Roma. Pulizia e decoro nella Fase 2

Una proposta-sfida alla sindaca e all'Ama: rimuovere lo scempio del parcheggio di scambio di Ponte Mammolo
Vincenzo Luciani - 21 Maggio 2020

Oggi vorrei parlare di pulizia e di decoro nella Fase 2.

Introduco il discorso con questa immagine. Parto dalla forte emozione che ho provato fotografando ben due addetti dell’Ama e relativo camioncino alle prese nientepopodimeno che con la pulizia del ciglio stradale di fronte alla chiesa di S. Vincenzo Pallotti in via Matteo Tondi a Pietralata. Che sia un nuovo inizio? Si accettano scommesse… Così introducevo il mio post di oggi su facebook.

Purtroppo ho perso la scommessa. Intatti ripassando per la stessa via, dopo aver fatto la spesa al mercato di via del Cottanello (senza file e con la gradevolezza di un rapporto umano con gli ambulanti in maschera come noi clienti e con guanti), gli operatori dell’Ama, forse richiamati ad incombenze più urgenti?, si erano volatilizzati, dopo aver pulito un piccolissimo tratto di strada.

Questo un fatto. A meno che non abbia avuto una visione. Mio figlio di tanto intanto dice che io sono un visionario…

Tornato nella mia casa editrice mi sono messo al lavoro e tra le varie notizie trattate, perché oltretutto in tema, un comunicato dell’Ama, che naturalmente ho pubblicato.

Il titolo: Fase 2, Ama: Altri ingombranti da rimuovere a Fidene, Primavalle, Esquilino

Il sottotitolo: Zaghis: “Rispetto per Roma”

Nel comunicato l’Azienda preposta alla raccolta dei rifiuti informa che: “gli addetti dell’azienda in turno mattutino si sono trovati di fronte, solo per fare qualche esempio, un materasso a due piazze scaricato abusivamente accanto a una campana per la raccolta del vetro in via Radicofani, a Fidene (III municipio), un mobile imbottito e un maxi-vaso con annessi resti di una pianta da salotto in via dei Casali di Torrevecchia, a Primavalle (municipio XIV), un divano angolare blu lasciato a ridosso di un muro di via Bixio, all’Esquilino (municipio I)”.

Dar Ciriola

A questo punto mi sono rammaricato dei così pochi esempi forniti di quanto giornalmente viene perpetrato in tutti i quartieri di Roma da incivili impuniti e di quanti ingombranti continuano a non essere rimossi in tante zone della città e mi sono detto: “Forse l’Ama vuole trasformarsi in giornale di cronaca romana, invece di fare il suo mestiere (coadiuvata dal Comune di Roma, socio al 100 per cento dell’Azienda) sia nella raccolta rifiuti che nella repressione di questi deplorevoli atti soggetti a salate quanto non applicate sanzioni…”

E una quasi conferma mi è venuta leggendo l’impotente dichiarazione a commento dell’Amministratore Unico di AMA di Ama Stefano Zaghis.

Eccola: “Sono immagini che fanno davvero male. Con il progressivo sblocco del lockdown, la possibilità di uscire di casa e il ritorno della mobilità veicolare e pedonale, stiamo purtroppo assistendo ad un preoccupante incremento di atti incivili che deturpano la città e comportano un ingente sforzo supplementare. Come ha evidenziato ieri anche la Sindaca, nei primi dieci giorni della “fase 2” abbiamo dovuto rimuovere più di 126 tonnellate di materiali ingombranti scaricati illegalmente. Evidenzio che per gli ingombranti occorre predisporre interventi con squadre e mezzi speciali, distinti da quelli normalmente operanti per il prelievo dei rifiuti dai cassonetti o dai contenitori condominiali. Il disfarsi in questo modo incivile, pur disponendo di Centri di Raccolta e servizi di ritiro prenotabili, comporta dunque non solo un impatto negativo sul decoro ma anche un aggravio di costi che ricade su tutti. Continueremo a segnalare e contrastare questo malcostume anche con l’aiuto della stragrande maggioranza dei cittadini. E’ importante chiedere insieme maggiore rispetto per Roma”.

Quindi oltre alla predisposizione di interventi con squadre e mezzi speciali (senza dettagliare meglio il come, il quando, e il dove), l’Ama continuerà a contrastare il triste fenomeno dell’abbandono degli ingombranti (come adesso?)

O magari avvalendosi di una campagna pubblicitaria, destinata a ‘sputtanare’ Roma nel mondo propagando immagini della città eterna con un Colosseo deturpato da un divano, con un frigo davanti alla fontana di Trevi, ecc. quasi a voler suggerire agli incivili di osare di più, di non accontentarsi delle mini discariche attuali ma di puntare più in alto.

 

Una proposta-sfida

Sto esagerando?

Non credo. Anzi aggiungo una proposta-sfida.

Perché il Comune di Roma, con la sua efficiente sindaca, invece di limitarsi a segnalare, come ha fatto attraverso il suo Gabinetto-Ufficio Rapporti con i cittadini ai cittadini di via Pescosolido, “che la questione è di competenza di Roma Servizi per la Mobilità”, aggiungendo anche il numero di fax, non si rivolge essa stessa, con ben altra autorevolezza dei cittadini postulanti, a Roma Servizi per la mobilità, titolare dall’attuale degrado in cui versa il parcheggio di scambio di Ponte Mammolo, perché venga finalmente risolto l’annoso problema?

Infatti la Sindaca può obbligare il titolare del mancato decoro a rimuovere lo scempio, che in questo articolo di nuovo documentiamo, insieme con Ama, azienda preposta a rimuovere o a garantire la rimozione di ingombranti che lì giacciono da almeno tre anni (e l’albero divelto dal novembre del 2018)?

Sarà accolta questa sfida?

Io, inguaribile ottimista, spero di sì.

 

Post scriptum

Quando si deciderà l’Ama a piazzare almeno una telecamera davanti all’Isola Ecologica di Ponte Mammolo sempre ingombra di ingombranti. Questo costituirebbe senz’altro un deterrente per gli incivili zozzoni che abbandonano rifiuti.

Infine mi chiedo: quale credibilità pò avere un’Azienda che non riesce a tenere pulita e sgombra neppure l’ingresso di un’Isola Ecologica?

E allora Ama diamo una lezione a chi non è provvisto di quella buona educazione a cui si fa riferimento nella campagna pubblicitaria di cui prima abbiamo… sparlato. E diamo, a partire dall’Isola ecologica, il buon esempio a tutti i cittadini di Roma.

 


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