Roma. L’aiuola abbandonata e il netturbino volenteroso
Trascrivo poche righe da una lettera che mi pubblicò Beppe Severgnini sul blog del Corriere della Sera: “Se venite da via Cassiani verso via Mammucari, siete costretti a camminare nella strada, giacché il marciapiede è in condizioni pietose e si rischia di cadere ad ogni passo… Prima di oltrepassare il cancello che porta alle palazzine di edilizia popolare, c’è una grande aiuola con un albero nel mezzo. È uno spettacolo: erbacce, spazzatura, e un mucchio di rami e ramaglie che arriva a toccare la chioma dell’albero”.
Era 13 settembre 2016. Oggi, dopo sei anni, il marciapiede è in condizioni peggiori, ma qualcosa, proprio questa mattina è lievemente migliorato nell’aiuola. Un volenteroso netturbino con molta pazienza, districandosi tra le spine di un rovo e le sterpaglie e le ramaglie, è riuscito a togliere quasi tutta l’immondizia che vi si era accumulata.
Mi ha spiegato che i calcinacci, abbandonati da qualche cittadino maleducato, non poteva portarli via poiché si tratta di materiale speciale. Riguardo, invece, alle erbacce, al rovo e alle ramaglie, mi ha ingenuamente suggerito di telefonare allo 060606, come se potesse servire a qualcosa. Un giorno il Comune si deciderà a ripulire e a rendere decente l’aiuola, e lo comunicherà ai cittadini, per dire: “Vedete come siamo bravi?”.
Ma guarda un po’. E gli abitanti del luogo, abituati da anni a stare nel degrado: “Come sono bravi i nostri amministratori!”. Ma guarda un po’. Io stamattina ho apprezzato il netturbino, l’ho ringraziato. Ma forse faceva solo il suo dovere.
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