Passeggiata tra grande bellezza e grande monnezza fra il Terzo e il Quarto municipio

Resoconto pedestre da Pietralata a viale Jonio attraverso i parchi e le vie dei quartieri
Vincenzo Luciani - 7 Luglio 2020

Nella passeggiata del 2 luglio ero rimasto con due curiosità da soddisfare. La prima quella di scoprire cosa ci fosse dietro la cupola luccicante di quel tempio in viale Jonio e la seconda quella di avere maggiori notizie sul condominio di piazza Isola d’Ischia.

Piazza Ischia

Ebbene nella passeggiata di oggi 6 luglio 2020 ho cercato di saperne qualcosa di più. E chi cerca, spesso trova.

Incominciamo dal condominio tra via Isola Bella, via Monte Rosa, via Procida, Fortunatamente ho incrociato un condomino carico di sacchetti di immondizia e con cane al seguito che stava uscendo di casa. Salutandolo, gli ho chiesto se poteva cortesemente darmi maggiori notizie sul condominio.

Ho quindi appreso che il complesso destinato ai profughi italiani (costretti a tornare in patria) fu realizzato attorno all’anno 1926 dal Duce tramite l’Istituto Case Popolari (ICP), la qual cosa campeggia nella scritta in cima al frontale dell’ingresso principale che recita: ICP A.D. MCMXXVI.

Nel 1925 si costituì il cosiddetto Asse Roma-Berlino, patto d’amicizia tra Germania e Italia che si ritengono delusi dalla politica di Versailles e, in generale, dalla Società delle Nazioni. L’alleanza, di tipo ideologico, politico e militare, si concretizza subito nella partecipazione italo-tedesca alla guerra civile spagnola, al fianco delle forze franchiste e, nel 1938, nel via libera dell’Italia all’annessione tedesca dell’Austria (Anschluss).

Il mio interlocutore mi ha anche detto di essere figlio di uno di quei profughi costretti a tornare in Italia perché sgraditi a seguito della scelta di Mussolini di allearsi con la Germania di Hitler.

Betania Mariana

Regina dei gigliRingraziato e salutato il simpatico e gentile signore mi sono diretto in viale Jonio per saperne di più del Tempio.

Qui giunto, nel frastuono del viale ho cercato notizie da un benzinaio residente in zona da una quarantina di anni, simpaticissimo, con il quale ho scambiato delle battute. Io gli ho chiesto se fosse lui il proprietario di questa grande struttura e se fosse in vendita. Lui mi ha prontamente risposto di sì e se avevo il carnet degli assegni. Si sarebbe accontentato per ora di un palio di centinaia di euro di acconto…

Dar Ciriola

Poi mi ha detto che il tutto (a cui si aggiunge un ‘altra struttura dietro il famoso ristorante “Zio d’America” a poche centinaia di metri era di una Fondazione, mi ha anche accennato ad una “santa” grazie alla quale è sorto l’intero complesso che oltre al tempio dedicato alla Bianca Regina dei Gigli (cui è dedicata anche la via che sfocia su viale Jonio e costeggia la struttura) ospita una residenza per vacanze e una sala teatro.

Tornato a casa poi ho acquisito con ricerche in internet queste altre notizie.

L’Edificio pluriuso in viale Jonio 10 (ora casa Betania Mariana): il virtuosismo del cemento, è opera di Saverio Busiri Vici (1972)

La Betania Mariana offre ospitalità per oltre cento persone in camere singole, doppie, triple, tutte climatizzate, con servizi privati e telefono. Un’ accogliente Sala Mensa e gli ampi Saloni di intrattenimento e di riunione favoriscono un soggiorno gradevole. Completano la struttura il piccolo Tempio in onore della Bianca Regina dei Gigli e l’Auditorium per circa 150 posti.

La Cupola della Chiesa Mariana Betania, Roma Anno: 2017 figura come una realizzazione e installazione della cupola in acciaio inox a cura di POIGNEE SRL Via Capo le Case 34 | 00187 Roma (https://www.poignee.com/poignee-bespoke/)

Per conoscere più nel dettaglio cosa c’è dietro questa imponente struttura maggiori notizie sono in questo Url (/modules.php?name=News&file=article&sid=506)

Qui apprendiamo che dietro c’è la Compagnia Regina dei Gigli al servizio della Chiesa un’opera fondata a San Giorgio a Cremano (NA) da Madre Liliana del Paradiso (1911-2009) di cui c’è nello stesso testo una biografia dettagliata e oltre a questa c’è una descrizione della Compagnia da lei fondata e la realizzazione e notizie sul Tempio.

