Storie del commercio e dell’artigianato locale, una chiacchierata con Gianfranco Marinelli
Artigiano da una vita, nel suo negozio di via dei Frassini 126 a CentocelleDomenica mattina si è rotta la plastica che racchiude la spazzola del V7 della Dyson, che usiamo a casa. Ci sta, è passato qualche anno dall’acquisto dell’elettrodomestico e di tutti i suoi accessori.
Con mia moglie abbiamo chiamato il “Punto Dyson” a Porte di Roma, e ci hanno risposto che non hanno a disposizione l’accessorio nuovo e non lo possono ordinare, sono rivenditori e non gestiscono l’assistenza dopo vendita per il cliente. Ci hanno consigliano di contattare la Dyson tramite il sito internet.
Mi sono allora ricordato della GIMAR di via dei Frassini 126 a Centocelle, e dell’intervista che il 3 luglio 2024 Vincenzo Luciani ha fatto al titolare Gianfranco Marinelli e che è stata pubblicata da Abitare A Roma.
Nell’intervista si elogiava tra l’altro “L’attaccamento al suo lavoro di provetto artigiano dell’elettrodomestico, con una propensione, da sempre, al ricambio ed al riuso, al non sprecare e al non gettare via”.
Sono quindi andato a trovarlo presso il suo negozio con il mio accessorio Dyson V7 rotto. Mi sono presentato come cronista di Abitare A Roma e gli ho rammentato l’intervista del 3 luglio 2024.
Da dietro al bancone Marinelli mi ha dato la mano e con il viso preoccupato mi ha esposto il suo malumore :
«Conosco tutto di Centocelle, ci sono nato e ci sono vissuto, sono un artigiano che cerca sempre di risolvere i problemi del cliente.
Sono felice di essere sostenuto dal cliente che nutre stima per me, ma l’attività commerciale oggi risente delle difficoltà dovute alla crisi finanziaria e alla tassazione che grava sul commercio e sull’artigianato.
Vorrei essere sostenuto per poter continuare ad esercitare il mio ruolo di artigiano, che di fronte ha il cliente che ha fiducia in me.
Tante storiche aziende artigiane hanno chiuso le loro serrande a Centocelle e ci sono strade completamente desertificate. Proliferano invece i centri commerciali e il commercio ambulante sui marciapiedi.
A pagare le spese di questa crisi e di un’inflazione alle stelle sono stati soprattutto gli esercizi di vicinato.
Io non voglio chiudere il mio negozio, non voglio tirare giù le saracinesche, abbiamo solo bisogno di politiche di sussidiarietà tra il Comune e le aggregazioni di commercianti e artigiani».
Confartigianato Roma ha documentato una strage di “negozi di vicinato” a Roma negli ultimi quattro anni, ogni mese hanno chiuso mediamente oltre 85 negozi di abbigliamento, calzature, librerie, alimentari, arredamento, profumerie, telefonia.
A far registrare le perdite maggiori è la zona est di Roma, dal Tiburtino al Prenestino-Labicano, al Tuscolano, al Collatino, all’Appio, a Centocelle.
Ho salutato il Sig. Marinelli consegnandogli il mio accesorio di Dyson V7 rotto, ringraziandolo di aver fatto “quattro chiacchiere” con me, promettendogli che le trasferirò ai nostri lettori, se avranno piacere di leggerle.
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