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L’altra faccia della stessa medaglia nel V Municipio

Strada facendo da Centocelle al Quarticciolo

Centocelle, via delle Gardenie angolo di via dei Noci, un meraviglioso giardino in 100 mq., rigoglioso di piante e fiori. Un bel “ nasone”  romano da cui sgorga acqua.

Staccionata perimetrale lato via delle Gardenie, lato via dei Noci, e ancora lato via delle Gardenie, in legname vario e misto e anche in ferro battuto. Tutto assemblato da mani esperte.

Mentre ammiravo e fotografavo, mi sono posto una domanda, perché non è stata costruita, magari dall’amministrazione municipale, una staccionata in legno di pino massello trattato in autoclave , che si trova in qualche  giardino botanico di Roma? Questo bel quadro di variegati colori, meriterebbe una altrettanto bella cornice.

All’interno dell’orto botanico di via dei Gerani si notano altre piccole staccionate in legno, di diverso e umile tipo, piccoli viottoli in terra battuta, su cui  poggiano  mattoni e mattonelle di colore chiaro, che forniscono un colore aggiuntivo al verde, al rosa, al giallo, al marrone, all’arancione.

Si notano tanti vasi con piantine e fiori, dei secchi di lamiera, un paio di innaffiatoi.

Non ho notato nessuno all’interno, ho fatto qualche domanda all’esterno, ma tutti vivono nel disinteresse. Ormai non si distingue più il bello dal brutto, c’e’ solo indifferenza.e fretta. Di che, da cosa?

La gestione giornaliera del giardino è di alcuni volontari. Non c’e’ alternativa.

Il volontariato  e’ un’attività non retribuita. Chi lo fa , presta una immensa opera nell’interesse collettivo. Che siamo noi tutti.

 

Ricordandomi di un insegnamento del nostro direttore ho consultato il motore di ricerca di Abitare a Roma e ho scoperto che ci eravamo occupati in passato di questo giardino. Ed ecco i link per chi vuole approfondire

https://abitarearoma.it/un-nasone-giardino-via-dei-noci/

https://abitarearoma.it/il-giardino-spontaneo-di-via-dei-noci-e-ancora-a-secco/

 

e mi sono chiesto, ma perché non l’ho fatta prima questa ricerca? Avrei appreso molte cose su come va questo genere di cose qui in periferia.

La distanza tra  Centocelle e Quarticciolo è di poche centinaia di metri , i due quartieri sono divisi da viale Palmiro Togliatti. Distanza tra l’angolo di via delle Gardenie e l’angolo di via dei Noci, con l’angolo di via Molfetta e l’angolo di via Gioia del Colle, circa 1000 metri, 15 minuti di passeggiata tranquilla.

Ed ecco l’altra faccia della stessa medaglia cittadina.

 Quarticciolo, via Molfetta angolo di via Gioia del Colle. Palazzo recintato in basso e in parte con plastica arancione bucherellata, ora strappata. Cornicioni di marmo caduti in strada, pericoloso il transito pedonale sul marciapiedi, altri cornicioni che potrebbero cadere. Anche qui il “nasone” romano.

La plastica arancione, stracciata, unisce immondizia con fogliame e pezzi di marmo caduti.

Passa un anziano, mi guarda e mi dice: pensa a magnà e nun fotografà, è oramai mezzogiorno.

 Qui non c’è volontariato, il palazzetto ha dei problemi strutturali da qualche mese, ma nessuno sembra interessarsi.

Lo farà l’Ente Pubblico?

L’interesse collettivo dovrebbe essere curato dalle amministrazioni pubbliche.

Dovrebbe.

 

Mentre discendevo da via dei Gelsi, a Centocelle, per andare al Quarticciolo,  davanti a due saracinesche chiuse, in questi anni sono cresciuti una infinità di rami da terra, che si raccolgono in due distinti fascioni naturali.

Non sono alberi, sono rami nati da due distinte radici,  che raccolgono sporcizia che a sua volta viene coperta dal fogliame.

Alberi naturali e spontanei. Come il fico cresciuto, tra i posti auto di largo delle Orchidee.

Il lavamacchine, che lavora in un negozio di fianco, non sapeva nemmeno che c’erano i fascioni di rami a due metri da lui…


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