Quell’ultima volta della Pistoia Abetone
Quando è stato quell’ultima volta è il titolo di una bella canzone di Francesco Guccini, ma potrebbe essere anche quello di questo articolo pubblicato sul sito www.romacorre.it del fotografo sportivo Roberto Dalmazi il 26 giugno 2011 e che qui riproponiamo. Infatti quella fu l’ultima volta che partecipai per la diciannovesima volta alla impegnativa ultramaratona Pistoia-Abetone, in condizioni fisiche non perfette che in quell’ultima volta mi costrinsero a un ritiro (l’unico della mia venticinquennale carriera di podista). Va detto che quest’anno purtroppo non si correrà la mitica gara, prevista per domenica 28 giugno, a causa del covid-19. Una gara molto amata dai podisti romani e in particolare di quelli che si allenavano e si allenano nei parchi di TorTre Teste, di Villa De Santis e di Villa Gordiani Per rimanere al V municipio). Confesso che ogni anno quando si avvicina l’ultima settimana di giugno, dedicata alla “corsa per uomini veri”, mi coglie una grande nostalgia e collego il profumo dei tigli in fiore di Roma a quelli che ho incontrato per ben 18 volte affrontando la Pistoia-Abetone nella salita che conduce a Gavinana. (A un amico che metteva in dubbio il mio piccolo record di partecipazione ho consigliato di cercare sul sito della corsa pistoia-abetone.net la sezione dedicata ai Fedelissimi della gara). Qui di seguito ripropongo l’articolo di cui parlavo in apertura.
Il resoconto di un un cronista suo malgrado
Questo è il resoconto della Pistoia-Abetone di un cronista suo malgrado: Vincenzo Luciani
Partito alle 7,30 con il fiume di atleti della trentacinquesima edizione della famosa ultramaratona, il Luciani, che pure vanta un record di 18 Pistoia-Abetone concluse consecutivamente, chiude ad appena 12 km dalla partenza sull’asperrima salita delle Piastre, il suo diciannovesimo tentativo. A dimostrazione che una gara come questa non si può improvvisare e correre senza un’adeguata preparazione.
Naufragato però il programma di correre la gara entro le 8 ore-8 ore e mezza, insieme a tre atlete dell’Atletica-Ostia (Grazia Vecchi, Anna Di Nella e Silvia Tarani) esordienti nella stessa corsa, Luciani, superata la crisi, si trasformava in aiuto al reporter Roberto Dalmazi e in supporter delle predette atlete, sostenendole con incoraggiamenti e consigli da Campo Tizzoro fino alla cima dell’Abetone.
Questa volta con successo considerando che, soprattutto per merito proprio, le predette atlete raggiungevano l’ambito traguardo dell’Abetone, Grazia Vecchi e Anna Di Nella in 7 ore e 57 minuti e Silvia Tarani in 8 ore e 31: una performance di tutto rispetto trattandosi della loro prima ultramaratona e di quale ultramaratona.
Intanto al gruppo dei supporter, capitanato da Roberto Dalmazi e Luciani, si erano aggregati da Campo Tizzoro l’ultramaratoneta Carlo (ritiratosi anche lui per dolori alla schiena) che aveva intrapresa la corsa in compagnia di sua moglie Patrizia Mandini (la quale concluderà la sua Pistoia-Abetone in 7 ore e 28 e, da San Marcello Pistoiese, dove ha concluso la sua gara di 30 km, Domenico Cerini, presidente dell’Atletica del Parco di Roma che ha voluto saggiare con successo in parte la temibile ultramaratona.
Il gruppo così assortito ha finito per offrire sostegno logistico ad una serie di amici podisti che si trovavano racchiusi in distacchi in un ambito temporale di un’ora-un’ora e mezza.
Soprattutto c’è stata molta fatica sul campo per Luciani, nel frattempo del tutto ristabilito, il quale ha corso insieme con le tre atlete con le quali avrebbe dovuto compiere la missione di arrivare assieme in cima all’Abetone alcuni dei tratti più impegnativi della scalata degli ultimi 20 km. E la cosa psicologicamente e materialmente ha funzionato. Come del resto è stata preziosa l’azione di sostegno di Carlo, Domenico e Roberto Dalmazi il quale ultimo ha scattato pure una quantità industriale di foto di atleti nelle fasi cruciali della corsa senza trascurare il panorama ineguagliabile che è offerto a chi vi partecipa questa classicissima e mitica corsa.
Vincenzo Luciani, soddisfatto infine per la missione, nonostante la sua defaillance, compiuta ha tenuto a fare autocritica: “Ho peccato di presunzione ed ho pagato con il mio primo ed unico ritiro da una corsa e da quella a cui tenevo di più. Chiaramente non ero preparato. Alle maratone e alle ultramaratone bisogna dare sempre del lei, altrimenti si paga il prezzo del ritiro.
Per me si è trattato del primo ritiro da una gara dopo 25 anni e farò di tutto perché resti anche l’unico”.
Alla prossima, quindi.
Qui un sontuoso servizio fotografico in cui sono ripresi molti podisti romani.
http://www.romacorre.it/Gallerie2011/pistoiaabetone1/album/index.html
http://www.romacorre.it/Gallerie2011/pistoiaabetone2/album/index.html
Due articoli di Massimo Ciccazzo
Per gli appassionati proponiamo anche questi due articoli di Massimo Ciccazzo in veste di podista/cronista.
Atletica del Parco: tre arrivati su tre alla corsa Pistoia-Abetone. Sono: Massimo Ciccazzo, Antonello Manca e Gianfranco Nania, rispettivamente 97°, 141° e 402° su 522 arrivati
https://abitarearoma.it/atletica-del-parco-tre-arrivati-su-tre-alla-corsa-pistoia-abetone/
Pistoia-Abetone 2010: i cinquanta chilometri di una nuova sfida. Ecco cosa passa per la mente di un ultramaratoneta nella terribile ascesa
https://abitarearoma.it/pistoia-abetone-2010-i-cinquanta-chilometri-di-una-nuova-sfida/
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