Presentati i progetti di due nuovi impianti di compostaggio da ultimare entro il 2020

Gregorio Staglianò - 6 Marzo 2018

Nelle convulse giornate che hanno proceduto le elezioni politiche nazionali, la Regione Lazio, in linea di continuità con il lavoro svolto fin qui dalla giunta Zingaretti ha accolto  gli studi di impatto ambientale per due nuovi impianti di compostaggio aerobico che Roma Capitale intende realizzare a Cesano Osteria Nuova (XV Municipio) e Casal Selce (XIII Municipio). Con il deposito dei documenti da parte di AMA, inizia formalmente l’iter di autorizzazione degli impianti da parte degli uffici regionali. Il progetto non intende creare nuove discariche ma luoghi dove avanzi di cucina, insieme a sfalci e potature, si trasformano in terriccio utilizzabile in agricoltura.

“Sono stati presentati in Regione gli studi di impatto ambientale. Il nostro riferimento è uno degli impianti premiati dalla commissione Ue, in Portogallo, che abbiamo visitato. Un impianto che non produce odori”, ha spiegato l’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari. “Consentiranno di trasformare in terriccio fertile 100 mila tonnellate all’anno di avanzi di cucina e 20 mila tonnellate di sfalci e di potature, con un risparmio economico previsto di oltre 5 milioni all’anno. Questo intervento impiantistico ci consente anche di riqualificare aree periferiche della città”, ha sottolineato.

Il progetto affidato ad AMA dunque ha il compito di contribuire attivamente alla riqualificazione di alcune aree periferiche. Entrambi gli impianti infatti prevedono aree verdi, orti urbani, centri di riuso creativo, isole ecologiche. “Grazie a questi due nuovi centri di compostaggio sarà possibile trasformare a “chilometro zero” gli scarti alimentari e organici provenienti dalla raccolta differenziata dei quadranti limitrofi, per complessivi 900mila cittadini serviti”, si legge in una nota del Comune di Roma Capitale. “I due impianti costano circa 17 milioni di euro ciascuno” – ha spiegato il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani – “ e i tempi ad oggi possono solo essere stimati, non sono certi. Prevediamo circa 9 mesi per il termine degli iter autorizzativi, e sono sicuro che tutti collaboreranno a livello istituzionale. Per la realizzazione si stima un anno, un anno e mezzo”.

Trattandosi di impianti che producono terriccio destinato all’agricoltura, sono stati localizzati in aree a vocazione agricola, lontane dai centri abitati, su terreni di proprietà pubblica per facilitare l’iter burocratico ed evitare ulteriori costi di esproprio di proprietà privata.

Il Comune di Roma Capitale, attraverso la sua giunta, ha svolto alcune assemblee pubbliche per informare i cittadini e illustrare i progetti, che assicurare la previsione di” un’ulteriore fase di processo partecipativo con i cittadini delle aree interessate, per condividere le successive fasi di progettazione esecutiva e realizzazione delle opere”.

Roma si avvia dunque, a dotarsi di due impianti di compostaggio innovativi, entro il 2020, salvo paludosi impedimenti burocratici e rinunce dell’ultimo minuto.


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