Le storie del Commercio a Tor Sapienza

Alcuni stralci dalle interviste di Maria Giovanna Tarullo e Vincenzo Luciani pubblicate nel libro “Storie del commercio e dell’artigianato locale

Ecco una spigolatura dalle interviste di Maria Giovanna Tarullo e Vincenzo Luciani pubblicate nel libro “Storie del commercio e dell’artigianato locale presentato il 16 maggio 2013 all’hotel Idea Roma Z3.

ARTE FLORA MARGREN – Tor Sapienza

Come vedete il futuro del quartiere e della situazione commerciale?

L’unica soluzione per sopravvivere a questa ituazione di stallo è quella di unire le forze e noi lo stiamo facendo grazie all’associazione commercianti, una grande realtà che conta più di 90 attività del territorio. Tor Sapienza rimane un quartiere dove vale la pena dare il massimo, abbiamo conservato quella dimensione di paese dove ci si conosce tutti, per cui il cliente per fare gli acquisti giornalieri ancora si rivolge al negozio sotto casa.

Che fare?

Quindi bisogna dare al quartiere modo di tornare a vivere e l’agenzia di quartiere sta lavorando per questo,  oanizzando ogni mese un’iniziativa diversa legata al mercatino lungo via di Tor Sapienza, riscontrando il favore dei residenti.

Consigliereste questo lavoro ad un giovane?

No, a meno che non venga da una precedente esperienza. Bisogna avere passione e dedizione assoluta per fare il mestiere del fioraio. Ci sono tanti fioristi ma ben pochi fiorai. Occorre conoscere il prodotto, muoversi per tempo, saper contrattare il prezzo. Tutto ciò richiede molto sacrificio e abilità.
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AUTOSCUOLA COLLATINA – Tor Sapienza

Quanti utenti sono passati da voi?

Possiamo vantare di aver patentato circa 7.000 persone, quasi una cittadina.

Alla guida dell’Autoscuola oggi c’è suo figlio…

Già da una decina d’anni, ho passato il testimone a mio figlio Daniele che svolge egregiamente il suo mestiere confrontandosi ogni giorno con tantissimi giovani. Un tempo venivano padri di famiglia che quando avevano assestato la famiglia decidevano di prendere la patente e prenotare la prima macchina. A volte succedeva che arrivava prima la macchina e la patente ancora non c’era.

Come si è trasformata Tor Sapienza?

Il quartiere è sicuramente migliorato ma ancora possiede delle lacune per quanto riguarda la viabilità. Le strade sono strette e la segnaletica molto caotica, mi dispiace perché in tutti i cambiamenti che sono stati fatti nessuno ha deciso di interpellarmi visto che osservo le strade del quartiere da anni. Per migliorare la circolazione sarebbe necessario individuare la maniera adeguata per creare un senso unico lungo via di Tor Sapienza, divenuta la strada principale.

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EUROSTYLO – Tor Sapienza

Come si è evoluto il quartiere di Tor Sapienza da quando avete messo in piedi l’attività?

Questo quartiere rispetto ad un tempo è veramente peggiorato. Dobbiamo fare i conti con il traffico, pazzesco, con l’inquinamento e il discusso senso unico di via di Tor Sapienza.

Cosa proponete per migliorare la situazione?

Per migliorare il territorio bisognerebbe ascoltare le reali necessità dei residenti. Qui mancano aree parcheggi e degli spazi verdi adeguati per vivere serenamente senza ostacoli o degrado. Ci troviamo sempre di più di fronte alla realizzazione di strutture inutili ai cittadini, prendo ad esempio il ponte di legno che collega via Morandi con il parco  Tor Sapienza utilizzato da pochissimi. Poi purtroppo dobbiamo sottolineare anche il problema della chiusura di molti negozi a causa della massiccia apertura dei centri commerciali. In questo quadrante sono arrivati addirittura a farsi concorrenza tra grandi centri.

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FARMACIA Mario Marchetti – Tor Sapienza

Com’era il quartiere quando lei è subentrato nella gestione dell’esercizio e come lo stesso si è evoluto?

Mi rattrista affermare che, purtroppo, il quartiere di Tor Sapienza, rispetto al momento in cui ho deciso di acquistare la farmacia, ha subito una vera e propria involuzione. Siamo passati, nel giro di alcuni decenni, da un numero di 16.000 abitanti a poco più di 12.000, causa anche una scarsa considerazione dei costruttori di questa zona. Sopratutto su di noi commercianti questa perdita di residenti ha influito moltissimo, per non parlare poi del problema del traffico e della sicurezza.

