Categorie: Costume e Società
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La visione

Gli ultimi provvedimenti del Governo, il ddl sulla concorrenza e il Tableu de Bord periodico sul PNRR, rispondono positivamente alle mie innate perplessità sulla gestione della cosa pubblica. Ogni volta che leggo i dati sui documenti prodotti dall’Esecutivo, vedo che, almeno da Palazzo Chigi, i segnali arrivano.
Peccato che altrove non si colgano.
Certo il livello dei giornalisti, in genere non elevato, non aiuta i cittadini a focalizzare le questioni complesse che abbiamo, ma il fatto che si affrontino problemi mai toccati negli ultimi decenni (i grossi temi della concorrenza, fino alla nomina dei Regolatori delle Autorità affidata ad un Comitato di Saggi senza far perdere tempo al Parlamento, per es.) e che si controlli periodicamente l’andamento del più grosso Piano sul tavolo, il Recovery Plan, dimostra che a Piazza Colonna c’e’ VISIONE, attenzione, cura generale, che personalmente non coglievo dai tempi di Prodi. Parlo da Tecnico, gestore di Portafogli di Progetti, non da cittadino schierato politicamente.
Ora bisogna travasare questi stile e capacitàdi guida giù “per li rami”: Parlamento, Ministeri, Regioni e Comuni.
A questo proposito devo sottolineare, dal punto di vista METODOLOGICO, che l’approccio adottato da Calenda (analisi dei problemi quartiere per quartiere, dibattito tra esperti-cittadini sulle soluzioni e stesura di un programma politico-tecnico corposo e chiaro, su cui calare la squadra di candidati alla gestione del Comune e dei Municipi) è stato una novità degna di nota, capace di far restare a casa gli improvvisatori e gli arruffoni produttori di raccomandazioni e di intrallazzi.
Calenda non è stato eletto Sindaco, per motivi squisitamente politici (i rapporti col PD), ma quello che ha provato a fare resta notevole.
I Leaders devono avere visione dei problemi e metodi di governance, non devono distribuire diktat e spaccature. Devono alzare il livello delle proposte e dei discorsi.
Personalmente, come elettore di centro sinistra, sogno una destra che faccia politica vera, da conservatori saggi e motivati, non che tiri fuori i soliti temi divisivi e francamente antistorici, cavalcando temi divisivi e dirompenti: la battaglia dei no-vax, le politiche contro lo stato di diritto in atto in certi Stati UE, la non chiarezza e anche ambiguità nelle prese di posizione in temi importanti come l’Europa, il rapporto tra i popoli, le politiche sull’accoglienza e la fede cristiana, che ciascuno vive nel cuore. Certi urli, rabbie e inviti allo scontro non mi piacciono.
Penso sempre ad uno zio, grande stimatore del mondo di Mussolini, “trattato come animale da macello”, che storce la bocca di fronte ai discorsi dei leaders di destra e aggiunge, da uomo di destra per bene e galantuomo qual è: “Questi a Corso Italia hanno dimostrato di essere come Walter Audisio. No, no. Mi dispiace. Ho novantacinque anni, ma non mi incantano”.
E alla tua età, zio, mi dai tanto conforto. Grazie.

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