Teatro dell’Opera, raggiunto l’accordo

Marino: "un successo per tutta la città"

E’ stato raggiunto un accordo tra direzione e sindacati per salvare il teatro dell’Opera. Un risultato importante per i 180 lavoratori che dopo l’abbandono di Muti e l’ ipotesi di licenziamento collettivo vedevano il loro futuro lavorativo sempre più incerto.

teatro_dell_opera_gallery_fullL’intesa, che andrà il 24 novembre all’esame del Cda, prevede risparmi per 3 milioni di euro e l’impegno per i lavoratori a non scioperare sui temi dell’accordo. Il premio di produzione, del valore di un milione e 300 mila euro, sarà legato al raggiungimento dell’equilibrio di bilancio per gli anni a partire dal 2016 e non dal 2015. Gli straordinari verranno regolati in base a un monte ore (di compensazione oraria). Tale organizzazione porterà a un risparmio di 450 mila euro. L’indennità spettacoli all’aperto sarà ridotta del 25 per cento; l’indennità sinfonica per Orchestra e Coro verrà cancellata con un risparmio di circa 250mila euro. Grazie ad un aumento della produttività di tutto il personale sarà, inoltre, possibile un risparmio di 800 mila euro.

Commenta l’accordo il Sindaco Marino che lo ha definito “un successo per tutta la città. L’Opera – ha dichiarato – può tornare al lavoro con serietà e serenità. L’obiettivo che ci eravamo proposti dopo la crisi determinata dagli scioperi dell’estate e dalla decisione del Maestro Muti di lasciare la direzione delle opere già in cartellone era quella di assicurare la vita dell’Opera e garantirne il rilancio. Per fare questo era necessario raggiungere il pareggio di bilancio e agganciare la Legge Bray”.

“ La posizione di fermezza e l’aver messo sul tavolo anche la scelta più difficile, quella dell’esternalizzazione, evidentemente ha costretto tutti a riflettere sulle proprie posizioni. Il risultato raggiunto permette di guardare al futuro evitando l’esternalizzazione. Ora tutti, dal Cda all’orchestra e tutti i dipendenti devono lavorare perché l’Opera di Roma possa guardare a traguardi e successi sempre più grandi, anche al di là dei confini italiani. Per questo risultato ringrazio il sovrintendente Carlo Fuortes, le organizzazioni sindacali e l’assessore Marinelli che hanno lavorato con la massima apertura per il suo raggiungimento. E spero che questo possa convincere anche il Maestro Muti, che resta in ogni caso direttore onorario a vita, col tempo, a rivedere le sue decisioni.”


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