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Un mecenate uzbeko restaura due gioielli romani: la Sala degli Orazi e Curiazi e la Fontana del Quirinale

Il restauro finanziato dal "patron" della scherma è stimato intorno ai 480mila euro

Se nel I secolo a.c. c’era un famoso aretino “Mecenate” che accoglieva sotto la sua ala protettiva gli intellettuali e finanziava il mondo dell’arte, oggi i nuovi “Mecenate” – provenienti da tutto il mondo – accorgendosi del grave stato in cui imperversano i beni culturali italiani stanno contribuendo a restaurare i nostri gioielli (e finchè i beni rimangono in Italia, non possiamo che ringraziarli).

Dopo la Piramide Cestia (imprenditore giapponese) e l’indiscusso caso del Colosseo (imprenditore italiano), arriva un mecenate uzbeko. Eì il magnate Alisher Usmanov, presidente della Federazione Internazionale di Scherma, che intende restaurare la Sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio (Palazzo dei Conservatori) e la fontana cinquecentesca di piazza del Quirinale.

L’importo totale dei lavori è stimato in circa 480mila euro: 300mila per la sala capitolina e 180mila per la fontana al centro di una delle piazze più importanti di Roma; sicuramente la più importante per ruolo istituzionale.

Affresco del Cavalier d'Arpino, Musei Capitolini“Ringrazio il presidente della Federazione Internazionale di Scherma – ha detto il sindaco Ignazio Marino – per il gesto di grande amore alla nostra città e di sensibilità per il suo inestimabile e unico patrimonio artistico. La sala degli Oriazi e Curiazi è una delle più belle dei Musei Capitolini, così come la fontana del Quirinale rappresenta un gioiello dell’arte rinascimentale in una delle piazze più care agli italiani”.

Il restauro della Sala degli Orazi e Curiazi prevede il ripristino degli affreschi del Cavalier d’Arpino e del soffitto ligneo. Il ciclo pittorico evidenzia segni di degrado per le infiltrazioni d’acqua dalle coperture, dovute alle abbondanti piogge. Ed ecco le fasi del restauro: le superfici dipinte saranno liberate dalla polvere, sui punti compromessi dall’acqua si procederà alla riadesione degli intonaci pericolanti (infiltrando malte idrauliche o resine acriliche), quindi saranno rimosse le efflorescenze saline dalle zone di rifacimento a tempera (con mezzi meccanici) e gli sbiancamenti sulle superfici ad affresco (per assorbimento).

Infine gli interventi più “hard”: consolidamento con resine micro-acriliche degli intonaci che hanno perso compattezza, stuccature e reintegro delle lacune più profonde, rifacimento a tempera (ove possibile), eventuale rifacimento di decorazioni mancanti del fregio. Sulla pellicola pittorica originale saranno stese velature ad acquerello per riequilibrare le zone alterate e sbiadite.

Per il restauro del soffitto della sala, anche in questo caso i problemi sono dovuti essenzialmente alle forti piogge, con macchie da colatura d’acqua e cedimenti di parti delle decorazioni. Tra i danni, anche alcuni tiranti allentati o scollegati dalla struttura a cassettoni e depositi di polvere e detriti. Lesioni sono poi dovute all’azione degli insetti che si nutrono del legno. Si dovranno quindi completare le indagini propedeutiche ai lavori, poi andrà consolidata la struttura eliminando l’umidità e ripristinando tutte le parti che compongono i cassettoni lignei.

Mentre per la fontana in Piazza del Quirinale gli interventi previsti e necessari riguardano la pulitura della vasca, con rimozione degli attacchi biocidi, una verifica e consolidamento delle lesioni strutturali del bacino superiore antico, l’impermeabilizzazione della vasca inferiore, il rifacimento dell’impianto di illuminazione, la verifica e l’adeguamento del sistema idrico e, in ultimo, la sistemazione e pulitura della recinzione a barre metalliche e colonnotti.


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