La Violenza sulle Donne: Riconoscerla per intervenire e costruire una nuova cultura del rispetto
Il convegno presso Istituto Superiore Livia BottardiIl 27 Novembre presso l’Istituto Superiore Livia Bottardi, in via Filiberto Petiti 97, si è tenuto il Convegno pubblico “La Violenza sulle Donne: Riconoscerla per intervenire e costruire una nuova cultura del rispetto”.
Appuntamento inserito all’interno della terza edizione del progetto nazionale “Move run walk against bullying” (Muoviti, corri, cammina contro il bullismo).
I saluti istituzionali sono stati affidati a Carmelo Mandalari (segretario generale del Gruppo Sociale Flames Gold), alla Prof.ssa Monica Russo (referente su bullismo e cyberbullismo del Bottardi), alla Dott.ssa Laura Barbaliscia (presidente dell’Impresa Sociale Promet), a Valerio Giovanni D’Elia (dirigente scolastico Bottardi).
Sono intervenuti: l’On.le Valentina D’Orso (II commissione Giustizia – Camera dei Deputati), Avv. Monica Caruso (Accademia Europea nel diritto – Avvocato Europeo nel diritto di famiglia e minori – Componente Donne Giuriste Italiane), Avv Eleonora Appolloni (Coordinatore Area Centro Unione Nazionale Camere Minorili), Dott.ssa Eleonora Cerroni (Tecnico della Federazione Italiana Surfing Sci Nautico e Wakeboard FISSW), Dott.ssa Claudia Sorrenti (Founder di Competence Lab), Dott.ssa Silvia Ghirini (Prima ricercatrice Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) – Centro Nazionale Dipendenze e Doping (CNDD) dell’Istituto Superiore di Sanità ISS) e Dott.ssa Giada Salvatori (Psicologa dello Sport).
“Avrei potuto fare un elenco di tutte le leggi e le iniziative messe in campo e da mettere in campo o di tutti i reati inerenti alla violenza di genere, – ha dichiarato l’On. Valentina D’Orso – ma ho preferito portare loro, soprattutto alle ragazze, questo messaggio.
Non dovete pensarvi mai come un prodotto da pubblicizzare come la mentalità consumistica spinge a fare, dovete pensarvi come persone uniche al mondo e per questo dal valore inestimabile e inesauribile, siete quanto di più prezioso avete nella vita: voi stesse, testa, cuore, corpo.
Dovete proteggervi, dovete custodire e difendere sempre la vostra unicità e complessità.
Non cedete – ha proseguito – alla logica dello “spacchettamento” quasi che corpo, cuore, testa possano scindersi e andare ognuno per i fatti suoi.
Non è così e quando cedete alla logica dello spacchettamento finite per essere lacerate, perché è così quando ad esempio il corpo non rispetta i tempi della testa e del cuore, è così quando confondete la sessualità con la pornografia, l’amore con la gelosia, quando confondete lo scambio di foto e video hard con l’intimità.
L’intimità è un’altra cosa ed è cosa rara da raggiungere: è intimità fisica di due corpi che si cercano sì ma è anche e soprattutto intimità emotiva, quando non si ha più paura di raccontarsi all’altro, di farsi vedere così come si è, con pregi e difetti, qualità e limiti, vuol dire sintonizzarsi con le emozioni dell’altro, vuol dire accogliersi a vicenda.
È per questo che per noi è una battaglia – ha concluso – introdurre come modulo di insegnamento autonomo l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado, perché la prima cosa da fare è aiutare i nostri pre-adolescenti e adolescenti a dare il giusto nome alle cose, a fare chiarezza dentro di loro, a non confondersi, ad imparare, sì imparare, ad instaurare relazioni di amicizia e di amore sane e profonde“.
All’interno del Convegno una dimostrazione propedeutica alla difesa personale tenuta dal Maestro Simone Salvatori e due tra le allieve dell’ASD Fares Taekwondo (FITA) Yasmine e Angel e del Maestro Michele Polini e dei suoi Allievi dell’Associazione Italia Kung Fu.
“Oggi abbiamo offerto una testimonianza concreta, – ha dichiarato il Maestro Simone Salvatori – dimostrando come il Taekwondo non sia solo uno strumento di autodifesa, ma anche un alleato prezioso per il benessere psicologico delle donne, aiutandole a rafforzare fiducia, autostima e resilienza”.
“Il Taekwondo nella fattispecie, offre alle donne strumenti di empowerment (accrescimento di potere, miglioramento – ndr), non solo per insegnare difesa personale ma anche per rinforzare il senso di autostima, aumentando la consapevolezza della propria forza fisica e mentale” ha aggiunto Giada Salvatori (Psicologa dello Sport della ASD Fares Taekwondo).
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