Ponte Marconi, Benvenuti-Salce (Ecoitaliasolidale): “Disastro ambientale senza risposte da Comune e Regione”
“Abbiamo più volte annunciato che in questi giorni si sta nuovamente creando una vera e propria baraccopoli illegale sulle sponde del Tevere, all’altezza di ponte Marconi, in Lungotevere di Pietra Papa, proprio parallela alla pista ciclabile ed a poco distanza dalla famosa quanto inutile Spiaggia estiva Tiberis. Un insediamento fatto sgomberare nello scorso periodo di Pasqua, non bonificando però l’area e lasciando ciò che rimaneva delle baracche demolite. Ora vi è ancora una volta la presenza di tonnellate di rifiuti che invade la medesima sponda, come abbiamo verificato da un sopralluogo di ieri mattina (23 gennaio). Baracche di fortuna, plastica, gomme di auto, elettrodomestici, materiali edili, sino a rifiuti pericolosi come bombole del gas. La recente piena, come abbiamo più volte segnalato, ha trasportato sino al mare gran parte di questo materiale causando un elevato inquinamento, ma ancora vi è tanti rifiuti sulla golena del Tevere, e tanti ancora vengono aggiunti in queste ore, un vero e proprio disastro ambientale”.
È questa la denuncia il Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale con il Presidente Piergiorgio Benvenuti che insieme alla Responsabile Regionale per il Lazio, la campionessa del mondo di marcia, Giuliana Salce.
“Vi è poi il problema non solo dell’inquinamento del suolo, ma anche dell’aria a causa dei fuochi che accendono, purtroppo utilizzando anche la plastica, e quindi si aggiunge anche un pericolo incendi, con tanto di bombole del gas che potrebbero esplodere. Vi è ancora da ricordare che quel tratto parallelo alla ciclabile è andato a fuochi per ben tre volte in questi ultimi mesi con enormi e pericolosi incendi”.
“La triste realtà è che i rifiuti abbandonati intorno la baraccopoli, o si smaltiscono con il fuoco, oppure vengono trascinati via dalla corrente in caso di piena del Tevere“
“Vi è infine un problema direttamente sanitario, infatti l’attività dei soggetti che abitano queste baracche di fortuna svolgono l’attività di rovistaggio nei cassonetti di tutto il quartiere Marconi, senza mascherine o alcuna protezione, ed è evidente che potrebbero contribuire a diffondere il Covid. Quindi mentre commercianti e residenti vengono giustamente controllati c’è chi ogni giorno ed in ogni orario può impunemente fare quello che vuole”.
“Quindi ci si chiede a fronte di queste nostre denunce cosa sta facendo il Comune di Roma, l’Ufficio Speciale Tevere, a che punto è il protocollo d’intesa sottoscritto fra Comune e Regione per la gestione dei greti dei fiumi, con uno stanziamento di 400mila Euro per la realizzazione di un parco di accesso al Tevere, progetto per il quale è stata avviata la conferenza dei servizi, ma al momento il rappresentante della Regione non si sarebbe presentato. Proseguiamo –dichiarano Benvenuti e Salce- a sostenere l’urgenza per la soluzione di questa vera e propria emergenza ambientale in quel tratto, ma anche emergenza sociale per i soggetti che non possono vivere in quelle condizioni. Riteniamo si possa procedere solo con l’istituzione di un Ente unico di gestione del Tevere e non certo promuovendo, come hanno fatto in questi anni Regione e Comune di Roma nuovi uffici speciali o Fondazioni, che invece di snellire le procedure hanno ampliato la burocrazia.”.
“Per questo nel breve periodo chiediamo immediatamente –hanno concluso Benvenuti e Salce – un controllo adeguato per bloccare da subito la realizzazione di un nuovo insediamento nei pressi del ponte Marconi, la rimozione delle tonnellate di rifiuti in quel tratto, la valorizzazione dell’area anche con il contributo di cittadini, associazioni e comitati, ad esempio realizzando un’area giochi e un’area per i cani e bloccare il disastro ambientale esistente. In prospettiva la realizzazione di un Ente Unico di gestione per la complessiva valorizzazione del Tevere”.