L’efficacia delle lettere sui giornali
Ecco cosa è successo in via Cioccetti a Colli AnieneBello sarebbe se avvenisse sempre, però ogni tanto avviene, ogni tanto le lettere sui giornali sortiscono l’effetto desiderato.Ecco cosa scrivevo i una mia lettera pubblicata qualche giorno fa dal vostro giornale.
“Si sono schiusi i primi graziosi fiorellini del rovo in via Urbano Cioccetti, nel quartiere Colli Aniene, a Roma… Quest’aiuola è diventata una sorta di discarica per gli automobilisti che lavano la propria macchina nell’autolavaggio presente nella strada. Vi si trova di tutto: guanti, pneumatici, borse vecchie, parasoli vecchi, bottiglie, tutte cosine delle quali gli automobilisti con scarso senso civico, si disfano dopo aver lavato e lucidato con cura la macchina… A mascherare un po’ l’immondizia nell’aiuola ci sono le erbe selvatiche che, rigogliosissime in questo periodo, in alcuni tratti hanno invaso quasi completamente il marciapiede… Immagino che un giorno, in vista delle elezioni e magari dopo la pubblicazione di queste righe, in via Urbano Cioccetti arriveranno operatori ecologici e giardinieri. Ecco, io a questi ultimi vorrei consigliare di tagliare le piante spontanee, ma di non toccare il rovo che si adagia sul marciapiede, giacché un rovo in città, una bella siepe di more in città, è un po’ una rarità. Potrebbe diventare persino un’attrazione turistica. E poi nei pressi incontro sempre una coppia di merli che d’inverno si nutrono delle bacche di ligustro. Sarebbe un peccato privarli delle more che matureranno a fine estate”.
Il giorno è già arrivato. Dopo anni in cui il rovo e le altre piante hanno avuto tempo di crescere, questa mattina strada e marciapiede avevano cambiato aspetto: sparita l’immondizia nell’aiuola e nella strada, completamente tagliate le piante spontanee.
Il mio ironico suggerimento, però, non è stato ascoltato, giacché anche il rovo è stato eliminato.
Un po’ di dispiacere per la coppia di merli che quest’estate non troveranno le more. E un po’ di dispiacere per le bellissime piante di cardo che crescevano altissime nella strada in cui sbocca via Cioccetti.
Hanno tagliato pure quelle.
Annarita Pellegrini
24 Luglio 2021 alle 09:42
Il COLPEVOLE SILENZIO DELLE ISTITUZIONI DI PROSSIMITÁ
Magari da una lettera inviata al giornale scaturisse sempre la soluzione di un problema! A me non riesce più di tenere il conto delle lettere che ho scritto a codesto giornale sul disservizio del trasporto pubblico a Tor Tre Teste e che la redazione di codesto giornale mi ha puntualmente e cortesemente pubblicate. Se sempre accadesse che, scrivendo ad un giornale , si ottenga ciò che si chiede, in questi 20 anni, in cui mi sono improvvisata giornalista dilettante, i consiglieri del V municipio avrebbero chiesto il ripristino, nel quartiere di Tor Tre Teste, della seconda linea autobus, la navetta Abelie/Tobagi (“565”), dopo l’avvenuta sua soppressione, impegnando, nella richiesta, l’Amministrazione centrale a trattare con l’Agenzia e il Dipartimento della mobilità, per ottenerne di nuovo la concessione. Ad un diniego ricevuto da parte dell’Agenzia e del Dipartimento della mobilità, le mie lettere avrebbero sollecitato i consiglieri del V municipio a votare una nuova risoluzione, con un ulteriore impegno, per l’Amministrazione centrale, a riproporre, all’Agenzia e al Dipartimento della mobilità, la richiesta di assegnazione, al comprensorio di Tor Tre Teste, della navetta Abelie/Tobagi. Le mie lettere al giornale, in vent’anni, sarebbero state un pungolo, per i consiglieri del V municipio, per rappresentare, all’Amministrazione centrale, la necessità di chiedere, all’Agenzia e al Dipartimento della mobilità, la riattivazione, a Tor Tre Teste, di una seconda linea autobus, a transito frequente, perché a percorso brevissimo, appunto la navetta “Abelie/Tobagi”, fino a quando chi di competenza nel settore Mobilità su territorio metropolitano avesse riportato in funzione, nel territorio, l’autobus “565”. Ma non si è verificato nulla di tutto questo. La navetta “Abelie/Tobagi” fu chiesta ed ottenuta, per Tor Tre Teste, nel 2006, dal consiglio del VII municipio e, dopo la sua soppressione, non è stata mai più richiesta dai consiglieri del V municipio, nonostante che , nelle mie lettere, io ne abbia sempre rappresentata l’imprescindibilità. Scrivere una lettera al giornale non sempre porta alla soluzione di un problema, se gli amministratori di prossimità, che dovrebbero adoperarsi per chiedere, con insistenza, anche a fronte di ripetuti insuccessi, servizi utili ad alleviare i gravi disagi dei cittadini, che risiedono nel territorio del municipio, si mostrano del tutto indifferenti nei confronti dei loro problemi.