autorealizzazione delle persone anziane. Si esce in questo modo da una disciplina che tende a focalizzarsi sempre e solo su aspetti regolamentari ed organizzativi, mentre si assume la consapevolezza che l’aspettativa di vita decisamente più lunga rende necessaria una visione direzionata maggiormente verso la silver economy, ossia quel settore che si sviluppa attorno ai bisogni delle persone di età superiore ai 65 anni.
Di parere del tutto contrario il M5S che intervenendo con la consigliera Roberta Della Casa ha espresso insoddisfazione per aver regolamentato una materia senza aver coinvolto in prima persona gli attori, ossia in questo caso gli anziani. La Della Casa accusa la maggioranza di non aver convocato gli attuali presidenti dei Centri Anziani per sapere se questi fossero d’accordo o meno con le modifiche proposte; la critica muove dal fatto che, pur essendo pienamente d’accordo sul concetto di scambio intergenerazionale, per il M5S non sia accettabile che tale intervento normativo risulti calato dall’alto.
Dello stesso tenore l’intervento del capogruppo di FDI Luca Scerbo Polverato, che -battendo anche lui sulla necessità della presenza di tutti i soggetti interessati dalla materia- ha però tenuto a precisare che tale mancanza di partecipazione di una serie di attori non va addebitata al solo IV Municipio, ma anche alle altre sedi istituzionali capitoline dove si è discusso di tale materia.
Le consigliere Carla Corciulo (Sinistra italiana) e Annalisa Garofalo (Lista civica) hanno quindi terminato la serie di interventi in merito al provvedimento, che è stato quindi approvato a maggioranza, contestando che ci sia stata una effettiva carenza di partecipazione, ma sostenendo che invece sia la presenza dei coordinatori dei Centri Anziani, sia la presenza dei consiglieri capitolini firmatari, hanno reso il processo il più partecipato possibile.
Da ultimo, il Consiglio si è espresso in merito all’attivazione di un tavolo permanente di coordinamento avente ad oggetto il “Roma Technopole”, poiché grazie ad un primo cofinanziamento nell’ambito del PNRR si vedrà la realizzazione di un polo multi-tecnologico di riferimento internazionale, ossia il “Rome Technopole – Innovation Ecosystem”.
La proposta di attivazione è stata presentata dal Presidente della Commissione Speciale PNRR e Grandi Eventi Federico Sciarra (Lista Calenda), che ha esordito sottolineando che il PNRR rappresenta una grande opportunità per Roma in generale e nello specifico per il IV Municipio. Creare un tavolo, per Sciarra, è il primo di una serie di obiettivi che l’amministrazione si pone, al fine di mettere insieme tutti i soggetti coinvolti nelle varie fasi di realizzazione del processo.
Intervenendo immediatamente dopo, il consigliere Stefano Rosati (M5S) ha esordito ricordando ai presenti che su questo tema i membri hanno discusso molto durante le varie sedute della Commissione speciale, e ciò si evince anche dalle considerazioni e dalle premesse del documento, che risultano infatti essere molto dettagliate. Rosati ha però evidenziato come una mozione di ben 3 pagine di testo, contenente molti punti specifici, tra cui anche le origini del percorso che hanno portato al documento) si riduca alla fine nel solo impegno nei confronti del Presidente e della Giunta ad attivare un tavolo. Roma Technopole, ricorda Rosati, è una realtà che si è creata da poco e quindi logicamente c’è poco anche per quanto riguarda la documentazione scritta, compreso l’ambito relativo alla pianificazione urbanistica. Rosati ha però ribadito che tale progetto sarà necessariamente un elemento di slancio per il Municipio, per quanto riguarda il punto di vista della ricerca e dello sviluppo scientifico. Con un impegno per il Presidente all’attivazione di un tavolo e non all’attuazione di qualcosa di più articolato come ad esempio un protocollo di intesa di carattere istituzionale, secondo il M5S si prevede solo la convocazione di una riunione, strumento quindi che non prevederebbe alcun impegno. Rosati ha inoltre espresso il suo stupore per quello che lui definisce un cambio di rotta in corsa della volontà dei consiglieri, poiché secondo lui all’inizio tutti i commissari si erano dimostrati favorevoli verso un impegno istituzionale verso la capofila di Rome Technopole. Concludendo il suo intervento, ed il relativo voto contrario del suo gruppo, Rosati ha quindi dichiarato che, con l’approvazione di uno strumento quale il tavolo, la Commissione PNRR non avrà più alcuna voce in capitolo sul tema della realizzazione del Technopole.
In favore del documento si è espresso invece Ruggero Piccolo (PD), intervenuto come vicepresidente vicario della Commissione. Piccolo ha esordito ricordando che la scelta di prevedere il Technopole a Pietralata è stata fatta a livello centrale indipendentemente dalla volontà del IV Municipio e che, al contempo, non è possibile votare in aula un atto che impegni un soggetto terzo con personalità giuridica come è appunto la fondazione Rome Technopole. Obiettivo dell’attivazione del tavolo, quindi, deve essere quello di far cadere elementi ed esternalità positive sul territorio scelto per l’attuazione del progetto. Il parere positivo alla creazione del tavolo nasce dalla considerazione che qualunque azione amministrativa, a qualsiasi livello, inizia sempre con un tavolo di confronto tra gli attori coinvolti, senza il quale non si inizia alcuna discussione e non si crea alcuna premessa politica.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.