Cosa occorrerebbe fare?

Per migliorare l’aspetto della viabilità su via di Tor Sapienza sarebbe fondamentale individuare delle aree per la realizzazione di parcheggi, che permetterebbero un libero passaggio sulla strada principale da parte dei residenti ed allo stesso tempo una rivalutazione di zone abbandonate a se stesse che andrebbero a trasformarsi in parcheggi a ore. Mentre sul versante della sicurezza da tempo sto portando avanti una battaglia personale che vede il progetto di collocare il capolinea di una delle linee più usate, come quella del 112, dove sorge attualmente la nuova stazione ferroviaria di Tor Sapienza. Non ritengo giusto che i residenti del quartiere abbiano paura di uscire dopo la chiusura dei negozi, vittime di una mancata sicurezza dettata dalla presenza massiccia di extracomunitari e del fenomeno ormai noto della prostituzione. Abbiamo un bel quartiere, perché abbandonarlo così a se stesso?

FERRITAL – Tor Sapienza

Vuole parlarci dell’associazione commercianti di Tor Sapienza in cui lei è molto impegnato?

Questa associazione, di cui sono uno dei responsabili, si è venuta a ricreare da circa un anno e possiamo dire che al momento rappresenta una delle presenze più radicate sul territorio, ovviamente dopo la parrocchia San Vincenzo de’ Paoli.Venne fondata per la prima volta vent’anni fa per arginare la nascita di Porta Portese Est all’interno dell’area del Centro Carni con un avvio importante, dato che contava al suo interno ben 60 attività commerciali. Purtroppo però questa realtà ha avuto un crollo arrivando ad avere solo 15 associati, da qui la mia decisione di risalire la china, con la collaborazione di altri commercianti e di ridare vita a questa associazione. Non con poche difficoltà abbiamo rifondato l’associazione commercianti Tor Sapienza divenuta nuovamente protagonista della realtà commerciale del quartiere con 115 associati, ben organizzata e suscettibile di miglioramenti. Tutto questo perché penso davvero che il commercio sia l’anima di un territorio, nel bene e nel male. Noi vogliamo lottare contro la massiccia presenza dei centri commerciali, con la creazione del secondo centro commerciale naturale del VII municipio dopo quello di via dei Castani che però è ancora fermo per via dei lavori della Metro C.

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FERRAMENTA TEMPESTA – Tor Sapienza

In un periodo come questo, cosa vi spinge ancora a rimanere sulla breccia?

Non è una situazione facile: la crisi esiste ed incide con la chiusura delle imprese. Sono spariti parecchi potenziali clienti. Rimango in piedi perché sono ormai affezionato a quest’attività storica della mia famiglia. Potrei affittare i locali. Sicuramente sarebbe più redditizio, ma il sentimento forte che mi lega al quartiere e l’incapacità di prendere questo genere di decisione non me lo permettono.

Qual è la vostra arma in più?

In questa ferramenta il cliente, come dicevamo prima, può trovare un prodotto che non trova all’interno dei grandi centri commerciali, prezzi migliori su alcuni articoli e una cosa importantissima la consulenza nell’acquisto e il servizio dopo la vendita. I nostri clienti, con cui conserviamo un rapporto di amicizia, apprezzano il servizio e la nostra cordialità, e questo è un altro motivo che mi spinge ad andare avanti e mi gratifica molto.

GLOBOTTICA – Tor Sapienza

Quale la ragione del successo della vostra  attività?

L’onestà è alla base del nostro lavoro. Molte volte i clienti sono venuti da noi per acquistare degli occhiali su consiglio sbagliato, ma noi, anche contro il nostro interesse, abbiamo sconsigliato l’acquisto. Per questo abbiamo conquistato la fiducia della clientela.

Come si presentava e quali cambiamenti i sono nel quartiere rispetto a quando avete aperto il negozio?

Via di Tor Sapienza è rimasta più o meno come 46 anni fa. Molti negozi sono cambiati, fatta esclusione per quelli divenuti ormai dei pilastri del quartiere.

