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Ritardi nei fondi per l’ex Borghetto degli Artigiani, e i manufatti rimangono ancora li

Il presidente del municipio V, Mauro Caliste: "Il ministero dell'Interno non ha ancora inviato le risorse necessarie"

Le risorse necessarie per demolire i manufatti confiscati alla criminalità organizzata nell’ex Borghetto degli Artigiani, a via di Acqua Bullicante 248, tardano ad arrivare, rallentando ulteriormente la riqualificazione di un’area ormai simbolo di degrado e illegalità. A far emergere la questione è stato Mauro Caliste, presidente del Municipio V, durante una commissione capitolina congiunta su Ambiente e Patrimonio.

L’incontro, richiesto proprio dal minisindaco, aveva lo scopo di fare il punto sul cronoprogramma degli interventi, ma la mancanza di fondi rischia di compromettere i tempi previsti per il recupero.

“L’intervento del Ministero dell’Interno, che deve trasferire le risorse per procedere con l’abbattimento dei manufatti abusivi, non è ancora avvenuto”, ha spiegato Caliste, aggiungendo che Francesco Greco, delegato del sindaco per la legalità, è in costante contatto con il ministero per cercare di sbloccare la situazione.

Tuttavia, le complicazioni non finiscono qui: i dipartimenti Patrimonio e Lavori Pubblici hanno annunciato che saranno necessarie ulteriori verifiche tecniche per la messa in sicurezza del sottosuolo, rendendo ancora più complesso e dilatato il processo di trasformazione dell’area.

Il cronoprogramma stilato lo scorso luglio prevedeva l’inizio delle demolizioni entro il 30 settembre, con l’obiettivo di concludere, entro la fine del 2024, la fase di bonifica e analisi del sottosuolo. Successivamente, il Municipio V avrebbe dovuto prendere in carico l’area, confiscata alla criminalità nel 2018 e di competenza del Comune di Roma, per trasformarla in un parco pubblico, un vero e proprio polmone verde per la comunità. Tuttavia, l’assenza dei fondi e le nuove complicazioni tecniche rischiano di far slittare tutto.

Nel frattempo, l’area continua a vivere nel degrado e nell’abbandono. Nonostante la bonifica del verde infestante sia iniziata a fine luglio, l’ex Borghetto degli Artigiani è tornato a essere un rifugio per i senza fissa dimora e teatro di occupazioni abusive.

A inizio settembre, i carabinieri di Torpignattara hanno denunciato tre persone, tra italiani e stranieri, per invasione di terreni, confermando che l’area è ancora fuori controllo. L’ex Borghetto è stato per anni un centro di spaccio e criminalità, un luogo di degrado che oggi attende con urgenza un intervento risolutivo.

Inoltre, lo scorso 24 luglio, un vasto incendio ha interessato una parte dell’area, sollevando sospetti e preoccupazioni. Il presidente Caliste non ha nascosto il suo sospetto su una possibile origine dolosa del rogo, ricordando che proprio in quei giorni dovevano iniziare i primi interventi di recupero. “L’area è devastata non solo da scelte superficiali, ma anche da atti che sembrano volti a sabotare ogni tentativo di riqualificazione”, ha dichiarato il minisindaco, ribadendo l’urgenza di agire.


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