Dorian’s e il fascino segreto dei suoi abiti da sposa

Lo storico punto vendita in via dei Castani 45 delle sorelle Rita e Annamaria Domizi

Un negozio dalle vetrine fascinose come i sogni delle spose, quello di Dorian’s che invita a fare una sosta nella passeggiata per lo shopping in via dei Castani 45; un negozio che rinnova nella continuità dell’eleganza dei suoi modelli e segna pure con estremo gusto le nuove tendenze della moda, sotto la guida esperta di Rita e Annamaria Domizi che intervistiamo.

Quando e come è nata la vostra attività?

Questo negozio nasce in via dei Castani 45 nel 1955, con il nome Bellanti, sotto la direzione di nostra madre. Il settore merceologico di quel periodo era quello dei tessuti e delle prime confezioni industriali.

E poi?

Siamo subentrate noi figlie. E abbiamo deciso di variare la tipologia della merce, specializzandoci in abiti da sposa. Non solo, per creare un distacco che potesse evidenziare questo mutamento, abbiamo deciso di cambiare anche il nome del punto vendita in Dorian’s.

Perché Dorian’s?

È un nome dal sapore anglosassone, ma in realtà è tutto italiano poiché si tratta delle nostre iniziali Rita e Annamaria Domizi a cui abbiamo voluto donare un tocco di esotismo usando il genitivo sassone. La nostra esperienza all’interno dell’universo sposi ci permette di puntare sulla ricerca di abiti, i più esclusivi possibile, con dettagli, accessori e servizi aggiuntivi che rendano così il prodotto più appetibile.

Qual è il segreto del vostro successo?

A decretare il successo della nostra attività sono stati e sono i clienti a cui tentiamo di offrire il maggior numero di servizi possibili, con grande cortesia e disponibilità. Infatti è proprio il positivo impatto con le persone che fa la differenza, è sempre molto importante offrire un ottimo servizio, cosa che noi facciamo grazie anche alla professionalità delle persone che lavorano con noi da anni, sempre pronte a consigliare ed a instaurare un rapporto di fiducia totale con le clienti che servono.

Come si sono evoluti i comportamenti della clientela?

Un tempo la nostra fascia di clienti comprendeva solo Centocelle e dintorni, mentre adesso con l’avvento di internet e la nostra partecipazione a ben tre fiere di settore riusciamo ad abbracciare quasi tutta l’area regionale con particolare attenzione per alcune province del Lazio. Questo ha comportato un cambio nella tipologia dei clienti i quali sono più consapevoli grazie alla visione di un catalogo online sul nostro sito www.dorians.it dove possono esaminare tutti i prodotti da noi venduti, anche se talvolta non li spinge a scegliere e vengono perciò qui da noi per esaminare i modelli e per farsi consigliare per la scelta finale.

A quali fasce della popolazione vi rivolgete?

Per quanto riguarda il prezzo la nostra posizione in un quartiere semicentrale-periferico ci obbliga ad avere un tipo di merce medio-alta.

Come si è evoluto il quartiere?

Oggi possiamo affermare che viviamo in un quartiere multietnico parzialmente integrato nel caso di alcune nazionalità e meno di altre, anche se questo aspetto lo constatiamo sul piano della nostra vita al di fuori del negozio. La nostra clientela è prevalentemente ancora italiana. Quindi su questo non possiamo dire altro perché non abbiamo avuto un rapporto commerciale con questi nuovi cittadini.

Quali sono i problemi principali del quartiere?

Uno su tutti: la mancanza di parcheggio soprattutto nelle ore di punta. E questo ci danneggia molto nella nostra attività.

Con l’avvento della Metro C le cose però sono destinate a cambiare…

Oggi siamo ancora alle prese con le difficoltà che ci creano i cantieri per la sua costruzione. Noi la Metro C la vediamo come una scommessa per il futuro che, ci auguriamo, ci creerà molti vantaggi derivanti dal collegamento con il resto della città. Per ora però stiamo subendo, e da diversi anni, solo gli svantaggi: la mancanza di parcheggio e i collegamenti pessimi. Speriamo perciò in un futuro più roseo.

Come hanno inciso i centri commerciali sulla vostra attività?

Alla nostra attività non hanno dato nessun problema. L’unico, se vogliamo, è quello dell’apertura domenicale che moltissimi clienti desidererebbero, ma che non pensiamo di poter soddisfare, soprattutto per motivi umani: abbiamo bisogno anche di riposo sia noi che chi collabora con noi.

Come vedete la vostra attività in proiezione futura in questo periodo di grave crisi?

Speriamo in un miglioramento di questa situazione eccezionale per il nostro paese. Per quello che ci riguarda se avremo continuità e qualche figlio vorrà prendere il nostro posto saremo contente altrimenti finché saremo in grado andremo avanti lavorando con passione, come abbiamo sempre fatto.  


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