Un mare di cardi in fiore

Quindi è stata una mattinata fruttuosa è iniziata con un incontro con foto con questo singolare volatile grande quanto un fagiano che mi è venuto incontro in uno slargo nel primo km della ciclopedonale ma cui ignoro l’esatta denominazione.

Si accettano suggerimenti e invoco la competenza degli amici Antonio Citti e Pier Franco Uliana.

Mi sono divertito a fotografare campi pieni di cardi transitando lungo la ciclopedonale che riserva sempre nuove sorprese per chi guarda attentamente.

Mi impressiona molto la bellezza dei vivacissimi gialli dei cardi e poi il rossiccio di un altro tipo di cardi molto alti oltre un metro e 20.

Dopo aver doppiato gli amati tre tigli al km 2,900 dirigendomi verso l’uscita nel viale più alto dei due che si incrociano di nuovo prima dell’uscita in via Nomentana per recarmi verso il parco Sannazzaro (attraverso l’omonima via dedicata al grande letterato napoletano) fotografo in particolare un’alto intricato cespuglio in cui si intrecciano il mirto, il rovo e il ligustro.

Numerosi sono i ligustri che mi vengono incontro e che mi stordiscono  con il loro penetrante odore che a me piace moltissimo (e che mia moglie invece mal sopporta).

Raccolgo anche un pugno di more che poi lavo e mangio alla provvida fontanella vicino a via Nomentana.

A proposito di fontanelle registro l’assenza viceversa improvvida di una fontanella nella parte iniziale della ciclopedonale  Ponte Mammolo-Ponte Nomentano e che sarebbe utilissima e gradita ai podisti e ciclisti e più in generale agli utenti del Parco dell’Aniene.

Intanto ho adocchiato alcuni fiori con i quali farò omaggio alla mia signora. Mi costano solo un po’ di fatica ma sono di grande effetto e mi consentiranno di comparire risparmiando come mi hanno da sempre insegnato i miei compaesani ischitellani (“Sparagne e cumparisce!”).

Giunto nel parco Sannazzaro punto deciso verso via Isola Bella che fotografo in lungo e in largo, dopo l’incontro che ho descritto all’inizio con l’affabile condomino di cui ho parlato prima. E qui non mi ripeterò, come pure farò per quanto riguarda il Tempio di viale Jonio.

Per soddisfare maggiormente la curiosità dei miei lettori segnalo questo link con molte foto che evidenziano la bellezza di questa architettura moderna https://www.facebook.com/amatelarchitettura/posts/10155900675892449

La monnezza

Roma è stupefacente e perciò non deve stupire l’incontro con l’immondizia sparso lungo un viale importante e la presenza di una pianta di cocomero asinino non nell’aperta campagna ma sul marciapiede di viale Jonio che naturalmente ritraggo e mi scuserete se inserisco (a beneficio dei miei nipoti Leo e Andrea) questo video.

Insomma bellezza e incuria a Roma sono spesso contigue e non da oggi purtroppo, anche se oggi si sono raggiunti picchi molto rilevanti.

Al ritorno ho ripercorso nella sua interezza l’amata via Isola Bella fino al suo sbocco in via Nomentana, all’altezza, pensate, di via Levanna, un’altra strada che amo (e di cui ho già parlato in articoli recenti, e che riconduce all’amato Parco dell’Aniene.

Questa volta l’immondizia che purtroppo mi offende giornalmente (Grazie Ama, grazie Raggi) l’ho collocata alla fine e non siamo al dulcis in fundo.

Ecco qui alcune foto fresche di giornata, la prima è stata scattata, all’inizio della passeggiata) davanti alla chiesa di San Vincenzo Pallotti in via Matteo Tondi.

Le altre rappresentano una discarica proprio davanti all’isola ecologica che segnaliamo all’orgoglio degli operatori ecologici perché è intollerabile che non riescano a tenere pulito davanti alla loro sede. Che diamine almeno un po’ di amor proprio. Come è possibile che – per usare un’espressione forte, ma quanno ce vo’ ce vo’ – lasciarsi pisciare in testa impunemente?!

Basta così, altrimenti mi si alza la pressione.

Tutte le foto della passeggiata sono QUI

Passeggiata di oggi (6 luglio2020) di 3 ore e un quarto. Appena posso vi racconto la mia Roma. Grande bellezza e…

Pubblicato da Vincenzo Luciani su Lunedì 6 luglio 2020


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