Quali i problemi principali del quartiere? ’unica problematica emersa in questi ultimianni è quella del traffico e della mancanza dei parcheggi, causa primaria l’eccessiva larghezza dei marciapiedi, e i vigili non ci aiutano nel contrastare questa situazione.

LA BOUTIQUE DEL LAVAGGIO A SECCO – Luigi e Ilenia Garbati

Come fronteggiate però la crisi attuale?

Purtroppo la mole di lavoro non è più quella di un tempo, perché per motivi economici la clientela preferisce rivolgersi a lavanderie dove poter spendere di meno o addirittura tentano di fare direttamente loro in casa, con risultati spesso sconfortanti.

Con l’avvento di Ilenia, la figlia, c’è stato un cambio generazionale. È avvenuto con o senza conflitti?

Il mio braccio destro da diversi anni è diventata mia figlia. L’inizio insieme è stato duro (abbiamo due caratteri, diciamo così, forti) e ho dovuto faticare molto per istruirla in questo mestiere. Per fortuna i risultati sono stati ottimi e devo confessare che Inia, con la sua tenacia e con la sua professionalità mi stadando grandi soddisfazioni. In un certo senso per mè è stata una piacevole sorpresa. Ho scoperto che racchiude tante virtù di cui nemmeno ero a conoscenza. Adesso devo ammettere di fare più ben poco; la mia presenza è utile solo perché mia figlia deve lavorare in due laboratori separati. Se la situazione fosse diversa andrei volentieri in pensione, potrei rimanere solo come consigliere.

LA CARTOLIBRERIA DI NADIA – Tor Sapienza

Qual è stato il vostro rapporto con il quartiere?

ATor Sapienza mi sono sempre trovata bene. Di fatto è un paese dove tutti si conoscono; anche se ultimamente è cambiato con l’arrivo di diverse comunità straniere, ma rimane comunque un buon quartiere e non ci sono contrasti etnici.

Cosa manca nel quartiere?

Purtroppo subiamo la mancanza di strutture per ragazzi; è presente solo un centro anziani e il parco.

Cosa desidera per Tor Sapienza?

Il mio sogno sarebbe quello di creare un posto dedicato ai ragazzi dove poter raccogliere dei libri e raccontare delle storie. Questo manca molto ai bambini di adesso visto che i genitori e nonni non dedicano loro più molto tempo, ma si limitano spesso a comprare loro qualche gioco e a lasciarli poi davanti alla televisione

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TABACCHERIA di Guido Prosperi e Giulia Monti

Qual è il motivo principale del successo del suo esercizio?

Posso dire di essere stata agevolata dal fatto che io sono nata e cresciuta a Tor Sapienza. Quindi qui mi conoscono un po’ tutti, penso che i clienti preferiscano venire da me per simpatia, amicizia e per fiducia.

Ed anche per la rapidità del sevizio, non è vero?

(La signora Giulia sorride) Sì certo, la gente va di corsa, una volta aveva altri ritmi. Io non ho potuto fare altro che adeguarmi.

Come appare oggi Tor Sapienza a lei che conosce il quartiere come le sue tasche?

Mi dispiace ammetterlo, ma Tor Sapienza è davvero peggiorata. Un tempo era una zona vivace con la presenza di moltissime fabbriche. Adesso il lavoro è poco e le spese di gestione per noi sono troppe.

Il problema più grave?

Apenalizzarci ulteriormente il doppio senso lungo via di Tor Sapienza che non permette ai clienti di fermarsi e la mancanza di zone adibite a parcheggio.

RACHELE TEMPESTA – Articoli da regalo – Tor Sapienza

Com’è cambiato il quartiere nel corso degli anni?

È rimasto sostanzialmente uguale ad un tempo. Tor Sapienza è come una grande famiglia. Per questo anche gli stranieri sono ben accolti e si sentono a casa. Io lavoro come volontaria in parrocchia e la richiesta di lavoro in questo quartiere da parte degli stranieri è altissima. Questo perché trovano molte strutture pronte ad aiutarli, compresi i medici di base che offrono il loro servizio gratuita ente. C’è molto rispetto da entrambe le parti. Anche sul fronte del commercio siamo molti uniti. Nessuno si permetterebbe mai di vendere un prodotto simile a quello del suo vicino di negozio. Sono fortunata ad avere un negozio in questo quartiere, soprattutto perché c’è rispetto tra di noi, e questo è importantissimo.


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